“La decisione con la quale la Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso presentato da quattro Regioni del Sud (Campania, Abruzzo, Marche e Puglia) sul tanto discusso articolo 38 dello Sblocca Italia rende giustizia alle posizioni di buon senso, improntate al dialogo istituzionale col Governo nazionale, portate avanti dalla Regione Basilicata, dalla sua maggioranza ed in particolare dal presidente Marcello Pittella”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Vito Giuzio, che continua: “se oggi la Basilicata non ha un solo pozzo di petrolio in più, rispetto a quelli previsti dagli accordi del 1998 con Eni-Shell e del 2006 con Total, lo si deve alla posizione coraggiosa e istituzionalmente corretta assunta dal Governatore lucano”.
“Sarebbe stato facile – dice Giuzio – tacitare la piazza ed evitare le contestazioni del 4 dicembre 2014, semplicemente accodandosi alle altre Regioni. Il risultato però quale sarebbe stato? In attesa della sentenza della Corte Costituzionale, che è arrivata ieri, a distanza di quasi un anno e mezzo dalla presentazione del ricorso, per di più dando torto ai ricorrenti , nessuno avrebbe potuto impedire al Ministero dello Sviluppo Economico di rilasciare nuove autorizzazioni in aggiunta a quelle di quindici anni fa. Invece, la linea del dialogo voluta dal presidente Pittella ed avallata dal Consiglio regionale ha consentito alla Basilicata di capitalizzare i vantaggi introdotti dallo Sblocca Italia, senza pagare alcun dazio. Questo – aggiunge Giuzio –va’ ribadito con forza: la Basilicata, contrariamente a quanto vanno dicendo taluni che in passato hanno governato la vicenda petrolio, ha portato a casa risultati storici, mai neppure immaginati (come il 30 per cento di Ires sulle produzioni aggiuntive rispetto agli 80 mila barili-giorno) senza autorizzare un solo pozzo in più rispetto a quelli previsti dagli accordi del1998 e del 2006”.
“Oggi si dimentica – sostiene il consigliere del Pd – che quando Marcello Pittella si è insediato avevamo una carta carburanti socialmente iniqua perché assegnava lo stesso beneficio a ricchi e poveri e sulla quale altre Regioni, come Veneto e Liguria, per alcuni anni hanno messo le mani, sottraendoci qualcosa come 35 milioni di euro.Quelle Regioni oggi, grazie all’intesa raggiunta col Governo Renzi, sono state eliminate dall’elenco dei beneficiari della ex carta carburanti, le cui risorse, come è noto, serviranno d’ora in poi a finanziare il Reddito minimo di inserimento.Quando Pittella si è insediato rischiavamo di perdere per ‘perenzione’ qualcosa come 140 milioni di euro. E la linea del dialogo col Governo nazionale ci ha consentito di recuperarli. Così come abbiamo potuto utilizzare una parte dei fondi rivenienti dalle royalties del petrolio al di fuori del Patto di stabilità”.
“Se ci fossimo limitati a fare ricorso alla Corte Costituzionale, senza avviare una utile interlocuzione con il presidente Renzi e i suoi ministri, oggi avremmo registrato una duplice sconfitta: a livello politico-amministrativo, prima, e in sede giudiziaria, poi.Invece – conclude Giuzio – ha vinto il senso di responsabilità, che deve essere proprio degli uomini delle Istituzioni. E con esso ha vinto la Basilicata intera”.
Giu 23