Il Consigliere comunale Antonio Materdomini del Movimento 5 Stelle torna ad occuparsi della vicenda rifiuti a Matera e annuncia: “Oltre il danno la beffa e la corte dei Conti avvia procedimento per ipotesi di danno erariale”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Ancora una volta, i cittadini saranno chiamati in prima persona a far fronte a spese e costi causati dalla cattiva gestione dei rifiuti urbani mentre i nostri dubbi sulla legittimità della nomina dell’attuale Dirigente all’Ambiente trovano conferma nel procedimento avviato dalla Corte dei Conti per ipotesi di danno erariale.
A gennaio abbiamo presentato un’interrogazione sollevando forti dubbi sulla legittimità di questa nomina ma una risposta precisa non è ancora arrivata: l’amministrazione ci ha comunicato che avrebbe chiesto delucidazioni al Dipartimento della Funzione Pubblica ma alla data odierna non abbiamo ricevuto notizie.
Quest’anno la gestione dei rifiuti di Matera, costerà ai materani quasi 2 milioni di euro in più rispetto al 2015! I nostri amministratori pagano i loro errori con il portafoglio della gente, non certo con i propri soldi, e intanto in assenza di modelli virtuosi per la gestione della nettezza urbana, aumentano i costi della esternalizzazione e degli affidamenti alle ditte private.
Consultando le determine pubblicate sul sito del comune di Matera, abbiamo appreso che sono stati effettuati pagamenti alla ditta Rendina Ambiente, l’inceneritore La Fenice di Melfi, per circa 500mila euro. Precisamente in riferimento ai periodi aprile, maggio e giugno 2016, nonostante ci sia un’ordinanza del Sindaco del 25 marzo del 2016 che consente il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti quotidianamente dalla citta’ nella discarica di la Martella.
Questa amministrazione, invece di avviare il riciclo e il recupero, continua a stoccare nei depositi temporanei o a conferire nelle discariche o a incenerire i rifiuti.
Sabato mattina, inoltre, è pervenuta la convocazione della commissione competente con all’ordine del giorno la proposta di delibera – chiaramente già pronta e confezionata – su «Gestione associata del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti dell’area metropolitana di Matera».
Tra l’altro, nonostante la proposta fosse già scritta, non abbiamo ricevuto alcun documento relativo a questo progetto, che resta ancora un mistero degno del miglior romanzo giallo.
Cosa c’è da nascondere preventivamente?
La convocazione è stata rinviata a data da destinarsi non perché ci si è resi conto che non era stato consegnato ai consiglieri il progetto di gestione di raccolta, ma solo perché diversi consiglieri hanno manifestato la propria indisponibilità a partecipare alla seduta della commissione!
Siamo veramente al paradosso per usare un eufemismo e mentre aspettiamo che l’amministrazione spieghi come intende procedere per la risoluzione del problema annoso dei rifiuti, ai cittadini tocca un vertiginoso aumento di quasi 2 milioni di euro, il tutto mentre riceviamo segnalazioni dai commercianti del centro storico che lamentano malfunzionamenti del sistema di raccolta porta a porta in particolare nei week end, come già da noi segnalato ufficialmente al Comune e dal quale, come spesso accade, nessuna risposta al momento è stata fornita
È tempo che la Città patrimonio dell’Umanità e capitale europea 2019 della cultura abbia sia amministratori capaci che una gestione dei rifiuti ecosostenibile, economica e riciclabile. Che faccia diventare una risorsa, E NON UN COSTO, le 60 tonnellate al giorno di rifiuti che si producono.
Agli amministratori ricordiamo che le città virtuose in tema di rifiuti, si sono attrezzate, (anche in Basilicata – il Comune di Atella), con una piattaforma per il recupero dei rifiuti gestita in house (una partecipata 100% pubblica), perché riciclare conviene.
Alla borsa dei rifiuti, infatti, la plastica vale 300 euro la tonnellata, le lattine di alluminio 450 euro, il cartone 90, la carta 60, il vetro 40 e l’umido 150 che devono andare in quota parte ai materani a compensazione del loro sforzo e della loro collaborazione nel separare i rifiuti da riciclare.
Invece Matera, come le più arretrate cittadine italiane in tema di gestione del territorio, paga la Fenice di Melfi per inquinare l’aria con i fumi dell’inceneritore o, in alternativa, è alla continua ricerca di discariche cui conferire i rifiuti al costo di oltre 200 euro la tonnellata.
Infine segnaliamo ai cittadini materani che il servizio di raccolta rifiuti, così come effettuato sino ad ora, è stato prorogato con un’ennesima ordinanza fino al 30 06 2017. Anche a questo proposito abbiamo avanzato qualche dubbio di legittimità in una nota stampa di qualche giorno fa e che, neanche a dirlo, è rimasta lettera morta.