L’associazione B.R.I.O. di Matera e il WWF Matera comunicano che hanno aderito pienamente alla campagna nazionale “RiutilizziAMO l’Italia”, intesa a contrastare il consumo di suolo.
Sono stati segnalati on line su www.wwf.it/riutilizziamolitalia ( tutti i cittadini possono ancora farlo fino al 30 novembre) dieci aree dismesse o degradate del territorio di Matera e abbiamo approntato semplici proposte, “immaginando come reinventarle a misura d’uomo, comunità e ambiente” (come da appello del WWF per la Campagna suddetta).
L’associazione del Panda con tale interessante azione chiede ai cittadini di “indicare siti inutilizzati o in stato di degrado compilando l’apposita scheda di censimento on line sul sito www.wwf.it/riutilizziamolitalia, immaginando allo stesso tempo una proposta creativa per riconvertirle, creando per esse nuove ‘destinazioni d’uso green’ e individuandone il riuso ambientale e sociale evitando così ulteriore consumo di suolo e cementificazione spregiudicata. L’obiettivo del WWF è innescare un movimento culturale e sociale in grado di avviare, regione per regione, il più grande progetto di recupero e riqualificazione del territorio italiano. Un movimento partecipato grazie al quale le comunità locali possano riappropriarsi del proprio territorio, ricostruire lo spazio in cui vivono, con iniziative spontanee e dal basso, che finora può inoltre contare sulla mobilitazione della Rete di esperti locali e di docenti, in progressiva espansione, che al momento coinvolge 11 università per un totale di 22 adesioni” (WWF Italia cit.).
Questa iniziativa segue l’adesione formale al forum italiano “SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI” (di cui il WWF è dapprincipio uno dei sostenitori) e l’associazione B.R.I.O. da Matera ha voluto ribadire la netta opposizione allo scellerato attacco al paesaggio perpetrato dalla lobby dei costruttori che continua ad imperversare su tutto il territorio comunale, avvantaggiata da una legislazione blanda o addirittura ad essa favorevole (es. L. 106/11) e senza alcun ritegno per le aree sensibili o già gravate da elevati carichi abitativi e già abbondantemente cementificate (come via Gravina o S. Giacomo 2). La riconversione ad uso collettivo di un luogo in degrado od abbandono, non la sua edificazione (come taluni seguitano a sostenere) è la via che abbiamo seguito in queste segnalazioni.
Nel complesso si registra la grave responsabilità sia dell’istituzione regionale che non è intervenuta per arginare gli effetti negativi di tale normativa nazionale e di cui attendiamo ancora dal 2011 il piano paesistico (http://www.olambientalista.it/ritardi-paesaggistici/), sia di quella comunale, che tarda ad approvare un regolamento urbanistico a zero consumo di suolo, considerato l’elevatissimo numero di appartamenti vuoti e l’insensatezza delle concessioni edilizie in corso.
Concludiamo con un appello alle associazioni e movimenti che sostengono la battaglia contro la cementificazione del territorio a confermare l’ottimo esempio di mobilitazione civica dato di recente, perché abbiamo il dovere di trasmettere alle future generazioni la ricchezza paesaggistica e naturalistica trasmessaci dai nostri avi.
Le proposte di Brio e WWF Matera
1. Casino Dragone – via Fermi
edificio delll”800 anticamente deputato ad attività pastorali e/o casearie circondato da una vasta distesa a verde ed un’area in calcarenite e pietrisco al lato destro. Abbandonato da qualche decennio
A poche centinaia di mt di distanza vi è una scuola elementare.
Proposta di riutilizzo: centro per l’educazione ambientale, sede di conferenze ed attività didattiche.
Nell’ampia area verde attigua proponiamo, come sez. WWF di Matera, un orto botanico
2. Area via Sinni – Conversi
area di circa due ettari caratterizzata in parte da vegetazione spontanea ed arbustiva, nella zona inferiore, in parte da alberi di conifere e latifoglie piantumati circa 15 anni fa (ma in parte deperiti per incuria). Presenza di degrado e abbandono rifiuti. Minacciata da speculazione edilizia.
Proposta di riutilizzo: parco urbano con percorsi per attività sportive e ludico-ricreative
3. Cantiere abbandonato in recinto B. Croce
Cantiere abbandonato da quasi trent’anni, ora circondato da recinzione esterna e segni di abbandono rifiuti
Proposta di riutilizzo: centro per attività di protezione civile/sede polizia locale
4. area ex Barilla – via Cererie
ampia area abbandonata da circa 10 anni, che ospitava il pastificio Barilla.
Proposta di riutilizzo: area mercatale/fieristica permanente, come proposto in passato anche da altri movimenti cittadini
5. edificio ex Biennio Itis – via San Pardo
edificio che ospitava il Biennio dell’Istituto Tecnico Industriale Statale, abbandonato da circa 12 anni e in stato di degrado, anche statico.
Proposta di riutilizzo: centro per attività di accoglienza donne in difficoltà
6. ex centrale del latte di Matera – via delle Nazioni Unite
edificio deputato al confezionamento del latte per Matera. Abbandonato da 10 anni circa.
Proposta di riutilizzo: casa delle associazioni
7. villetta Bronzini – via Lucana
villetta nobiliare dell’’800 abbandonata da circa cinquant’anni, circondata da area verde e pini secolari.
Proposta di riutilizzo: museo ed orto urbano
8. area degradata sotto S. Rocco – via Casalnuovo
ampia area tra la strada storica via Casalnuovo e una parte più recente sovrastante sulla cui sommità sorge la Chiesa di s. Rocco. L’area in questione è un sito rupestre coperto da fitta vegetazione e in forte stato di abbandono. Si vedono chiaramente tre aperture squadrata lungo due dei suoi lati, probabilmente ambienti scavati.
Proposta di riutilizzo: area giochi attrezzata per bambini e allestimenti artistici nelle strutture cave (es. presepe permanente)
9. area rupestre tra S. Vito e la Gravinella – c.da S.Vito – La Gravinella
vasta area rupestre di riconosciuta valenza paesaggistica, naturalistica, storica e antropologica, caratterizzata da vegetazione spontanea rada ed arbustiva e da macchie di oliveti. Presenti in zona cave in tufo dismesse e una nota chiesa rupestre oggetto di culto. Poco distante è in attuazione un contestato piano di lottizzazione
Proposta di riutilizzo: valorizzazione naturalistica dell’area, consolidamento della sentieristica verso le testimonianze rupestri presenti, in raccordo naturale col territorio del Parco della Murgia Materana confinante, attuazione tutela delle specie floristiche presenti
10. edificio mai utilizzato – via Collodi
Edificio costruito circa 20 anni fa, ma mai utilizzato. In stato di visibile degrado.
Proposta di riutilizzo: distaccamento di servizi pubblici comunali
Nella fotogallery i dieci siti in degrado e/o abbandono individuati su territorio comunale e segnalati alla campagna nazionale WWF “RiutilizziAMO l’Italia (sicuramente ce ne sarebbero potuti vagliare tanti altri), e alcune foto esemplificative delle aree segnalate.
Peccato che alcuni di questi siti siano di proprietà privata (es. casino Bronzini) e quindi sia assolutamente impraticabile qualsiasi suggerimento di utilizzazione, visto che la stessa andrebbe imposta ad un privato che, finchè non mette in pericolo la gente, può fare del suo bene quel che vuole (anche lasciarlo in decadenza). Se le proposte sono serie e non demagogiche dovrebbero avere a monte una seria informazione delle cose di cui si parla e, soprattutto, della loro fattibilità concreta.
Per quanto riguarda i siti di interesse storico, artistico ed antropologico, è sufficiente che la Soprintendenza metta il vicolo. Se poi il privato non tutela il monumento, lo Stato può agire in danno dell’inadempiente
Certo, anche sull’area ex Barilla mettiamo il vincolo. Motivazione: le associazioni hanno proposto di farci la fiera. In una città che non è stata in grado di finire nemmeno una tratta ferroviaria, mi pare si stia parlando del sesso degli angeli.
Mi sono sempre chiesto cos’è o cosa voleva essere quell’edificio che si trova in via Collodi (foto 3 e 7 della fotogallery). Qualcuno sa dare indicazioni precise in merito?????
quello in via Collodi sembra un edificio per uffici pubblici. Sulla fattibilità sono stati proposti interventi di facile attuazione
A chi appartiene? Pubblico o privato? E se appartiene al pubblico, perchè non viene dato al Circolo didattico Bramante per evitare di spendere altri milioni di euro per un eventuale ricostruzione o ristrutturazione a cui si sta pensando?
Vi siete dimenticati l’asilo abbandonato in via Gramsci e la struttura in Viale della Libertà (pineta di serra venerdì) di cui non ho mai compreso l’utilità e che non è mai stata utilizzata se non per apporre manifesti elettorali abusivi.
Sempre a serra venerdì, ci sono delle villette la cui costruzione non è mai stata ultimata causa morte del proprietario committente e che ora, dopo decenni di degrado più totale, sono adibite a mini-discarica di amianto, laterizi e addirittura una opel amaranto abbandonata senza targa.
Ciao Francesco, se rileggi l’articolo si chiede anche alla cittadinanza e alle altre associazioni presenti su Matera di integrare con ulteriori proposte di riutilizzo relative anche ad altre aree abbandonate e in degrado della nostra amata citta’, pertanto se vengono in mente altre idee potete tranquillamente inserirle voi compilando la scheda che trovate sul sito wwf.it nella campagna “Riutilizziamo l’Italia”. p.s. per il sig. Serieta’: non stiamo parlando affatto del sesso degli angeli, sono semplici idee condivisibili o meno questo e’ ovvio ma in ogni caso sono idee di recupero di aree abbandonate o in degrado, non “abbandoniamoci” a noi stessi, non ci demoralizziamo autonomamente, questa citta’ e’ gia’ fortemente colpita dal potere del MATTONE, se ci lasciamo andare ad esso e’ la fine…o forse l’abbiamo gia’ fatto?!? in ogni caso anche lei come chiunque ( credo! ) e’ invitato a compilare le schede su eventuali idee FATTIBILI e CONCRETE che sicuramente avra’ gia’ in mente, non screditiamo l’operato altrui stando seduti sulle nostre poltrone, almeno loro ci hanno provato! continuate cosi’ ragazzi, L’italia ha bisogno di voi!
Per quanto riguarda l’area ex-Barilla invece di colate di cemento progettate e tenute in qualche cassetto per tirarle fuori al momento opportuno, bisogna sollecitare l’amministrazione a realizzare l’area mercatale/fieristica permanente degna di questo titolo sia per gli operatori che per chi ne usufruisce, e un’altra proposta che si potrebbe fare, visto che l’area è vasta, è quella di realizzare un teatro, idoneo per capienza, prestigio e anche logistica in vista di questa candidatura della citta a capitale della cultura, non si può solo contare sulla Casa Cava, per quanto stupenda.
La cultura è anche questo, non si può in previsione di questa candidatura sovraccaricare un centro storico, alquanto precario, gia dal punto di vista traffico, di altre problematiche derivanti da tutti i programmi culturali e l’afflusso di visitatori, non si facciano solo conferenze e proclami, cominci chi porta avanti questo progetto a parlare anche di cose serie e non solo trovare gli sponsor che a volte non sanno neanche di quale città stanno parlando.
Sono progetti che comunque tutta la cittadinanza ne gioverebbe, perchè oggi conta soprattutto la logistica e l’area si presta, non dimentichiamo quello che succede al quartiere San Giacomo il sabato e le ultime vicende di Matera è Fiera, con un’area adibita a parcheggio e sottratta per circa un mese a quest’uso e per ultimo un contenitore di prestigio per eventi visto la fine che ha fatto la Cava del Sole; invece di buttare i soldi alla realizzazione di opere fantasiose anche se per qualcuno utili (esempio piste ciclabili utili ma senza criterio in questo contesto cittadino) cominciamo a realizzare le priorità come fa il buon padre di famiglia, è vero che siamo in recessione però se si hanno progetti nobili come quelli della cultura diamo un taglio a questo scempio cementizio che soffoca la città.
Brava Mina! hai perfettamente ragione condivido tutto, basta colate di cemento per i benefici economici di alcuni ( i soliti!! ) e senza alcun motivo reale, prima si costruiva perche’ c’era la necessita’ di avere a disposizione nuove abitazioni in quanto quelle esistenti risultavano insufficienti per la popolazione, e ora che a Matera ci sono molte piu’ case rispetto alle necessarie, perchè si continua a costruire? cerchiamo di rendere la città PATRIMONIO DELL’UNESCO degna di questo titolo, politici basta mangiare a dieci bocche!!! la citta’ e’ dei cittadini non vostra !! ora come non mai
i commenti dei due utenti precedenti sono stati perfettamente esaustivi dello spirito e degli intenti della campagna nazionale del WWF. Anche se talune aree possono risultare di privati, di fatto è possibile superare l’ostacolo con accordi amichevoli con loro che evitino ulteriori speculazioni cementizie. E’ questione di volontà politica e senso di responsabilità. Come scritto nell’articolo, si invitano tutti i cittadini a partecipare alle segnalazioni sul sito del WWF Italia perchè quelle fatte non potevano mai essere onnicomprensive (e lo si precisa chiaramente). Quindi, per cortesia, evitiamo le solite sterili polemiche fini a se stesse e collaboriamo. Grazie!
Visto che il comune è proprietario di alcuni immobili segnalati ed è a sua volta anche proprietario dell’Ist. Professionale in contrada Rondinelle, sapendo in che condizioni è questo immobile con i disagi che ne derivano, perchè non destinare uno di questi immobili a tale uso?
Uno dei tanti potrebbe essere l’ex biblioteca di Via Conversi, così sarebbe almeno giustificato il contenzioso con il comune per le quote degli oneri di urbanizzazione per quest’area, con il vantaggio sociale che ne deriverebbe.
Potrebbe essere una fantasia questa, chissa!
ottima proposta Mina… contattaci e ne parliamo col sindaco de visu: briomt@hotmail.it