“Prendiamo atto che, come è accaduto negli anni passati, anche per la manovra finanziaria regionale 2014, che ha presentato il Presidente Pittella e che il Consiglio Regionale si appresta ad approvare, le royalties del petrolio sono state “spalmate” in varie voci di bilancio per rispondere ad emergenze sociali, tutte legittime, ma senza benefici diretti o indotti alle comunità della Val d’Agri dove si producono le royalties”. Ad affermarlo è il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi ricordando le “battaglie” puntualmente fatte dal consigliere regionale Antonio Autilio in occasione di ogni bilancio annuale della Regione e che ha battezzato il “tesoretto della Val d’Agri”, oggi – aggiunge – “purtroppo senza alcun seguito”. “Si protrae da troppo tempo una questione irrisolta: in Val d’Agri, l’area di estrazione petrolifera che vede un ritorno alla nostra regione delle preziosissime royalties che per un verso sono state utilizzate per la gestione del Pov (Programma Operativo Val D’Agri), ormai nella fase finale, allo stato attuale, non c’è ancora una programmazione definitiva. Il ‘tesoretto’ per la Val d’Agri – sottolinea Prinzi – ammonta ad alcune decine di milioni di euro, di cui però ancora oggi non abbiamo una traccia tangibile pur avendo gli uffici del Programma operativo Val d’Agri lavorato su alcuni interventi infrastrutturali importanti e soprattutto su alcuni progetti imprenditoriali rilevanti, che dovrebbero garantire a quell’area e anche a coloro che lì vogliono insediarsi per creare un sistema produttivo più efficiente, o una delocalizzazione delle loro attività. Questo significa che urge immediatamente dare copertura e garanzia a quelle iniziative che devono portare poi conseguentemente ad avviare al più presto possibile l’esecuzione di investimenti produttivi e fare in modo che nel prossimo triennio si realizzino le condizioni e le opportunità di sviluppo e lavoro. Sia chiaro – precisa – nessuna richiesta localistica ma più semplicemente la sollecitazione a destinare una quota delle royalties in Val d’Agri e in aggiunta ai fondi del POV ormai tutti impegnati”.
Per Prinzi “non va sottovalutato che anche il cosiddetto 3% delle royalties che è stato destinato ad alimentare la card carburante è ancora congelato dal Ministero per lo Sviluppo Economico per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 170 milioni di euro per effetto dell’iniziativa della Regione Veneto. Questo significa per i cittadini della Val d’Agri – conclude – dover subire una doppia beffa-penalizzazione”.