Marinica Cimadomo, responsabile del dipartimento giustizia FdI AN Basilicata: “Sì della Corte Costituzionale al referendum sulle trivelle”.
Il referendum anti-trivelle si farà. La Corte Costituzionale ha pronunciato il si al quesito referendario contro le trivelle e le ricerche in mare degli idrocarburi, ammesso dalla Cassazione. Il referendum riguarda una norma introdotta con il decreto sviluppo del 2012 sulla concessione delle autorizzazioni alle trivellazioni entro le 12 miglia marine e successivamente modificato dal Governo Renzi; modifica con la quale si estende la durata della concessione, rendendola, di fatto, illimitata nel tempo.
Il quesito riguarda la durata delle autorizzazioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti già rilasciate.
Gli italiani saranno dunque chiamati a dire si o no alla disposizione che estende la validità delle concessioni all’interno delle 12 miglia dalla costa per tutta la durata della vita utile del giacimento.
Il Governo ha intanto dichiarato che, chiunque vinca il referendum, non ci sarà alcuna nuova trivellazione.
Un dietrofront importantissimo, dopo la poderosa spinta iniziale a favore delle trivelle.
È una vittoria anche lucana, una conquista nata da battaglie combattute strenuamente dal consigliere Gianni Rosa, il quale dall’inizio ha creduto che la scelta di impugnare il decreto Sblocca Italia fosse l’unica via giusta e percorribile, via percorsa nelle sedi istituzionali prima e nelle piazze poi, con sempre rinnovato entusiasmo e consapevolezza di potercela fare. Una risposta a chi ha ritenuto questa attività posta in essere solo perché sospinta dalla volontà di cavalcare l’onda del dissenso. Via percorsa con il popolo ed a favore del popolo, contro chi, in un primo momento dichiarava che l’art. 38 andava impugnato e successivamente votava contro l’impugnativa dello Sblocca Italia.
Rimane intanto “singolare” lo sfruttamento di energia ed ambiente, che ha provocato sussulti in particolar modo alle associazioni ambientaliste. Giova rammentare che a seguito del decreto Sblocca Italia sono stati autorizzati 4 permessi ad estrarrenel Mar Jonio, alcuni entro le 12 miglia dalla costa, con tutte le connesse conseguenze disastrose; a risentirne, neanche a dirlo, l’assetto, l’equilibrio dei territori, il turismo e l’attività di pesca. Che fine faranno? Né Renzi né Pittella si pronunciano.
Il Dipartimento giustizia FdI AN Basilicata plaude al si della Corte Costituzionale al referendum anti-trivelle ed alla constatazione che anche la Lucania ha sapientemente contribuito ad interpretare la volontà del popolo, dimostrando di non essere sempre e solo la terra che subisce, ma ha affermato la sua forza trainante di decisioni politiche di rilevante importanza, il tutto con certosina pazienza ed estrema coerenza.
È una battaglia vinta contro i governatori senza popolo, uomini soli al comando, uomini che rappresentano se stessi. Governare e dare risonanza alle istanze del popolo è ben altro.
Hanno vinto, in tal modo, coloro che hanno lottato con dispendio di energie; ha vinto la volontà dei lucani, tesa a salvaguardare le proprie risorse, l’ambiente nonché il diritto, costituzionalmente garantito, alla salute.