Scorie nucleari a Scanzano Jonico, Cgil Basilicata dice no. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nonostante siano trascorsi quasi 15 anni, è ancora vivo in tutti noi il ricordo delle 15 giornate di Scanzano e il solo riecheggiare della possibilità che il Governo individui ancora una volta Sanzano Jonico tra le aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio delle scorie nucleari riaccende la stessa contrarietà di allora.
Una contrarietà ancor più radicale in quanto dettata dalla consapevolezza che la Basilicata sta già dando molto al Paese in termini energetici più di quanto abbia ricevuto in questi anni. La nostra regione non ha ricevuto alcun “ristoro” in termini di interventi diretti per creare occupazione eppure si è cimentata con lo spinoso problema della coesistenza di modelli “alternativi”, quale lo sfruttamento delle risorse energetiche e la salvaguardia del territorio, provando a dare il suo contributo nel tracciare una proposta per il governo della transizione energetica secondo le linee tracciate dall’Unione Europea.
Oggi, come allora, la Cgil è pronta alla mobilitazione contro ogni ipotesi di allocare in Basilicata il sito per le scorie nucleari e a difendere il territorio da ogni tentativo di depredazione ulteriore.
Questo è il tempo del riscatto e della mobilitazione per costruire un’altra idea di sviluppo, uno sviluppo sostenibile che valorizzi le tante potenzialità della nostra regione.
Nella foto la manifestazione di Scanzano del 2003 contro la scelta del Governo di individuare a Terzo Cavone il deposito di scorie radioattive