Sicurezza e attività venatoria in Basilicata, intervento Verdi-Europa Verde della provincia di Potenza. Di seguito la nota integrale.
Il Movimento Verdi-Europa Verde Provincia diPotenza si unisce e sostiene il WWF sulla questione venatoria in Basilicata ritornata alla ribalta dopo l’audizione, in quarta commissione della Regione Basilicata, del Ten. Giuseppe Di Bello sulla sicurezza legata alla vigilanza ittico-venatoria.
Denuncia il Tenente Di Bello: “Il problema della vigilanza su caccia e pesca non riguarda solo l’agricoltura ma anche la sicurezza in termini di salute, strade e turismo. In questi cinque anni nessuno ha controllato, …. credo che questo problema si risolva aumentando la caccia e chi mi ha sostituito, nel periodo di mia assenza, è addirittura iscritto a tutti gli ambiti di caccia. Può una persona fare da controllore e controllato sul territorio? “.
Il WWF pone l’accento inoltre sul fatto che “la precedente Giunta regionale ha estromesso la componente ambientalista dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), a favore altri soggetti che di fatto svolgono prevalente altre attività, quasi sempre riconducibili al settore sportivo, in netto contrasto con quanto previsto all’art. 13 della Legge n. 349/86, che richiede attività documentate continuative e pluriennali in campo ambientale oltreché prioritarie e prevalenti”
I verdi Europa Verde si associano a tutte le precise richieste fatte dal WWF sul ripristino delle norme in materia di caccia e di tutela della fauna; sulla soluzione della problema della carenza relativa alla vigilanza venatoria, assicurando il monitoraggio del prelievo venatorio; sulla verifica di eventuali incompatibilità tra il ruolo esercitato da taluni agenti di Polizia Provinciale e cacciatore nello stesso ambito dove viene svolto il servizio, sul richiamo fatto alla Regione per inserire nei comitati di gestione degli ATC i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste
Resteremo in attesa di risposte chiare ed esaustive pronti a monitorare le iniziative che la Regione dovrà prendere, ricordando nello stesso tempo anche la questione dei Cras i centri di recupero animali selvatici chiusi in tutta la regione che attendono ancora una regolamentazione, da quando la competenza dalle province è passata alla Regione.