Il 25 novembre potrebbe essere l’ultimo giorno di lavoro per un migliaio di addetti alla forestazione, cento dei quali impegnati in diversi cantieri materani. Questa mattina il sindaco Domenico Bennardi – insieme all’assessore all’Urbanistica Rossella Nicoletti, al consigliere regionale Gianni Perrino e al consigliere comunale Gianni Di Lecce – ha voluto incontrare una quarantina di forestali che si stanno occupando della sistemazione di alcune aree del parco integrato di Serra Rifusa, da tempo abbandonato al degrado e all’incuria.
“Pur non avendo l’Amministrazione comunale una competenza diretta sullo svolgimento di queste attività e, soprattutto, sulla programmazione e l’organizzazione della platea dei lavoratori forestali – ha detto il sindaco Bennardi – sento di sostenere la vostra iniziativa affinchè la Regione Basilicata porti avanti l’impegno di elevare da 85 a 102 le giornate lavorative, così come già accaduto lo scorso anno. C’è un aspetto sociale – ha proseguito il sindaco – che attiene alle difficoltà per gli ex beneficiari del reddito minimo di inserimento o ex lavoratori in mobilità, di trovare oggi nuove occupazioni e rientrare nel mercato del lavoro. Al momento, la prospettiva è quella di portare a casa un salario di 6.300 euro l’anno: una cifra insufficiente alla sussistenza delle famiglie. Per questo è assolutamente necessario che la Regione dia seguito all’impegno di elevare a 102 le giornate lavorative, facendo in modo che aumenti la contribuzione e vi sia, quindi, l’accesso alla indennità di disoccupazione”.
“Oltre agli aspetti sociali – ha aggiunto – occorre considerare l’impatto positivo dell’attività sul decoro urbano e per la gestione e manutenzione del territorio. Si tratta di un lavoro produttivo, che consente di svelare spazi completamente sommersi dalla vegetazione e lasciati nel più assoluto degrado”.
Il progetto del parco integrato di Serra Rifusa fu avviato negli anni Novanta e comprende un’area di sedici ettari nei quali sono stati in gran parte già realizzati spazi da adibire ad attività sportive e di intrattenimento, che tuttavia non sono mai stati inaugurati e avviati alla fruizione.
Il fabbricato antistante la collina di Serra Rifusa, disposto su tre livelli di oltre duemila metri quadrati, avrebbe dovuto ospitare i servizi per la piscina olimpionica situata all’esterno, un bar, sale giochi nel piano interrato, palestre per l’atletica con servizi annessi; previsti anche l’area parcheggio, una pista da footing e campi di gioco all’aperto.
“Non possiamo accettare che un patrimonio così importante e che ha già comportato consistenti investimenti pubblici resti in preda al degrado – ha concluso il sindaco -. E’ intenzione dell’Amministrazione comunale recuperarne gli spazi, il ruolo e le funzioni, affinchè possa essere restituito alla città”.