Città Plurale torna ad occuparsi degli scarichi fognari nei torrenti Iesce e Gravina. Riportiamo la nota integrale dopo aver appreso che l’assessore regionale all’ambiente sarà a Matera il 24 giugno per affrontare il problema più volte segnalato dagli ambientalisti materani.
Il giorno è arrivato?
Si ha modo di apprendere , per interposta persona, che l’assessore Agatino Mancusi sarà a Matera il 24 Giugno per affrontare l’annoso problema dell’inquinamento dello Iesce- Gravina; bene meglio tardi che mai, speriamo.
Ci si chiede se l’Assessore sarà accompagnato anche dal Mosè lucano.
E’ noto che il profeta al quale Dio dette i Dieci Comandamenti riuscì, sempre con l’aiuto dell’Alto ad accompagnare il popolo ebraico nel passaggio del Mar Rosso.
Le acque si aprirono ed il popolo eletto passò indenne.
Il Direttore Generale di Acquedotto Lucano L’ing. Marotta, nel corso di una intervista televisiva rilasciata a Raiparlamento, ebbe ad affermare che l’Ente è impegnato, più che intervenire sugli impianti, nell’adeguare il sistema fognario prevedendo la separazione tra le acque nere di fogna e quelle bianche, inclusa l’acqua piovana.
Il vecchio sistema fognario dei Sassi va messo a norma perché al momento scarica in Gravina; si, l’acqua con tutto il bambino.
Gli impianti di sollevamento sono inadeguati e l’acqua di fogna va, non depurata, direttamente nel sottostante torrente; a quanto l’intervento del biblico Profeta per la separazione delle acque?
Città Plurale Matera
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Città Plurale che ricorda l’impegno dell’assessore regionale all’ambiente sul tema dell’inquinamento dei torrenti Iesce e Gravina.
“Approfondire in poco tempo l’origine dell’inquinamento dei torrenti Iesce e Gravina e le informazioni tecniche sul funzionamento dei sistemi di depurazione e gli scarichi liquidi; poi il prossimo 3 giugno si dovrà decidere gli interventi da mettere in campo per porre rimedio ai problemi”. A questo risultato giunse una riunione che si tenne a Matera il 10 maggio scorso, convocata dall’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi. Non si concordava però l’anno ed infatti il 3 Giugno 2011 è passato invano.
Una delle tante ed inutili riunioni convocate per fare il punto sui torrenti Iesce e Gravina se mai ce ne fosse stato bisogno per conoscere la situazione. Sono 25 anni, almeno, che si dice che il torrente Iesce è inquinato sia per il cattivo funzionamento del depuratore di Altamura posto in contrada Sgarrone sia perché alcune aziende zootecniche non depurano i liquami delle stalle.
Su questo ultimo aspetto il Corpo Forestale di Matera ha elevato, di recente, multe pari ad 81 mila Euro perché ha provveduto ad individuare alcuni responsabili e li ha deferiti all’autorità giudiziaria.
«Da anni, la podolica al libero pascolo tra le profumate erbe della Murgia è costretta ad abbeverarsi in questi luoghi e mai nessuno si è posto il problema della tutela dell’animale, di igiene pubblica o del rischio sanitario», denunciava l’associazione Mutamenti a Mezzogiorno, una delle tante associazioni che a cadenza quasi settimanale denuncia una situazione non più sostenibile, da 25 anni o forse più. Nel marzo del 2010, viene messo sotto sequestro parte dell’impianto di depurazione di contrada Pantano che è a servizio della città e tre persone vengono indagate. L’alluvione dello scorso marzo a detta dei “tecnici” Comunali rompe il tratto fognario posto nelle immediate adiacenze del Gravina e l’acqua scarica nel torrente.
Nulla di più falso, la rottura di quel tratto fognario non in carico a nessuno è vecchio di almeno 70 anni e mette in luce la scarico di acque non depurate della rete fognaria dei Sassi che prima avveniva in maniera più defilata.
Tutto chiaro allora? C’è da fare altre riunioni ed attendere un improbabile 3 giugno di non si sa bene quale anno per cominciare a lavorare?
La Firma è di Città Plurale ma potrebbe essere di altre decine di associazioni materane e non.
E’ vero o non è vero che Matera è capitale della cultura ma solo nel 2019 ed allora…
Ass. Città Plurale – Matera
La nuova denuncia di Città Plurale è stata esaminata prontamente dall’Ente Parco della Murgia Matera, che annuncia un primo passo verso il disinquinamento. Riportiamo di seguito la nota inviata dal presidente dell’Ente Parco, Pierfrancesco Pellecchia.
UN PRIMO PASSO VERSO IL DISINQUINAMENTO
DEI TORRENTI JESCE E GRAVINA
La notizia è di quelle che lasciano ben sperare nella risoluzione di una delle maggiori problematiche che affliggono il nostro territorio.
Ci riferiamo alla denuncia effettuata dal Corpo Forestale dello Stato nei confronti di alcune aziende zootecniche ree di aver sversato nel torrente Jesce, liquami in modo non conforme alla normativa vigente.
Per chi come noi è da sempre in prima linea nell’opera di tutela e valorizzazione di una delle maggiori risorse del territorio materano qual’è l’area del Parco Regionale della Murgia Materana, questo primo passo verso l’opera di disinquinamento dei torrenti Jesce e Gravina, non può che essere uno stimolo per intensificare l’opera di sensibilizzazione, nei confronti di tutti gli attori istituzionali affinché vengano messe in campo tutte le forze per il raggiungimento dell’obiettivo finale: la salvaguardia e la tutela della qualità dei corsi d’ acqua che attraversano il Parco della Murgia Materana.
Certo questo è un primo passo a cui ne dovranno seguire molti altri, importanti e significativi, prima di raggiungere l’obiettivo.
La considerazione che, finalmente qualcosa si muova non può che riempirci di fiducia e speranza, oltre a spingerci nel continuare nell’opera di sensibilizzazione perché siano effettuate tutte le azioni utili, nella maniera più rapida possibile, per perseguire la suddetta meta.
E’ ormai chiaro che nella prioritaria tutela del diritto al benessere e della salvaguardia degli ecosistemi ambientali, gli Enti istituzionalmente competenti hanno il dovere di porre la risoluzione di questa annosa e seria problematica tra le loro più urgenti priorità.
Per quanto ci compete, però, valutati i risultati delle analisi effettuate dall’ARPAB, dalle quali si evince il forte carico inquinante delle acque dei torrenti Jesce e Gravina, siamo indotti, nell’interesse dell’intera collettività e per garantire la tutela della salute dei cittadini, a sconsigliarne l’utilizzo per usi agricoli e zootecnici.
Per evitare che tale dannosa situazione permanga ancora a lungo nel tempo causando, sul territorio materano, ulteriori ricadute negative in termini di sviluppo socio-economico, ci adopereremo con ogni nostra azione alla risoluzione di questa importante emergenza ambientale e ci auguriamo che nella riunione del prossimo 24 giugno, presso la Regione Basilicata, possano essere indicate le scelte risolutive per il definitivo disinquinamento dei corsi d’acqua, torrenti Jesce e Gravina, che attraversano il nostro meraviglioso territorio.
Pier Francesco Pellecchia, presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana