La Commissione Ue ha risposto ad un’interrogazione dell’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini sulla gestione delle scorie e dei rifiuti radioattivi italiani e sui problemi di sicurezza e di smantellamento dell’impianto nucleare Itrec di Rotondella (Matera).
L’interrogazione era stata presentata dopo che la Procura di Potenza, a seguito di un´inchiesta sugli sversamenti di acque contaminate dall’impianto Itrec, aveva disposto, ad aprile scorso, il sequestro di tre vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico dal suddetto impianto nel mar Ionio.
“La società pubblica Sogin – ha scritto la Commissione Ue nella risposta – è autorizzata dal ministro italiano dello Sviluppo economico a effettuare le attività di disattivazione nell’impianto Itrec.
La Sogin è oggetto di controllo dell’autorità di sicurezza competente, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). Spetta all’Ispra che è vigilato dal ministero dell’Ambiente, esercitare il livello di controllo adeguato per l’attività di disattivazione, garantendo la conformità ai requisiti in materia di salute e sicurezza, compresi quelli sanciti dalle direttive del Consiglio europeo Euratom.
La valutazione della Commissione Ue, dell’attuazione da parte dell’Italia delle misure nazionali per la gestione sicura e a lungo termine del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi (tra cui l’attuazione della direttiva 2011/70/Euratom del Consiglio), non può essere effettuata a causa della mancata notifica del relativo programma nazionale e, per questo, – ha continuato l’organismo esecutivo della Ue – il 17 maggio 2018 la Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per mancata comunicazione del programma nazionale definitivo relativo alla gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, come disposto dalla direttiva.
“Sono certo – ha spiegato Pedicini – che ora, grazie ai ministri dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e dell’Ambiente Sergio Costa, verrà recuperato il tempo perso dai vecchi governi guidati dal Pd e si andrà rapidamente verso l’adozione degli atti normativi e delle scelte più responsabili e opportune per notificare alla Ue il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti nucleari e per varare la Carta dei siti potenzialmente idonei (Cnapi) a ospitare il deposito per le scorie nucleari di bassa e media attività. Ciò per tutelare i territori e i cittadini, per rispettare quanto previsto dalla direttiva Euratom e per evitare le sanzioni che la Corte di giustizia Ue potrebbe infliggere all’Italia a causa delle inadempienze e dei ritardi che si sono accumulati.
Va ricordato – ha concluso Pedicini – che in Italia, oltre all’impianto Itrec di Rotondella, ci sono altri sette siti, tra centrali dismesse e depositi, dove sono stoccati rifiuti radioattivi e per i quali e necessario intervenire per metterli in sicurezza e effettuare le bonifiche”.
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PIERNICOLA PEDICINI – Eurodeputato M5S