I Consiglieri regionali Perrino e Leggieri del Movimento 5 Stelle intervengono sulla vicenda che riguarda la scelta del Governo nazionale di autorizzare ricerche di petrolio alla Shell. Di seguito la nota integrale.
Impugnazione delle autorizzazioni a Shell: la maggioranza Pittella si prende una settimana di riflessione.
Qualcuno dalle parti di Via Verrastro (e non solo) sarà ancora intontito dal ceffone che Matteo Renzi ha mollato al governo della nostra Regione attraverso le 2 autorizzazioni concesse alla Shell per la ricerca di petrolio nel Mar Jonio.
Chi non ricorda la farsa di Policoro del 15 Luglio scorso finita in un bagno di fischi e le facce scure di Pittella e Emiliano? E lo sciopero della fame del Sindaco di Policoro, Leone, durato il tempo di una colazione? Tutte manfrine amplificate da certi giornalisti che non hanno mai fatto mancare il loro squallido consenso alla scellerata azione politica messa in campo da Pittella e Co: come dimenticare alcune di quelle prime pagine che narravano di presunte vittorie a caratteri cubitali?
Oggi esponenti della maggioranza piangono lacrime di coccodrillo: Bradascio si dimette da Presidente della IV Commissione e Cifarelli annuncia di voler impugnare le autorizzazioni appena concesse dal governo.
Il M5S Basilicata non sta con le mani in mano e, dopo aver spinto al massimo per la deliberazione sui quesiti referendari su art.35 Decreto Sviluppo e art. 38 Sblocca Italia (avremmo voluto di più con l’inserimento dei quesiti che abrogavano le norme pro inceneritori e gasdotti), propone al Consiglio Regionale di avviare un ricorso al TAR contro i due decreti che autorizzano la Shell ad effettuare ricerche di idrocarburi nel mar Ionio settentrionale anche al di sotto delle 12 miglia marine.
Dalle lacrime di coccodrillo si passi ai fatti e si metta in campo ogni azione utile a fermare questo attacco continuo alla nostra terra. Pittella, Cifarelli e lo stesso Bradascio abbiano il coraggio di reagire alle prepotenze dei loro diretti superiori.
Il possibilista Bubbico merita una risposta immediata. La terra e le coste lucane non devono essere oggetto di un esperimento così drammatico e scellerato. Lo stesso Dario Franceschini (tra coloro che hanno concesso l’ autorizzazione a Shell), deve capire che i 28 milioni di Euro stanziati per Matera non sono certo un passpartout per distruggere il territorio della nostra regione. E dietro l’angolo c’è anche l’incubo del deposito unico di scorie radioattive subdolamente sponsorizzato da personaggi spuntati come funghi (atomici), dei quali non si sentiva assolutamente la mancanza.
Il Consiglio Regionale si è preso una settimana per riflettere sulla mozione da noi proposta. Chissà, magari, questa volta ci stupiranno veramente e la mozione verrà approvata all’unanimità.