Mediterraneo No Triv: “Incontro delle tre regioni del Sud con il sottosegretario Vicari senza le associazioni?”.
Il Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, dopo aver partecipato alla manifestazione flop del 15 luglio a Policoro e nonostante la tempestiva conferma del Ministro Guidi di procedere comunque con l’attività di ricerca di idrocarburi nel mar Ionio considerata non impattante e compatibile con la vocazione turistica delle tre regioni Puglia, Basilicata e Calabria, tenta comunque la strada del dialogo e dell’incontro .
Dalla sua pagina facebook, il Governatore parla di “ dialogo che si avvierà già mercoledì 29 luglio, quando insieme ai Presidenti di Puglia e Calabria incontrerò, al Mise, il sottosegretario Simona Vicari. La riunione è stata convocata a seguito della nostra lettera congiunta e indirizzata al Ministro Federica Guidi nei giorni scorsi e servirà ad approfondire tutte le tematiche relative alle attività estrattive offshore.”.
Non può sfuggire all’attenzione di chi ha a cuore le sorti del nostro territorio, che l’argomento trattato sarà solo quello delle trivelle off shore.
Nessuna manifestazione, nessun dialogo serrato, nessun incontro istituzionale in merito alle numerose istanze di ricerca e non solo in terraferma.
Altro dato di assoluto rilievo è la mancata partecipazione all’incontro con il sottosegretario Vicari, delle associazioni, dei comitati e dei movimenti che da anni seguono con attenzione la questione ambientale in Basilicata .
In un Paese democratico che dovrebbe consentire la partecipazione effettiva dei cittadini a tutte le questioni che possono avere ricadute rilevanti sull’ambiente, tale mancanza è fatto che non solo fa riflettere ma dovrebbe anche far discutere.
A nulla vale al riguardo parlare di fiducia nelle Istituzioni che non comporta,acritica e asfittica fiducia “ a prescindere” o addirittura “delega in bianco”.
La partecipazione dei cittadini è garantita in maniera piena ed efficace quando c’è trasparenza.
E allora i Governatori delle regioni impegnate ad affrontare un dialogo con il Ministero dello Sviluppo Economico non avranno alcun problema a garantire la partecipazione all’incontro del 29 luglio 2015 anche alle associazioni ambientaliste.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata ha depositato un ordine del giorno sulla proponibilità del referendum abrogativo sul decreto. “La forzatura compiuta rispetto alle competenze concorrenti tra Stato e Regioni mortifica il ruolo delle Regioni”.
L’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, con la guida del neo coordinatore Franco Iacop, Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ha preso atto della proposta di ordine del giorno depositata dal Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, sulla proponibilità del referendum abrogativo sulle norme del decreto Sblocca Italia presentate dal Governo di “semplificazione Idrocarburi”.
Presenti i Presidenti: Giuseppe Di Pangrazio (Abruzzo), Piero Lacorazza (Basilicata), Antonio Scalzo (Calabria), Rosetta D’Amelio (Campania), Simonetta Saliera (Emilia-Romagna), Daniele Leodori (Lazio), Francesco Bruzzone (Liguria), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Antonio Mastrovincenzo (Marche), Vincenzo Niro (Molise), Mauro Laus (Piemonte), Gianfranco Ganau (Sardegna), Eugenio Giani (Toscana), Chiara Avanzo (Trentino Alto Adige), Donatella Porzi (Umbria), Roberto Ciambetti (Veneto).
“La forzatura compiuta rispetto alle competenze concorrenti tra Stato e Regioni mortifica il ruolo delle Regioni e i prioritari interessi dei territori” – afferma il Presidente Lacorazza – “ e anticipa una riforma del Titolo V della Costituzione che può mettere in discussione le garanzie ordinamentali di collaborazione su politiche rilevanti per lo sviluppo della Repubblica”.
I Presidenti dei Consigli regionali, facendo seguito alla posizione assunta dalla Conferenza con l’odg del 19 settembre 2014, hanno valutato la proposta riservandosi un approfondimento ed una definizione sul tema nella prossima Assemblea prevista per l’inizio di settembre, anche al fine di orientare il dibattito politico ancora aperto sul tema della riforma costituzionale che dovrebbe far emergere il ruolo necessario delle Regioni, in particolare nelle decisioni di politica economica, ambientale e di sviluppo energetico della Repubblica.