Nonostante mi faccia aiutare dalla calcolatrice scientifica, confesso che ho perso il conto sulle royalties del petrolio della Val d’Agri che dovrebbero arrivare nel Palazzo della Regione e in alcuni Municipi più fortunati. Ogni giorno si diffondono cifre previsionali e si danno i numeri. Adesso è spuntato persino un dossier riservato (che guarda caso finisce sempre nelle stesse mani della stessa giornalista dello stesso giornale ammesso in esclusiva alla domenica nel Centro Olio) che rileva di 80 milioni richiesti-contabilizzati dalla Regione che si sommerebbero ai 39 milioni di compensazioni ambientali già accordati (bontà sua) dall’Eni. Sono cifre che messe insieme alle altre cosiddette maturate porterebbero le royalties, complessivamente, sia pure per i prossimi quattro anni, a circa 600 milioni di euro. Ma io che sono come San Tommaso prima di dar credito alla sbornia di soldi sono in attesa di vedere le carte anche quelle più segrete che un ente pubblico dovrà pure mostrare se non altro, suo malgrado, per ottemperare alle prescrizioni imposte alla Pubblica Amministrazione sulla pubblicità degli atti, tra cui il bilancio è quello decisamente più importante. Evidentemente la trasparenza è un principio che proprio non si riesce ad affermare nel Palazzo di viale Verrastro dove pure da anni è stato insediato uno dei tanti “tavoli” dedicato alla trasparenza, solo per tacitare la coscienza. Per ora si registrano i più fantasiosi tentativi di accaparrarsi tutto questo fiume di denaro “nero” (dal colore del greggio): da chi pensa a più strade per tutte le zone svantaggiate, a chi vorrebbe più soldi per l’Università oppure ad aumentare il reddito minimo di povertà, sino alla Giunta che sta studiando nuove forme assistenziali per i nostri giovani che chiamano borse di studio tanto per tenere i giovani qualche mese in più a casa e rinviarne la partenza. Nessuno ha pensato a come dare risposte, sia pure in modo parziale, alle tante emergenze che vive il “popolo del petrolio”. Forse qualcosa potrebbe essere destinato, secondo le più ottimistiche concessioni, alla Val d’Agri dal fondo delle compensazioni ambientali. Viene spontaneo dire: meno male dopo lo sversamento di 400 tonnellate di greggio da uno dei serbatoi Eni a Viggiano qualche goccia questa volta non di greggio finisca anche qui. Almeno per noi del Csail è evidente che ancora una volta si evidenziano tutte le negatività della “politica potentina” che ha sempre considerato la Val d’Agri la “gallina dalle uova d’oro” e quindi da sfruttare. Questa volta però c’è a breve un’opportunità da non sprecare: le elezioni regionali. Questa volta chi si candiderà a governare la Regione o ad un posto in Consiglio dovrà venire in Val d’Agri a dire prima di tutto quello che ha fatto sinora e senza le solite promesse da petroliere, per intenderci quelle di Descalzi rinnovate di recente e basate su più posti di lavoro e più sviluppo, tanto per non rinunciare a prenderci in giro.
Mag 15