La Ola, Organizzazione lucana ambientalista,rinnova la propria solidarietà al sindaco del Comune di Grumento Nova, Vincenzo Vertunni, per aver giustamente applicato il principio di precauzione, negando ad
Eni l’autorizzazione a smaltire le acque di strato provenienti dai 25 pozzi produttivi in Val d’Agri ed i reflui del centro olio di Viggiano, nel pozzo Monte Alpi 9 or, situato nel territorio di
Grumento Nova, da trasformare in pozzo iniettore.
Dopo l’inchiesta dell’antimafia sui codici CER attribuiti ai reflui prodotti dal centro olio di Viggiano smaltiti a Tecnoparco, si apprende dalla stampa nazionale che “lungaggini burocratiche” bloccherebbero le autorizzazioni per lo smaltimento dei reflui petroliferi nel pozzo iniettore di Grumento Nova, facendo intendere
che vi sarebbero forti pressioni sull’amministrazione di Grumento Nova per iniziare i lavori entro luglio 2014. Termine ultimo per avviare i lavori in base al parere favorevole VIA rilasciato dalla Regione
Basilicata con DGR 1005 del 2011.
La Ola chiede all’amministrazione comunale ed al sindaco di Grumento Nova di mantenere ferma la propria contrarietà per una operazione che si presenta altamente rischiosa sia per l’ambiente sia per la salute
dei residenti.
Questo pozzo iniettore dovrebbe diventare, secondo Eni, infatti, lo sversatoio di 3.000 mc al giorno di reflui ad alto contenuto salino e con sostanze inquinanti che si aggiungerebbero ad altri 3.000 mc già
smaltiti nel pozzo Costa Molina 2 di Montemurro. Quest’ultimo presenta problemi di cedimento ed inquinamenti non meglio chiariti. Quantitativi di reflui che corrisponderebbero a non meno di 2 milioni
di metri cubi all’anno, salvo a raddoppiare le estrazioni con il memorandum ed il conseguente raddoppio del “water cut”, ovvero la quantità di acqua prodotta assieme al petrolio dovuta al periodo di
esercizio dei pozzi esistenti, ma anche alla messa in produzione di nuovi pozzi nell’area della concessione Val d’Agri.
Le estrazioni di greggio in Val d’Agri – denuncia la Ola – si svolgono lungo le sorgenti dell’Agri, sui sistemi di ricarica delle sorgenti e sui bacini idrici sotterranei, nentre il pozzo di reiniettore Monte
Alpi 9 Or si trova a poca distanza dalla diga del Pertusillo e su una faglia sismogenetica attiva. Aree queste interessate nel 1857 da un terremoto devastante, tra i più disastrosi in vittime umane che la
storia ricordi. Motivi sufficienti a mantenere alta la guardia, continuando ad applicare il “sacrosanto” principio di precauzione per i possibili danni derivanti dalle attività petrolifere in Val d’Agri.