Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata da Vito Petrocelli, cittadino geologo, al Presidente Ordine dei Geologi di Basilicata, Raffaele Nardone.
Ricerca, sviluppo ed utilizzo delle fonti fossili, un congresso non in mio nome
Caro Presidente,
sono Vito Petrocelli, collega materano iscritto all’albo dal 1993. Pago regolarmente il contributo annuo di iscrizione all’ordine, consapevole che il mio denaro e quello degli altri colleghi iscritti viene utilizzato per sostenere e promuovere l’attività e l’aggiornamento professionale della categoria, anche attraverso la comunicazione e la collaborazione con le istituzioni.
La scorsa settimana ho ricevuto per posta la brochure del congresso che si terrà dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi a Potenza e Marsico Nuovo.
(http://congresso.geologibasilicata.it/2012/programma)
Ti scrivo per comunicare a te ed a tutti i colleghi che sabato 1 dicembre sarò a Potenza, non per partecipare al congresso ma per sostenere che questa iniziativa dell’Ordine non è in mio nome.
Sabato 1 dicembre dedicherò il mio tempo a sostenere che questo convegno è una farsa, come una farsa è stata la Conferenza Petrolio e Ambiente (COPAM), organizzata a Matera da Regione Basilicata e Fondazione ENI “Enrico Mattei” nel marzo del 2011.
(http://www.copam2011.net/getpage.aspx?id=177)
Sarò insieme ad altri cittadini lucani che verranno al presidio in piazza Mario Pagano, perché sono convinto che è oramai fuori luogo spendere denaro e credibilità per parlare di “sviluppo ed utilizzo di fonti fossili”.
Fuori luogo perché proprio in questi giorni ben 6 compagnie petrolifere (Shell, Apennine Energy, Northem Petroleum, Enel L., Eni, Nautical Petroleum) stanno presentando richieste per ricerca di idrocarburi nel Mare Jonio.
Fuori luogo perché già durante la COPAM siamo stati ignorati, da cittadini e professionisti, ottenendo pochissime risposte alle domande contenute nel question time pubblico sugli effetti della ricerca ed estrazione di fonti fossili: domande su economicità, ciclo delle acque, emissioni in atmosfera, sostanze chimiche disperse, cancerogenicità, royalties, onde sismiche indotte non hanno avuto risposte.
E mi fa specie rilevare che il mio Ordine professionale sostiene una potenza di fuoco pro-petrolieri davvero impressionante. Una potenza di fuoco che mi è molto chiara nello scorrere non solo gli interventi, ma anche le istituzioni e gli istituti che patrocinano il congresso e le imprese che lo sponsorizzano.
In Basilicata, caro Presidente, è in corso una lotta per la sopravvivenza.
Da una parte i monopoli della ricerca ed estrazione di idrocarburi, la casta politica regionale e locale, i pennivendoli di regime che danno ampio risalto ai pareri tranquillizzanti e poco fiato ai dubbi, gli studiosi e i ricercatori in qualche modo accreditati presso i monopoli.
Dall’altra parte la popolazione che vive in questo territorio, in particolare i cittadini che non intendono piegare la testa, i pochi media veramente liberi ed indipendenti e qualche voce del mondo della ricerca discordante dalla maggioranza.
L’Ordine dei Geologi di Basilicata, a mio modesto parere, non ha mostrato in questa occasione di essere indipendente. E in tempi come questi, un ordine professionale e gli iscritti che lo costituiscono, che vivono e lavorano sul territorio, non dovrebbero trascurare le implicazioni sociali e politiche di una scelta francamente di parte.
Auguro a te e a tutti i colleghi un sereno svolgimento dei lavori.
Ci vediamo in piazza Mario Pagano, sarà un piacere.
Matera, 27 novembre 2012
Vito Petrocelli, cittadino geologo