“Come pretende che il nostro futuro possa essere basato sulle estrazioni petrolifere? E’ questo che ci volete garantire?”. Domanda chiara e diretta quella posta ieri sera da una studentessa al presidente del Consiglio regionale. Nell’aula magna dell’Istituto Battaglini di Venosa è in corso la cerimonia di premiazione dei “Lucani Insigni”, ma un gruppo di studenti che il 4 dicembre ha partecipato alla manifestazione davanti alla sede della Regione per chiedere l’impugnativa della legge sblocca Italia vuole ancora risposte dai rappresentanti delle istituzioni. “Io innanzitutto devo dire grazie. Non sempre le posizioni della politica e dei rappresentanti istituzionali coincidono con quelle di chi manifesta. Ma nella domanda degli studenti lucani c’è innanzitutto una domanda di futuro e di governo, non una protesta. E quindi le istituzioni devono dirvi grazie per quello che avete sollecitato e per quello che ancora solleciterete”, esordisce Lacorazza per rispondere alla studentessa. “A noi però – continua il presidente – tocca trasformare questo grazie in una risposta politica e di governo, ed anche in un dialogo che deve continuare”.
Lacorazza ricorda la “sessione complicata, animata, ed anche carica di tensione” del Consiglio regionale del 4 dicembre, con la piazza da un lato, e dall’altro “le istituzioni che devono fare delle scelte”. E poi domanda: “Che cosa c’è di comune fra quello che voi avete chiesto e quello che noi abbiamo provato a fare? Dire insieme: fermiamoci un attimo, non togliamo poteri che le istituzioni più vicine ai cittadini ancora devono avere. Se la Regione non dovesse avere più il potere di decidere insieme ai propri cittadini, quella manifestazione non avrebbe avuto senso”. E se “i centri della decisione e i centri del potere (ahimè, noi proveremo a evitare che questo accada) si sposteranno più distanti da voi”, la manifestazione a quel punto sarebbe da fare a Roma. “Noi potremo continuare ad essere criticati – conclude Lacorazza – se conserveremo quella quota di potere che è giusto che noi mettiamo anche nelle vostre mani, a vostra disposizione. Non sempre coincideranno le posizioni ma la nostra battaglia è anche la vostra battaglia”.