“Un passo avanti fondamentale per la città e per la qualità del territorio verso il quale questa amministrazione pone grande interesse attraverso azioni operative, dopo anni di totale abbandono”.
Così il sindaco ha commentato la comunicazione inviata alla Regione Basilicata. Nel testo si legge: “A seguito dell’avvenuta pubblicazione del progetto presentato dal Consorzio Terre d’Apulia e approvato dalla giunta regionale della Puglia, su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, con deliberazione 1429/2016, pubblicata nel bollettino regionale n.110 del 28 settembre 2016, intendo fornire l’apporto collaborativo del Comune di Matera, a cagione delle evidenti ripercussioni che gli interventi progettati avranno rispetto al territorio materano.
In base al sistema informativo – prosegue il sindaco – risulta che attualmente il progetto è in procedura Via e ha ricevuto un finanziamento della Regione pari a 8,8 milioni di euro, un investimento importante che rivela un’attenzione concreta al territorio.
Nell’esprimere il plauso del Comune per questo importante investimento con il quale la Regione Puglia ha accolto le indicazioni della Commissione europea, erogatrice dei fondi Po, volte a privilegiare gli “Interventi su recapiti finali ad elevate criticità ambientale che incidono negativamente in via diretta sui territori delle Regioni limitrofe”, si rappresenta l’opportunità di avviare un percorso di condivisione e collaborazione, in nome del comune interesse.
Il torrente Jesce rappresenta un peculiare habitat, un solco gravinale, affluente dedlla Gravina di Matera. Occorre, a nostro avviso, porre attenzione agli impatti sull’ambiente (naturale e storico) che i lavori potranno comportare.
Da una sommaria analisi dei contenuti progettuali appare prevista la sagomatura del torrente con identica sezione di scavo per tutta la sua lunghezza, con la previsione di lavori con significativo impatto ambientale.
Gli interventi previsti appaiono oltremodo invasivi e, soprattutto, per molti versi eccessivi all’effettivo bisogno che l’intervento è destinato a soddisfare.
La massiccia “cementificazione” progettata, sembra essere funzionale al solo miglioramento della velocità di scorrimento delle acque (talvolta non ben depurate) e agevola solo il più rapido allontanamento di esse dal territorio “pugliese”, spostando il problema sul territorio materano.
Pare opportuno, sin d’ora, suggerire il vaglio delle soluzioni destinate a migliorrare la qualità delle acque del torrente tramite l’utilizzo di fitodeuprazione.
Soluzioni che possono senz’altro inibire lo sviluppo di insetti e di cattivi odori sia lungo il tratto pugliese, che lungo quello lucano.
Si evidenzia, inoltre, che il progetto potrebbe rappresentare l’occasione per una più accentuata considerazione agli aspetti di riqualificazione dell’area, mediante la previsione di misure compensative, volte a restituire all’area circostante al torrente tutta la sua importanza naturalistica e storica.
Restiamo disponibili – conclude il sindaco – per ogni ulteriore forma di apporto collaborativo anche mediante apposite audizioni e chiedendo di essere cosrtesemnte informati sul corso del procedimento in oggetto”.
Nov 24
Mi pare ci sia ben poco da esultare visto che, da quanto si legge, l’intervento si riferisce alla cementificazione del letto del torrente nel tratto pugliese.
Poveri noi come siamo ridotti male. Fanno dire al sindaco di Matera tutte le corbellerie di questo mondo e nessuno di quelli che fanno codazzo fa notare che dice str…… e non sono le uniche.
La Puglia dove c’è un’ amministrazione seria quando prese atto delle problematiche inerenti il torrente Jesce fece monitoraggio, strinse la mano ai lucani e disse: avete ragione faremo la parte che ci compete, si era nel 2012. La Puglia recuperò le risorse, oltre 15 Meuro, e sta ultimando i lavori di adeguamento del depuratore di contrada Sgarrone, è partita con la regolamentazione del letto dello Jesce. La Puglia crede nel 2019 anche in questo. Era il 2012 e noi lucani le problematiche relative ai depuratori che servono Matera e non solo le avevamo già individuate e le risorse ci erano state date dal Cipe. E’ tutto fermo, siamo in procedura di infrazione comunitaria la 2014-2050 , il governo Renzi ha nominato un commissario, il Dirigente Generale della Presidenza il Dott. Vito Marsico che ha sul suo tavolo i carteggi relativi da un anno e non sa di averli. Acquedotto Lucano è fermo perchè la competenza è del Commissario e noi continuiamo a girare intorno al problema inutilmente. Chiudiamo tutto ed andiamo in Puglia.
credo che sarà un lavoro fatto per benino anche perchè è all’interno del Parco Nazionale dell’alta murgia che è ben gestito :http://www.cittametropolitana.ba.it/home_page/struttura_e_organizzazione/00007157_VIA___Consorzio_di_Bonifica_Terre_D_Apulia.html