Sentenze Tar su iter autorizzativi delle fonti di energie rinnovabili, Gianni Rosa (Fratelli d’Italia): “Strumentalizzazioni che trovano il tempo che trovano”. Di seguito la nota integrale.
La disinformazione è un cattivo servizio al cittadino, per questo e per amore di verità è bene fare chiarezza sulla portata della D.G.R. 35/2022 che tentava di introdurre una semplificazione nel procedimento di approvazione delle FER, non come sostenuto di impedirne la realizzazione o, come qualche malizioso vuol far credere, che si passi da “uno stop generalizzato ad un liberi tutti”. Chi non conosce le questioni non dovrebbe pontificare.
Il TAR non ha accolto la tesi della semplificazione e ne prendiamo atto.
Per i 40 e oltre ricorsi accolti, ci sembra piuttosto una vittoria di Pirro: non hanno ottenuto altro che la situazione resti com’è. L’iter delle approvazioni rimane quello che è stato fino ad ora, incardinato nel Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur), quindi nessunliberi tutti. Se questo è quello che gli operatori preferiscono, ne prendiamo atto. Su input degli stessi uffici, da me condiviso, si volevano riportare le pratiche già in istruttoria nell’iter corrispondente previsto dalla Legge, Autorizzazione Unica (AU), previa verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, che prevede tempistiche più veloci.
I medesimi commentatori della domenica non capiscono, poi, l’importanza del Piano Paesaggistico, paventano vuoti normativi inesistenti e dimenticano tutti i ricorsi che sono stati dichiarati inammissibili e che erano stati proposti contro i ‘vincoli’, che non erano vincoli, su ‘interi territori’. Parlano di ‘paura’, di rischio di deregulation ma è evidente da quello che scrivono che non hanno la minima idea di quello di cui stanno parlando.
Un fritto misto che non ha nè capo nè coda e che soprattutto non si comprende dove voglia arrivare.
La verità che nessuno comprende, neanche chi è stato al governo regionale precedentemente e non ha fatto nulla per mettere ordine, è che l’unico modo per trovare il giusto equilibrio tra le esigenze degli imprenditori e la tutela dell’ambiente e del paesaggio è il Piano Paesaggistico.
La scadenza prevista per il suo passaggio in Giunta, quando ero assessore, era il 30 giugno di questo anno. L’ultimo Comitato tecnico paritetico composto da Regione Basilicata, Mic e Mite, in cui sono stati approvati la identificazione delle aree agricole di valore strategico, la carta della capacità di uso dei suoli, e la delimitazione e rappresentazione delle aree vulcaniche, è dello scorso primo marzo ma ancora non è arrivato in Giunta per la presa d’atto. Degli altri Comitati programmati non se ne ha più notizia. La Basilicata aspetta una pianificazione da vent’anni, ora bisogna definirla. Auspico che la Giunta si attivi velocemente.
Apr 25