Già a dicembre scorso il governo regionale ha espresso un secco diniego alla richiesta della Enel Longanesi.
In riferimento a dichiarazioni del movimento Mediterraneo No Triv riprese nei giorni scorsi dagli organi di stampa, si precisa che la Regione Basilicata ha espresso già a dicembre scorso una posizione netta e contraria alla ricerca di petrolio nel mar Jonio. Lo si evince dalla delibera di giunta n. 1494/2014 attraverso la quale il governo regionale ha espresso parere contrario al rilascio del giudizio favorevole di compatibilità ambientale da parte del ministero dell’Ambiente sul permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “d 79 F. R- EN”, presentato dalla società Enel Longanesi Developments srl.
Nella delibera la Giunta si è pronunciata con un secco diniego, poiché l’intervento è stato ritenuto contrastante con gli obiettivi di tutela ambientale e di rilancio ecoturistico della costa jonica lucana. Una decisione presa all’unanimità dal governo regionale, scaturita dopo un’attenta analisi della Sia e della documentazione rilasciata dalla società Enel Longanesi, che non ha chiarito i dubbi circa il possibile innesco di impatti negativi per l’ambiente marino e le fasce costiere interessate.
In questo senso, l’esecutivo lucano ha condiviso le preoccupazioni prodotte da parte delle amministrazioni comunali della costa jonica e della provincia di Matera, che hanno rimarcato il rischio di impatti negativi a carico di tutto quel delicato sistema coinvolto, che tra l’altro possono provocare gravi ripercussioni sul sistema economico locale.
Non rispondono, dunque, al vero le affermazioni di una Basilicata “assente ingiustificata” nel procedimento di rilascio autorizzativo per l’esplorazione del fondale marino per la coltivazione di idrocarburi. La Regione, invece, ha assunto una posizione chiara, precisa e trasparente adottata con un atto pubblico.