“Le scosse di terremoto di magnitudo 3.2 della scala Richter registrate il 28 e il 29 dicembre scorsi dai sismografi dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) nel distretto sismico Val d’Agri non devono far sottovalutare i rilievi scientifici di ricercatori del Cnr emersi dal 33mo Convegno Nazionale di Geofisica della Terra Solida di Bologna sull’alto rischio sismico dell’area interessata da attività petrolifere”. Lo sottolinea Vittorio Prinzi, già consigliere provinciale e sindaco di Viggiano, facendo riferimento ad ampi servizi diffusi dai siti di informazione web baslicata24 e sarconiweb-gazzetta della val d’agri.
In particolare, sia a ridosso del pozzo Costa Molina 2 che a ridosso di altre infrastrutture petrolifere valligiane l’attività sismica rilevata, secondo le informazioni diffuse, è numerosa con eventi che per la maggior parte dei casi sembrano focalizzarsi proprio tra i 2 ed i 6 km di profondità, mentre ricercatori del Cnr tra le possibili cause di questa attività includono anche l’estrazione mineraria e la re-iniezione delle acque di strato, come nel caso dell’attività svolta proprio dal pozzo Costa Molina 2.
Per Prinzi “è dunque necessario intensificare l’attività di studio, analisi, monitoraggio e ricerca scientifica sulla relazione sismicità-attività petrolifera, utilizzando istituti (Cnr), Università, già presenti in Basilicata e facendo ricorso ad altri centri e professionalità che hanno condotto analoghe ricerche in altri Paesi. Tra i problemi dell’impatto sul territorio della Val d’Agri derivante da produzione e ricerca di idrocarburi – continua – non ne va trascurato ed escluso alcuno e quello sismico non è certo da prendere sotto gamba. Da studioso-storico mi sono occupato degli eventi sismici disastrosi come quello del 1857 e ancor prima del 1826, sino agli eventi più recenti del 1980 e ricordo che esiste un’ampia documentazione storico-scientifica sulla sismicità della Val d’Agri da aggiornare grazie alle nuove tecnologie.
Ho salutato con favore l’istituzione del Tavolo sulla trasparenza per le attività del petrolio, previsto dalla Legge di Stabilità 2015 della Regione. Ritengo che esso debba prevedere come primo obiettivo la trasparenza dell’informazione su ogni fattore di rischio per la vita quotidiana delle comunità valligiane”.