Pietro Simonetti del Cseres in una nota contesta le presunte violazioni del piano paesaggistico per una costruzione in corso a Maratea e la presenza di discariche abbandonate nel territorio di Maratea. Di seguito la nota integrale.
Capita che mentre a Villa Nitti di Maratea esperti e scienziati discutono del futuro dell’umanesimo e del digitale alcune ruspe e pale sono impegnate a sterrare, cementificare e innalzare una struttura nella spiaggia di Santavenere voluta negli anni cinquanta dall’industriale Stefano Rivetti assieme alla Pamafi, Illicini, la fabbrica tessile ed il Cristo.
Nitti e Rivetti erano persone diverse ma profondamente legati dalla ricerca dell’innovazione e dalla cultura del fare.
Negli anni duemila, per incapacità o desistenza del fare del pubblico Villa Nitti, quasi donata alla Regione dagli eredi dello statista, apre qualche volta all’anno ed in modo sporadico non avendo una gestione degna di questo nome.
Ancora più grave e deprimente è la condizione della ex Pamafi ridotta dalla ventennale liquidazione governativa ad una mega discarica anche a cielo aperto
Ancora più devastante:sta sfumando un finanziamento UE per la bonifica ed il riuso come, “Città dell’ambiente” per un contenzioso tra i liquidatori ed un ex dipendente.
Lo stesso destino e’stato assicurato all’ex Intesa che secondo gli acquirenti, ed progetti presentati e non attuati, doveva essere ristrutturata e diventare un attrattore, parola del tutto abusata, per convegni e attività commerciali.
Per il Santavenere, dopo tanti passaggi di mano, alcuni immaginari, quest’anno al tempo della ripartenza e resilienza e di ripetitivi eventi festivalieri fatti in casa,
una geniale idea contro l’ambiente ed il paesaggio.
Una specie di piattaforma logistica di enorme dimensione da realizzare sulla spiaggia con cementificazione, palificazione e cassettone.
Dove prima si usavano teli, canne e prodotti della natura e’stato eretto un casermone.
La Sovrintedenza, custode primo del Piano paesaggistico prodotto negli anni settanta per proteggere la costa dall’assato dei cementificatori e degli speculatori dichiara di non saperne nulla e scrive a Giudici e Sindaco per gli interventi di rito.
Il Sindaco, uomo di casa al Santavenere, assicura che tutto dovrà essere in regola e che gli uffici preposti del Comune sono al lavoro.
Continua il rito: anche a domenica ruspe, pale e cemento sono in attività per ultimare i lavori per i quali la Sovraintendenza aveva chiesto la sospensione.
Si tratta di una vicenda che segnala non solo il declino dei ruolo dell’amministrazione pubblica ma anche della vorace insensibilità dell’iniziativa privata verso la cultura ambientale e della bellezza tante volte annunciate e incanalate nell’industria della reclame ma nei fatti ignorata.Vince per il momento il cemento è l’oltraggio a paesaggio.
Assoturismo Confesercenti Maratea: Illazioni non comprovate dalla realtà rappresentano un danno per la destinazione turistica “Maratea”
In relazione alla nota stampa emessa dal sig. Piero Simonetti, ripresa e pubblicata da numerose testate giornalistiche on-line lucane, chiediamo cortesemente che venga osservata una maggiore cautela poiché alla vigilia di una stagione estiva davvero incerta, dopo oltre un anno e mezzo di pandemia mondiale ed in presenza di tante aziende operanti nel comparto turistico in stato di grande sofferenza, possono destabilizzare il mercato ed offrire una visione della destinazione turistica “Maratea” davvero difforme dal reale.
La destinazione turistica di “Maratea” è fatta da tanto rispetto per l’ambiente, da un mare incontaminato e da spiagge stupende dove, proprio in questi giorni, le tartarughe carretta – carretta depositano le proprie uova e dove speriamo che tanti viaggiatori decidano di venire a trascorrere le proprie vacanze estive.
Il totale rispetto ambientale è, ancora quest’anno, riconfermato dal ricevimento di prestigiosi riconoscimenti come la Bandiera Blu e le 5 Vele di Legambiente.
Le aziende turistiche marateote in generale e nello specifico tutte quelle associate all’Assoturismo Confesercenti, che noi rappresentiamo, operano nel massimo rispetto delle vigenti normative ed hanno a cuore la tutela paesaggistica, naturale ed ambientale poiché queste ricchezze rappresentano un patrimonio immateriale integrante delle proprie aziende.
Anche le imprese non propriamente locali che hanno investito e che stanno investendo sul territorio di Maratea operano con grandissima responsabilità e hanno dato e stanno dando un contributo fondamentale alla rinascita della destinazione “Maratea” che ha, tuttavia, un evidente bisogno ed esigenza di interventi di modernizzazione dei servizi da offrire ai turisti, sempre nel rispetto delle vigenti normative, poiché non è solo con i ricordi e la nostalgia che è possibile competere sul mercato turistico del mediterraneo.
Ancor più nello specifico, facendo riferimento all’intervento in essere all’ Hotel Santavenere, struttura per altro chiusa rimasta lo scorso anno nell’assordante silenzio dei più, l’Amministrazione del Comune di Maratea ci comunica che la società Arsenale SPA ha un valido titolo edilizio e che i meticolosi controlli già effettuati non hanno fatto emergere alcuna irregolarità o difformità.
Questi immotivati attacchi non danneggiano il singolo imprenditore ma creano nocumento all’intera destinazione e di conseguenza a tutti i nostri associati, le loro famiglie ed i propri dipendenti e collaboratori.
Invitiamo pertanto chiunque abbia prove di condotte contrarie alle norme a rivolgersi alle autorità competenti poiché in assenza di tali atti siamo solo in presenza di gravi affermazioni, più simili a infondate illazioni, che se lasciate in sospeso, danneggiano solo il turismo lucano, Maratea ed i nostri Associati che non mancheremo di tutelare nei modi che si riterranno necessari.