“L’onorevole Michele Casino, componente della commissione Ambiente, ha presentato nella giornata di giovedì 19 luglio 2018, un’Interrogazione parlamentare a risposta scritta urgente Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, In riferimento al sequestro degli impianti di Rendina ambiente, ex fenice di Melfi”
Si allega, di seguito, quanto argomentato nel testo depositato presso gli uffici della Camera Dei Deputati nelle scorse ore :
• il 19 luglio scorso, a conclusione di indagini condotte dal Noe, il gip del tribunale di Potenza ha disposto il sequestro degli impianti di messa in sicurezza e bonifica dello stabilimento Rendina Ambiente, ex Fenice, di Melfi (Potenza);
• negli ultimi tempi le notizie di inquinamento erano diventate sempre più frequenti: inquinamento non solo dell’aria, ma anche del terreno e delle falde acquifere;
• qualche settimana fa il sindaco di Melfi, Livio Valvano, aveva dichiarato di aver presentato un esposto in quanto erano state segnalate delle anomalie;
• per gli inquirenti la mancata bonifica del sito inquinato avrebbe provocato “la diffusione di inquinanti all’esterno con la compromissione delle acque potabili con grave pericolo per la salute pubblica”
• nelle falde acquifere, sarebbero finiti, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Potenza e condotte dai carabinieri del Noe elementi pericolosi e cancerogeni tra cui nichel, mercurio, floruri, nitriti, tricloroetilene, e bromodiclorometano;
• per l’amministratore delegato della Rendina Ambiente, Luca Alifano, il gip ha disposto il divieto di dimora in Basilicata;
• il reato contestato è di inquinamento ambientale per non aver provveduto alla bonifica del sito inquinato, in particolare per aver omesso di predisporre un modello di bonifica adeguato;
• come riportato da diversi quotidiani, anche on-line, tutta una serie di verifiche avevano evidenziato che le misure di messa in sicurezza adottate si erano rivelate inefficaci. Vi era stata infatti la diffusione di inquinanti all’esterno del sito di Fenice Ambiente nelle aree circostanti; nonché la contaminazione dell’acqua industriale e dell’acqua destinata al consumo umano, causando la grave compromissione della matrice ambientale delle acque sotterranee nelle aree circostanti il sito di Rendina Ambiente nonché la compromissione delle acque potabili con grave pericolo per la salute pubblica;
✓ se non si intenda verificare quanto prima il reale stato di contaminazione e di inquinamento delle matrici ambientali;
✓ se non si ritenga indispensabile informare la popolazione interessata circa il reale stato di inquinamento e di compromissione ambientale a cominciare dalla verifica sulle acque potabili;
✓ quali iniziative immediate si intendano adottare al fine di tutelare la salute pubblica.