Intensificare i momenti di confronto e comunicazione rivolta al territorio sull’attività di smantellamento (decommissioning) dell’impianto Itrec di Rotondella e un secco no alla possibilità di individuare in Basilicata il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo ha ribadito questa sera l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, nel corso del Tavolo della trasparenza.
“Per la seconda volta dall’insediamento di questa giunta regionale abbiamo convocato questo tavolo – ha detto Berlinguer – perché riteniamo sia un modo importante per condividere con Sogin, le istituzioni e le associazioni del territorio l’attività in corso nell’impianto Itrec. Credo sia fondamentale proseguire su questa strada anche intensificando i momenti di confronto e di comunicazione. Per questa ragione ritengo sia utile entro il prossimo mese di gennaio organizzare una visita all’interno dell’impianto non solo in presenza delle altre istituzioni, ma anche con i rappresentanti delle associazioni per osservare da vicino l’avanzamento di lavori che proseguono con professionalità garantendo la massima sicurezza”.
Nel corso del tavolo Berlinguer ha ribadito il secco no della Regione Basilicata a ospitare il deposito unico dei rifiuti radioattivi. “La Basilicata ha già dato molto al Paese in termini di fabbisogno energetico”.
Al tavolo hanno partecipato Lamberto Matteocci, di Ispra, Carmela Fortunato di Arpab, e Edoardo Petagna, di Sogin, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni del territorio.
Petagna ha illustrato l’attività svolta e in corso che si muove su quattro obiettivi: la bonifica del deposito interrato (denominato fossa 7.1); la realizzazione dell’impianto di cementazione del “prodotto finito” e annesso deposito temporaneo; la sistemazione a secco combustibile Elk-River;
il progetto “Siris” per la sistemazione e il trattamento dei rifiuti solidi pregressi.
Bonifica del deposito interrato
Nel luglio 2012 sono stati avviati i lavori per la bonifica del deposito. Nel 2013 è stata completata la struttura di copertura dell’area dove si trova la fossa per svolgere nella massima sicurezza i lavori.
Ad agosto 2014, durante la scarificazione condotta nell’ambito di indagini strutturali, si è manifestato un esiguo percolamento di liquido acquoso da una parete esterna del monolite, che ha interessato un’area limitata del terreno sottostante, pari a circa 2 m2. Sogin ha prontamente attuato le misure di sicurezza necessarie, con l’immediata rimozione del terreno interessato e la raccolta di campioni del liquido fuoriuscito e del terreno stesso, e ha informato dell’evento l’Autorità di controllo ISPRA. Sogin ha, inoltre, provveduto alla decontaminazione della parete del monolite e del terreno interessati. L’evento non ha determinato alcuna conseguenza radiologica per lavoratori, popolazione e ambiente.
I lavori di bonifica del deposito sono ripresi, dopo autorizzazione dell’ISPRA, a fine novembre 2014. Attualmente il monolite è stato bloccato con travi di sostegno, è completamente scoperto e i liquidi al suo interno sono stati drenati fra luglio e agosto di quest’anno.
Le fasi successive prevedono la bonifica dell’area e il suo rilascio per la realizzazione dell’impianto di solidificazione del ‘prodotto finito’.
Realizzazione impianto di cementazione del “prodotto finito” (ICPF) e annesso deposito temporaneo
L’impianto ICPF consentirà la cementazione e il condizionamento dei rifiuti liquidi radioattivi mediante un processo di solidificazione in matrice cementizia per il loro successivo trasferimento al deposito nazionale.
Il progetto dell’Impianto ICPF ha ottenuto la VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La sua entrata in esercizio è prevista entro il 2019.
A fine 2014 sono terminate le opere di realizzazione della palificata di sostegno del terreno circostante l’area di cantiere e i lavori di scavo e lo scorso 23 novembre è stata completata l’armatura della platea. Si procederà ora col getto di calcestruzzo.
Sistemazione a secco combustibile Elk-River
Nell’impianto Itrec sono stoccati 64 elementi di combustibile irraggiato Elk-River.
Nel 2013 sono stati adeguati i sistemi di movimentazione della piscina per il loro trasferimento all’interno di contenitori metallici schermati, denominati cask, adatti sia allo stoccaggio che al trasporto del combustibile. A riguardo, sono in corso le attività di progettazione e fornitura di due cask. La loro fabbricazione verrà avviata nel 2016.
Progetto Siris – sistemazione e trattamento rifiuti solidi pregressi
Il progetto Siris riguarda il trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi solidi in contenitori idonei per il conferimento al Deposito Nazionale. Ad oggi Sogin ha trattato e condizionato oltre il 95% dei rifiuti solidi tecnologici a bassa attività e 21 containers con rifiuti metallici a bassa attività. Le operazioni sono state estese anche alla vecchia condotta di scarico a mare, di cui è stata già trattata e caratterizzata, ai fini del rilascio incondizionato, tutta la tubazione.
Sogin ha sottolineato che il 20 novembre scorso la conferenza di servizi appositamente convocata ha approvato un articolato piano di caratterizzazione dell’area interna ed esterna del centro Trisaia di Rotondella redatto a seguito del superamento dei limiti per parametri chimici, non radiologici, tra cui trielina, cromo esavalente, ferro e idrocarburi totali. Tali sostanze rilevate nella falda superficiale nella scorsa primavera non sono riferibili, né direttamente, né indirettamente, alle attività di decommissioning che Sogin sta portando avanti dall’agosto 2003.
Nel corso del tavolo Fortunato dell’Arpab ha reso noto che grazie a un accordo con Ispra, verranno resi noti sul sito internet anche i dati del monitoraggio effettuato nell’area dell’impianto.