Matteo Visceglia del CRAS Riserva Naturale di San Giuliano e Antonio Colucci del CRAS Riserva Naturale Bosco Pantano di Policoro in una nota fanno il punto sulla situazione che si presenta nei due CRAS provinciali di Matera, a rischio chiusura. Di seguito la nota integrale.
Istituiti dalla Provincia di Matera nel 2003 in ottemperanza alla Legge 157/92 e alla Legge Regionale 2/95, i Centri Recupero Animali Selvatici delle Riserve Naturali Regionali di San Giuliano e Bosco Pantanonegli ultimi quindici anni hanno garantito al territorio e alla cittadinanzaimportanti attività riferite al soccorso della fauna e alla sua tutela e conservazione. Nonostante l’importante ruolo territoriale, tali strutturehanno da sempre goduto diunascarsa attenzionee volontà istituzionale nel garantire alla collettivitàun servizio, peraltro previsto per Legge, con le relative garanzie gestionali ad esse riferite, indispensabili ad assicurare le necessarie risorse per il loroottimale e regolare funzionamento.
Spesso dimenticate e mai considerate adeguatamente, le società e le associazioni preposte a tale importante compito, svolto anche in stretta collaborazione con organismi dello Stato come Carabinieri Forestali, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Questura e Polizie Locali, hanno assicurato nel tempo serviziqualificati al territorio utilizzando proprie risorse finanziarie,salvaguardandoattività di utilità socialecome soccorso, recupero, cura e conservazione della faunaselvatica rinvenutasulterritorio regionale, assumendosianche responsabilità civili e penali.Pur avendo svolto con costanza e determinazione il proprio compito, ad oggi i numerosi problemigestionali e infrastrutturaliche riguardano tali presidirestano ancora irrisolti nonostante le varie e puntuali segnalazioni e richieste di aiuto da parte dei responsabili.
Grazie al personale qualificato e specializzato impegnato, ogni anno i due CRAS provinciali accolgono, curano e rimettono in natura centinaia di esemplari appartenenti a specie protette o a rischio di estinzione ancora presenti nei nostri territori, patrimonio comune e bene inalienabile dello Stato.Nel corso dell’anno 2017 sono state garantite tutte le attività senza alcuna interruzione del servizio, con positivi risultati in termini di numero di interventi effettuati, assicurando assistenza veterinaria a 660 esemplaridi cui 430 presso il CRAS di San Giuliano e 230 presso il CRAS di Policoro con la quasi totalità degli animali appartenenti a specie protette dalle normative nazionali ed europee in quanto di particolare interesse scientifico e di conservazione.
La gestione veterinaria di ogni singolo esemplare e tutte le successive e necessarie fasi che portano al totale recupero e rilascio in natura comporta un notevole impegno gestionale, economico e lavoro quotidiano senza alcuna interruzione durante l’intero anno.
Riconosciuti edapprezzati da chi opera sul territorio regionale e riferimento strutturale non solo nazionale per quanto realizzato negli anni grazie anche ad autorevoli collaborazioni scientifiche e progetti di rilevanza Europea, i due centri del materanovengono totalmente disconosciutie non valorizzatia livello locale, considerata la puntuale “incertezza” che si verificanel mettere annualmente a disposizione i necessari contributi che per la loro esiguità certamente non risolvonotanti problemi e pococontribuiscono al buon funzionamentodelle strutture e dei servizi previsti per legge e di grande rilevanza per la tutela della biodiversità in Basilicata.
I responsabili dei CRAS di San Giulianoe di Policoro con una accorata e dettagliata nota inviata in data 4 febbraioal Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, hanno evidenziato ancora una volta, che venissero accolte con la massima urgenza le richieste dei due centri di recupero. Inoltrenei giorni scorsi è stata comunicata la difficile situazione dei 2 CRAS materani anche al Prefetto di Matera, ai Carabinieri Forestali e a molti Sindaci dei comuni della provincia di Matera, fruitoriabituali di tale servizio, con lo scopo di sensibilizzare anche altri enti locali ed istituzioni al problema che stanno vivendo le due strutture.
“In virtù di una difficile e complessa situazionegestionale che si trascina ormai da anni -dichiarano Visceglia e Colucci, responsabili dei due Centri – informiamo che per ragioniburocratichee gestionali, nonpotremogarantire ulteriori interventi di soccorso, prestazioni veterinarie, cure e riabilitazione. Pertanto, in riferimento ad un quadro generale che attiene alle normative legate alla detenzione e gestione di esemplari di specie protette, al rapporto e alla tutela del personale impegnato, comunichiamo la sofferta decisione di dover sospendere al momento ogni forma di recupero, affidamento e ricovero di altri animali selvatici a supporto delle Amministrazioni locali, Forze dell’Ordine, Associazioni e Cittadini.
Per quanto nelle nostre possibilitàe con grandi sacrifici personali garantiremo comunqueassistenza quotidiana agli oltre 100 esemplari già presenti nei CRAS poiché non più liberabili in natura.Pertanto invitiamogli Enti preposti alla tutela della fauna e della biodiversità regionale a comprendere le nostre preoccupazioni e motivazioni, assicurando sin da ora la nostra piena e fattiva collaborazione non appena in possesso delle condizioni e rassicurazioni necessarie alla prosecuzione di tale servizio”.