Giovanni Angelino, segretario Verdi per la provincia di Matera: “Il mar Jonio non può essere svenduto alle compagnie petrolifere”
La misura è colma. Mentre undici regioni lucane, Basilicata compresa, presentano un referendum per l’abolizione di parte dell’articolo 38 della legge sblocca Italia che riguarda le estrazioni petrolifere, il Governo Renzi autorizza la Shell a cercare petrolio nel Golfo di Taranto, in un’area a forte vocazione turistica. Bene ha fatto il consigliere regionale materano Luigi Bradascio ad annunciare le dimissioni da presidente della Commissione Sanità ma credo che dopo questa ennesima scelta del Governo nazionale contraria alla volontà del popolo meridionale sia necessario un segnale forte da parte della Regione Basilicata per prepararsi anche ad una “nuova Scanzano” e ribadire con una grande manifestazione popolare che non è possibile pensare di estrarre petrolio nel Mar Jonio. I Verdi di Basilicata sono pronti a sostenere tutte le azioni politiche per scongiurare l’ennesima aggressione ambientale al nostro territorio e se non saranno sufficienti queste azioni per fermare le compagnie petrolifere non si esclude una grande mobilitazione per dire no alle trivelle in mare. Difendere il mar Jonio vuol dire difendere anche l’economia del territorio lucano, che punta su turismo, ambiente e agricoltura.
Giovanni Angelino, segretario Verdi provincia di Matera
L’Amministrazione Comunale di Policoro ribadisce il “No alle Trivelle”: Governo Renzi sordo contro la volontà del popolo.
Ancora una volta l’Amministrazione comunale di Policoro, con a capo il sindaco Rocco Leone si oppone alle istanze per nuove ricerche di idrocarburi in mare richieste dalla Shell.
“Queste nuove istanze – dichiara Leone – non mi meravigliano poiché a parlarcene fu lo stesso Sottosegretario all’Ambiente, durante il nostro colloquio a Roma, a seguito del quale decisi di effettuare lo sciopero della fame per protestare contro la scellerata politica ambientale decisa dal governo Renzi. Dopo la mia protesta, tante cose sono cambiate, in primis la maggior consapevolezza del problema da parte del popolo, che dice di no alle trivellazioni in mare e lo fa attraverso i suoi rappresentanti istituzionali. Ben 11 consigli Regionali d’Italia hanno firmato per chiedere un referendum che non permetta tra le atre cose le trivellazioni in mare. Quello che mi meraviglia, quindi è che il primo ministro italiano, Matteo Renzi sia sordo a queste richieste e non capisca che il popolo italiano, popolo che lui dice di rappresentare, vuole altre politiche energetiche.
Per questo mi chiedo che fine ha fatto la democrazia poiché chi ci governa non prende per niente in considerazione la volontà di ben 11 Regioni Italiane che dicono No alle trivelle, ma continua a nella sua scleta scellerata permettendo alle società energetiche di continuare a chiedere nuove istanze di ricerca.
Ribadisco – conclude il sindaco di Policoro – la volontà del mio Comune che è poi la volontà di tutti i comuni jonici a continuare la nostra civile battaglia contro le trivelle e mi chiedo ancora una volta dove sono i parlamentari del centrosinistra. A difendere le loro poltrone? Non certamente a difendere la volontà del loro popolo.”
Giordano (Ugl):”Ribadiamo il nostro no alle trivelle sullo Jonio”.
“Continuiamo a dire il nostro no a Renzi ed alle compagnie petrolifere che tentano e continuano a voler saccheggiare il territorio della costa ionica. Ribadiamo ed affermiamo con forza che lo sviluppo economico del Metapontino deve coniugarsi con la difesa e la tutela dell’ambiente. Il petrolio dello Ionio non è nero, è azzurro come il nostro mare, verde come i nostri prati, e si chiama turismo. Al saccheggio del territorio, preferiamo che si punti su tecniche che valorizzino e non danneggino il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”
Lo dichiara il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano il quale afferma che: “la Shell smetta di chiedere istanze per nuove ricerche di idrocarburi in mare, il territorio tutto intero non accetterà mai tali provocazioni nonostante il Primo ministro Renzi continui a sottovalutare il popolo lucano e tutto il Sud d’Italia. Matera, Policoro ed il Metapontino – aggiunge Giordano – rappresentano per la nostra comunità valori identitari prim’ancora che straordinaria risorsa ambientale ed un importante strumento per la valorizzazione della nostra economia. Il mare rappresenta per noi un serbatoio di vita ed insieme una importantissima risorsa in grado di produrre benessere per la nostra comunità. Non è pensabile che si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell’intera economia nazionale. Se vogliamo costruire il domani, il nostro Paese deve porsi l’obiettivo di elaborare soluzioni comuni per un futuro sostenibile e a basso impatto ambientale. Solo così si è in grado di garantire crescita economica ed occupazionale. Se ancora Democrazia esiste nel nostro paese – prosegue Giordano – l’Ugl si chiede dove viene considerata la volontà di ben 11 Regioni Italiane che dicono No alle trivelle. Affermiamo convinti anche noi, perciò, un no netto e deciso alla scellerato disegno di portare le sporche trivelle delle multinazionali del petrolio nel nostro mare e, le multinazionali dimentichino di spaventare i cittadini con le loro trivellazioni del petrolio. Piace rammentare che il nostro mare è la culla delle civiltà, la storia millenaria che narrano le nostre acque ci insegna che da qui è passata la civilizzazione che ha reso il mondo grande, da qui sono passati un crocevia di uomini ed idee che hanno concorso alla creazione dell’Europa. Con tutti i mezzi e democraticamente – conclude Giordano – ci opporremmo e non permetteremo a nessuno di deturpare il nostro mare concedendolo alle società petrolifere, sarebbe come rendere disponibile ai writers il Colosseo di Roma, come montare un ripetitore sulla Torre di Pisa. Ciò non sarà permesso”.
Michele Olivieri (Verdi storici della provincia di Matera)
I Verdi storici della provincia della provincia di Matera apprendono con grande dolore il
permesso dato dal governo Renzi alla ricerca di petrolio nel mar jionio alla multinazionale
Total. Questo è il prezzo che il nostro territorio deve pagare, per essere stati riconosciuti
capitale europea della cultura. Se questo è il prezzo rispediamo al mittente, anzi noi Verdi
invitiamo il Sindaco De Ruggieri nel rinunciare ai 28 milioni di euro concessi dalla nuova finanziaria.
Se dobbiamo partecipare al pranzo dobbiamo farlo con tutti gli onori, e non da mendicanti
aspettando dietro la porta i resti di un lauto pranzo. Altra contraddizione che stride fortemente
e nel annunciare in parlamento la nascita del parco marino dell’arco jonico. Evidentemente
la classe politica Lucana e nazionale si stanno prendendo gioco di tanti ignari cittadini, considerandoli figli di un Dio minore o ancora peggio carne da macello.Il governo Renzi pensa di risolvere i problemi finanziari dello Stato italiano scegliendo quale vittima sacrificale la nostra piccola regione. Si sbaglia perche creeremo un movimento di massa tale da svegliare tante coscienze ambientaliste vedi Scanzano.
Altresi sensibilizziamo l’intero consiglio regionale di basilicata a dimettersi per essere credibili con i fatti e non con parole considerato che fin’ora hanno solo blaterato slogan populiste. Una eventuale estrazione petrolifera dell’arco jionico cancellerà totalmente il nostro territorio quale sito turistico ideale per tanti ospiti che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze ,cancellando di fatto migliaia di posti di lavoro.La nostra economia può emergere da questo pantano economico- sociale, partendo dalle risorse presenti che sono l’agricoltura, il paesaggio, i tanti beni artistici culturali, la nostra biodiversità che caratterizza i prodotti lucani. Il petrolio dati alla mano ha solo impoverito il popolo lucano causando
la forte emorragia di giovani sparsi in diverse parti d’italia e all’estero, con gravi disagi personali in cui si perde la propria identità di appartenenza ad un popolo,questi sono i vantaggi che ci porta il petrolio! Adesso la risposta l’aspettiamo da chi ha il potere istituzionale con fatti e non con frottole raccontale ai bambini.
DC Libertas: Attenzione al petrolio “Madre della ingovernabilità” della regione e terreno di manovre politiche.
Le annunciate dimissioni del “pittelliano” Bradascio da Presidente della Quarta Commissione – che è il caso di ricordare ai lucani si occupa principalmente di sanità – confermano che la questione petrolio se non governata in tutti i suoi aspetti diventerà, a prescindere dai rapporti di forza interni al Pd, la “madre” della ingovernabilità più generale della regione. Lo afferma il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza. Intanto non ho compreso in pieno le motivazioni della protesta (contro chi ? solo contro il Governo?) di Bradascio dal quale – aggiunge – mi sarei aspettato altre ragioni per le dimissioni e sicuramente riferite al sistema sanitario regionale che presenta non poche emergenze di cui, da presidente di Commissione, ha sempre preso le distanze con l’impegno a colpire sprechi e disservizi per gli utenti. In più occasioni Bradascio, pubblicamente, ha detto che il nostro sistema sanitario, al di là del virtuosismo di spesa, non funziona e si è schierato sia dalla parte dei titolari delle strutture sanitarie private accreditate che sul territorio sopperiscono alle carenze del pubblico che dalla parte dei pazienti. Sul petrolio forse questa volta ha ragione l’Assessore Berlinguer quando a Capri parlando ai Giovani di Confindustria ha sostenuto che persiste un problema di conoscenza. Una cosa è ribadire il no fermo a nuove ricerche petrolifere nel sottosuolo come in mare ed altra è – dice il segretario Dc – demonizzare la presenza delle risorse energetiche che pure producono royalties che si trasformano in provvedimenti a favore del welfare e della sanità, come sa Bradasco. Non vorrei che dietro certi atteggiamenti politici si nascondessero manovre che puntano ad altro in una fase delicatissima per le nostre comunità “attaccate” nell’autonomia regionale e persino sul futuro dell’istituzione Basilicata. Ritrovare perciò la lucidità della riflessione è fondamentale. Come è essenziale che i nemici di Pittella e quindi della governabilità escano allo scoperto e dall’interno del Pd facciano sapere cosa intendano fare. Ci aspettiamo dal segretario Luongo – conclude Potenza – una parola chiara rispetto agli interrogativi posti in questi giorni: quale spazio c’è nel Pd per la componente cattolica e quale disponibilità di confronto-ascolto per i valori e le sensibilità dei cattolici fuori dal Pd?
Governatore Pittella, Consiglieri regionali, provinciali e comunali, Presidenti di Provincia e Sindaci, dimettetevi tutti!
date un segnale forte al Governo, basta con le chiacchiere a vuoto!