Salandra riscopre nel suo cuore verde, nella villa comunale, “Il parco della rimembranza”. Gli alunni delle classi IV A e IV B dell’I.C di Salandra, nell’ambito del Progetto d’Istituto dedicato allo studio del territorio in cui vivono, alla conoscenza del patrimonio paesaggistico, artistico e culturale come espressione dell’identità della comunità salandrese, hanno prodotto un interessante lavoro che ha arricchito significativamente l’archivio storico di Salandra di un elemento importante sia da un punto di vista storico ma, anche, antropologico.
Il lavoro condotto dai ragazzi della scuola salandrese costituisce una straordinaria occasione per richiamare l’attenzione sul tema della memoria dei caduti; all’indomani della prima guerra mondiale, la morte di milioni di soldati fu ricordata da un’ondata commemorativa senza precedenti, costituita da monumenti, lapidi, cippi, sacrari, capillarmente diffusi su tutto il territorio degli Stati partecipanti al conflitto.
Accanto ad alcune forme monumentali tipiche, ampiamente diffuse già nel corso dell’Ottocento – la cosiddetta “monumentomania”, per usare la definizione di Giosuè Carducci – ora opportunamente modificate e potenziate per il culto dei caduti, si impose una nuova tipologia commemorativa: il parco o viale della rimembranza.
In Italia il principale ispiratore ed animatore della realizzazione dei parchi della rimembranza fu Dario Lupi, sottosegretario alla Pubblica Istruzione nel primo governo Mussolini. Appena due mesi dopo la Marcia su Roma, il 27 dicembre 1922, Lupi inviò una circolare a tutti i provveditori agli studi, nella quale esortava alla creazione in ogni città di un parco o viale, in cui ogni albero commemorasse un caduto, identificato da una targhetta personale, con lo scopo dichiarato di infondere in particolare nei giovani scolari l’amore per la patria e il mito del sacrificio. L’iniziativa era infatti rivolta specialmente agli studenti delle scuole: a loro era affidata la messa a dimora e la successiva cura delle piante, tanto che il Regio Decreto del 9 dicembre 1923 istituiva una guardia d’onore, formata da alunni, incaricata di custodire gli alberi. Inoltre, la proposta di Lupi si collegava idealmente alla Festa degli Alberi, istituita nel 1899 e dalla forte valenza didattica.
A Salandra, secondo quanto riportato da “Il legionario lucano” del 23 maggio del 1923 n 8, il parco doveva sorgere il Via del Risorgimento (attuale locazione della villa comunale) e il comitato per il Viale della Rimembranza doveva essere costituito dall’avv. Geremia Davia per le famiglie dei caduti, dal Marsilio Carmine Presidente dell’associazione Mutilitati, dal Dott. Motta Pietro Congregazione di Carità e altri illustri personaggi della borghesia salandrese.
L’istituzione dei parchi della rimembranza si configura come la prima iniziativa innovativa del fascismo nella commemorazione dei caduti della Grande Guerra. Il 2 dicembre 1925 la realizzazione dei parchi fu resa obbligatoria per i Comuni che avessero contato almeno 20 caduti, mentre quelli che ne avessero avuti di meno non erano dispensati, ma dovevano unirsi a centri limitrofi. Pochi mesi dopo, le legge 559 del 21 marzo 1926 li riconobbe come “pubblici monumenti”.
Nel tempo, in particolare al termine della seconda guerra mondiale, viali e parchi, come pure i toponimi, sono stati parzialmente dimenticati e, in molti casi, radicalmente modificati. Per una damnatio memoriae che da sempre i luoghi rappresentativi dei regimi preesistenti hanno pagato, sono cambiati, mortificando così anche il profondo simbolismo sotteso ai luoghi. Sarebbe dunque auspicabile intraprendere, azioni di tutela e valorizzazione che partano dal riconoscimento di questo patrimonio monumentale della comunità salandrese perché la memoria non è la registrazione sequenziale del tempo che passa, la memoria ci dichi siamo stati, chi siamo e dove vogliamo andare. È doveroso ringraziare i bambini delle classi IV A e IV B per il lavoro svolto, per la passione e l’impegno. È, altrettanto doveroso, ringraziare le insegnanti perché attraverso il loro lavoro Salandra oggi è più ricca.
Mag 20