17 maggio 2013 – Rifiuti zero, la Ola risponde all’assessore del Comune di Pisticci. Di seguito la nota integrale.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, intende richiamare agli amministratori e al sindaco di Pisticci il valore della la raccolta differenziata. Essa deve costituire una procedura di gestione dei rifiuti, fatta di riciclo e di recupero dei materiali differenziati a partire dalle proprie case, ricercando dunque la condivisione con i cittadini attraverso l’educazione e la formazione ambientale, non imponendo loro un controllo poliziesco, ma spiegando con chiarezza il percorso che fanno i rifiuti, al fine di avere una partecipazione volontaria, condivisa e non coercitiva.
La Ola risponde pertanto alla lunga replica a firma dell’assessore Pasquale Grieco e del dirigente Antonio Grieco, del Comune di Pisticci. Replica relativa al destino dei rifiuti solidi urbani della comunità, alla decisione di sorvegliare con telecamere i cittadini di Pisticci nel loro rapporto quotidiano con la propria immondizia e al sistema di raccolta differenziata scelto dall’amministrazione municipale che non può essere definito, secondo la nostra organizzazione, a “Zero Rifiuti”, come da propaganda murale e mediatica fatta dal Comune. Nella realtà, a Pisticci, viene praticata – secondo la Ola – una raccolta “Multimateriale”. La Multimateriale, per sua natura, è una raccolta propedeutica al sistema dell’incenerimento e delle discariche; è in linea con le politiche dei piani di rifiuti regionali finora realizzati dal presidente della giunta regionale Vito De Filippo, ma nulla ha a che vedere con una vera raccolta differenziata.
La Ola conferma che dalla discarica del Comune di Pisticci, in contrada La Recisa, vengono conferiti all’inceneritore Fenice di San Nicola di Melfi circa 9 mila tonnellate all’anno di rifiuti. È possibile fare un calcolo esatto di quanto dalla discarica di Pisticci viene conferito all’inceneritore di Fenice leggendo a pagina 27 dell’allegato 3 del «Rapporto istruttorio, artt 5 e 7 del ddl 18 febbraio 2005, n° 59» allegato all’autorizzazione AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), per la discarica di Pisticci approvata con la DGR n.989/2011 della Regione Basilicata. Strumento amministrativo questo che non è stato certamente compilato dalla Ola e che gli amministratori e i dirigenti amministrativi del Comune di Pisticci dovrebbero conoscere a memoria.
Su questo specifico aspetto della polemica con la Ola, con il loro lungo comunicato, l’assessore Grieco e il Dirigente Grieco fanno, come direbbero a Napoli, un po’ di «ammuina»: non danno risposte, ma si cimentano su calcoli di quanta immondizia produce la comunità, mentre è ben noto che nella discarica La Recisa di immondizia ce n’é ben più di 9 mila tonnellate perché confluiscono rifiuti da diversi Comuni lucani.
Anche il decreto citato, il D.lgs n. 152/2006 sul «chi inquina, paga», secondo la Ola, la replica dell’amministratore del comune di Pisticci avrebbe una funzione di generare «ammuina» con lo scopo di giustificare la volontà dell’amministrazione di far pagare ai cittadini di Pisticci, non l’errato smaltimento dei rifiuti di casa, ma un impianto di sorveglianza urbana che potrebbe essere visto dai cittadini come un mezzo di controllo, nel momento e nel modo in cui gettano l’immondizia, quando nessun cittadino è così idiota da mettersi fuori legge sotto l’occhio di una telecamera. Pertanto, o il Comune mette telecamere anche nei campi rurali e lungo le vie di accesso al paese, oppure, va spiegato il vero motivo per cui si vuole dotare Pisticci e Marconia di un sistema di videosorveglianza.
OLA Organizzazione Lucana Ambientalista
15 maggio 2013 – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Comune di Pisticci che contiene la replica alla nota della Ola su “Rifiuti Zero: video sorvegliamo gli amministratori non i cittadini”.
In riferimento all’articolo dell’associazione denominata Ola nel quale sono state riscontrate una serie di falsità inerenti la gestione dei rifiuti del Comune di Pisticci, ed al fine di evitare che la lettura di tali informazioni possano addirittura indurre i cittadini a ritenere vere tali affermazioni, occorre rilevare quanto segue:
Premesso che:
– Con Delibera di G.M. n. 148 del 27.6.2012 sono stati individuati dei punti strategici del territorio c.le per la installazione di impianti di videosorveglianza connessi all’abbandono indiscriminato dei rifiuti;
– Tale necessità ed urgenza, così come si evince da una lettura attenta della citata Delibera, riviene dalla considerazione che in alcune zone del territorio c.le quali per es. ex mattatoio c.le, deposito mezzi servizio NU, area in corrispondenza della strada Spezzacatene, località Rizzitella, San Pietro, Cavalcaferrovia 48, campi sportivi di Pisticci e di Marconia, ecc. ecc. nonostante la bonifica eseguita diverse volte, si continua ad abbandonare rifiuti in modo indiscriminato ed indisturbato, con atteggiamenti non certamente garbati ed in modo sistematico da parte di alcuni cittadini, costringendo la pubblica amministrazione ad un notevole dispendio di risorse umane e finanziarie per la bonifica quali per es.
a. Bonifica Cavalcaferrovia lido 48 € 25.000,00
b. Mattatoio C.le € 5.000,00
c. Rizzitella € 3.000,00
oltre alla bonifica dei siti soggetti ad infrazione comunitaria in località
• Caporotondo
• Pagnotta
• Rupe S. Anna
• Fronte S. Pietro
per un importo di € 56.733,00
A tali interventi già eseguiti si aggiungono le discariche abusive (circa 21 siti su proprietà comunale) disseminate lungo il territorio c.le, dovute sempre agli atteggiamenti delinquenziali da parte di alcuni cittadini per un importo stimato di € 195.079,55 necessari per la bonifica;
– Tale mancato rispetto delle regole e comportamenti “selvaggi” da parte di tali cittadini comporta, così come sopra evidenziato, un notevole dispendio di risorse umane e finanziarie che si riflettono necessariamente non già sui trasgressori bensì sull’intera cittadinanza sia in termini finanziari che in termini di immagine;
– la Delibera in oggetto risulta prodotta nell’interesse esclusivo dei cittadini onesti e rispettosi dell’ambiente al fine di consentire agli organi di controllo di poter cogliere sul fatto chi abbandona i rifiuti, in dispregio delle norme più elementari del vivere civile e in dispregio dell’ambiente, e costringendoli, una volta individuati, a bonificare a proprie spese tutto il sito inquinato e non a spese della collettività;
Appare evidente, da tali semplici considerazioni che il Comune di Pisticci, con tale approccio è ispirato essenzialmente al principio di precauzione, prevenzione, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, nel rispetto dei principi della legge e con particolare riferimento al principio comunitario, recepito, tra l’altro, con notevole ritardo dallo Stato Italiano con il D.Lgs. n. 152/2006, per cui “chi inquina paga”;
Per quanto concerne la raccolta differenziata occorre evidenziare, contrariamente a quanto affermato in modo abbastanza confusionario da parte della Ola, laddove si parla di finta raccolta differenziata, che è in realtà una raccolta multimateriale di carta, cartone, plastica e vetro, lattine, dimenticando che il sistema usato dal Comune di Potenza (citato dalla Ola) è proprio un sistema multimateriale così come si evince dalla foto che segue;
mentre diverso è il sistema del Comune di Pisticci che sta procedendo alla raccolta differenziata stradale spinta e separata, attraverso le isole ecologiche, così come si evince dalla foto che segue:
congiuntamente a progetti sperimentali in alcuni condomini di Pisticci Scalo, Pisticci centro e Marconia, per consentire, attraverso una campagna di sensibilizzazione già a pieno regime, l’agevole passaggio basato essenzialmente sul “porta a porta”.
Nell’ambito delle attività previste dal Piano di comunicazione Pisticci Zero rifiuti, proprio in virtù del principio di condivisione del progetto, si vogliono appunto informare i cittadini circa la possibilità e le modalità di separazione dei rifiuti ma anche rispetto agli obblighi che ciascuno ha nei confronti dell’ambiente che lo circonda e che nei nostri paesi soprattutto in Basilicata, soprattutto nel Sud Italia ed anche in Italia, rispetto agli altri paesi europei soprattutto del Nord Europa laddove la raccolta differenziata esiste dal 1975, sembrano essere degli optional;
Obiettivo del Comune di Pisticci è attuare un sistema di raccolta che vada nell’ottica del recupero e valorizzazione quanto più totali delle frazioni merceologiche recuperabili, per far sì che in discarica arrivi il minor quantitativo possibile di rifiuti, quello appunto non riciclabile. La discarica, anche alla luce di tali comportamenti incivili, oggi risulta essere una necessità anche in riferimento alla maggior parte dei comuni, ad eccezione di Montalbano e Montescaglioso, che ancora non hanno attuato percorsi che vanno nell’ottica di una raccolta differenziata spinta e se non si cambia regime, soprattutto nel sud, saranno sempre presenti discariche o termovalorizzatori per chiudere il ciclo dei rifiuti.
Relativamente a quanto affermato dalla Ola nel punto in cui evidenzia in modo abbastanza incomprensibile, che il Comune di Pisticci ha tutti gli interessi a non realizzare una vera raccolta differenziata ma a mantenere in piedi la discarica in C.da La Recisa, occorre precisare:
1. la capienza della discarica La Recisa è ora di mc. 48.000 (e non di 300.000 mc come falsamente affermato dalla Ola) di cui 8.000 mc da utilizzare senza la realizzazione di opere di contenimento e 40.000 mc dopo la realizzazione delle opere necessarie e regolarmente previste nel progetto esecutivo già presentato alla Regione Basilicata con nota Prot. 9930 del 24.4.2013;
2. il Comune di Pisticci conferisce all’impianto Fenice di Potenza una frazione secca pari a tonnellate al giorno per una quantità pari a all’anno, contrariamente a quanto affermato falsamente dalla Ola che asserisce che il Comune di Pisticci conferisce alla Fenice una frazione secca pari a 24 tonnellate al giorno, 9000 tonnellate all’anno. D’altra parte anche senza essere né ambientalisti, né ingegneri, né economisti, appare evidente che tale dato è manifestamente falso in quanto, se il Comune di Pisticci conferisse una quantità di frazione secca di 9000 t/anno ciò significa che le quantità totali dei RSU compreso l’umido sarebbe di circa 12000 tonnellate/anno ossia di circa 673 Kg/abitante, ossia di gran lunga superiore alla sua media nazionale di 536 Kg/abitante, sia di quella parziale del sud che di quella parziale de centro e del Nord ;
Per quanto concerne il riferimento della citata Ola alla ipotesi della produzione del biocompost e del biogas, occorre solamente rilevare, senza entrare nel merito di considerazioni squisitamente tecniche relativamente alla necessità, fattibilità tecnico-economica per tali impianti, che richiederebbero un tavolo tecnico specifico, che, il Comune di Pisticci, già negli anni 2005 – 2006, ossia prima ancora che venisse fondata la citata associazione, è stato uno dei pochissimi Comuni della Regione Basilicata, se non l’unico, che ha attuato il progetto “Fertilizzati il giardino” consegnando al cittadino che ne faceva richiesta e dotato di un piccolo giardino tutta l’attrezzatura necessaria per la produzione del compost, ed insegnando allo stesso, attraverso uno specifico corso di formazione da parte di un’associazione ambientalista quale Legambiente, il modo di produrre compost e di utilizzarlo nel proprio terreno.
Per quanto concerne la spiegazione richiesta dalla citata Ola relativamente al “perché Pisticci è stato dei sei comuni pilota del Metapontino che ha fatto fallire la possibilità di realizzare un impianto di compostaggio verde anaerobico consortile fra i 6 comuni (Bernalda, Montalbano, Pisticci, Scanzano, Montescaglioso e Policoro) non presentandosi quasi mai alle riunioni dei sindaci,” la risposta risulta molto semplice perché è spudoratamente FALSA , in quanto, non solo l’Amministrazione C.le di Pisticci ha partecipato a TUTTE le riunioni decisionali, non solo ha validato l’ipotesi di fattibilità, non già di un impianto di compostaggio verde anaerobico, ma di un piccolo impianto di compostaggio (trasmesso dal Comune di Bernalda Capofila alla Regione Basilicata da circa 2 anni senza riscontro) in variante al progetto originario di acquisto attrezzature ed automezzi per tutti i Comuni e per un importo di circa 2 milioni di €, in quanto la maggior parte dei Comuni aveva esternalizzato il Servizio NU ad eccezione del Comune di Pisticci che gestisce in “house” il servizio NU, ma sta continuamente, sollecitando, il Comune Capofila e la stessa Regione Basilicata a procedere al completamento dei Centri di Raccolta costruiti in tutti i Comuni per consentire la gestione del Centro RAEE e la gestione della raccolta differenziata.
Tutto ciò premesso e considerato appare evidente e senza alcun ulteriore commento che l’approccio culturale tenuto dal Comune di Pisticci nei confronti della gestione dei rifiuti soprattutto relativamente alla repressione degli abusi commessi dai selvaggi cittadini, al processo di informazione in atto in modo spinto per il passaggio dalla raccolta differenziata stradale alla raccolta “porta a porta”, all’ipotesi del “compost domestico” per le utenze dotate di giardino, all’impianto di biostabilizzazione (che al contrario dell’impianto di compostaggio richiede interventi molto più contenuti ed oltretutto con infrastruttura già esistente inserito nell’impianto di tritovagliatura per la suddivisione dell’umido dal secco) all’analisi con relativa mappatura di tutti i siti caratterizzati da abbandono dei rifiuti da parte di persone scorrette, all’analisi puntuale e dettagliata con comparazione dei costi relativi alla esternalizzazione “sic er simpliciter” del Servizio NU, così come viene fatto nella maggior parte dei Comuni della Basilicata, rispetto alla gestione in house del servizio, al fine non solo di poter garantire il posto di lavoro sia ai dipendenti di ruolo, ridotto a poche unità, sia ai LSU, sia per non far gravare di costi ulteriori sui cittadini che necessariamente si avrebbero con la gestione esterna, risulta essere corretto nei confronti dei cittadini onesti e rispettosi dell’ambiente e delle relative leggi, avendo la p.a. di Pisticci l’interesse esclusivo della gestione ottimale dei servizi e senza interessi “occulti” facendo gravare sugli stessi i soli oneri necessari, (non è un caso che il Comune di Pisticci allo stato attuale ha una tariffa tra le più basse della Regione Basilicata), contrariamente a quanto in modo abbastanza superficiale, senza alcun approfondimento tecnico e caratterizzato da falsità evidenti che con un minimo di approfondimento la Ola avrebbe potuto evitare, nel rispetto di una veritiera e adeguata informazione.
Inoltre, si inseriscono di seguito, alcune foto della discarica La Recisa, per evidenziare lo stato attuale e reale della discarica, rispetto ad alcune foto di repertorio apparse su un sito web, per una doverosa, corretta e precisa informazione.