“Come promesso ho inviato a SOGIN una lettera per esprimere le mie riserve in merito al processo di individuazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. In quanto senatore eletto in una regione, la Basilicata, direttamente coinvolta dalla Carta dei siti potenzialmente idonei (CNAPI), ho ritenuto doveroso appoggiare con un atto ufficiale le Osservazioni presentate da organismi attivi su questo fronte. Ne condivido pienamente le riflessioni, che riguardano innanzitutto la scelta inaudita di collocare in un unico sito sia i rifiuti di bassa-media attività sia lo stoccaggio ‘temporaneo’ di quelli a più alto rischio. Urge una Valutazione ambientale strategica (VAS) per verificare attentamente questa decisione senza precedenti al mondo, che tra l’altro espone l’Italia al rischio di una procedura d’infrazione UE. Deve inoltre essere previsto per legge il diritto di recesso della popolazione coinvolta sulla scorta della Francia, dove grande rilevanza viene data al consenso informato. Al di là delle considerazioni tecniche, il dato fondamentale è che regioni come la Basilicata e la Puglia sono state già ampiamente sacrificate dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale, agricolo e archeologico sull’altare dello sviluppo economico italiano. Non è pensabile che diventino anche meta di rifiuti altamente rischiosi come quelli radioattivi”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, il quale ha inviato a SOGIN una lettera in appoggio alle Osservazioni presentate dal professor Massimo Scalia, della Commissione scientifica sul decommissioning, e dall’associazione antinucleare ‘ScanZiamo le scorie’. A gennaio il senatore aveva già presentato un’interrogazione in merito ai criteri di valutazione per individuare i siti potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi contenuti nella carta CNAPI: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1188841/index.html