Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia Basilicata, denuncia attraverso una vicenda tipica del metodo con cui il PD si occupa della gestione assoluta del potere in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il Pd non smette di “sorprendere” con i suoi metodi di “Sistema organizzato per la gestione assoluta del potere”. Ultimo atto della messa in scena democratica, (non volendo considerare le rivoluzionarie gesta pittelliane dell’ultim’ora), il metodo usato per la formazione delle liste elettorali in occasione delle regionali di novembre scorso. Il riferimento è a due candidati, Franco Gentilesca e Francesco Labriola, rispettivamente nelle liste provinciali di Potenza e Matera. I due sono stati candidati nonostante fossero membri del consiglio d’amministrazione della Società Energetica Lucana spa (Sel) e nonostante la legge prevedesse l’ineleggibilità di persone con cariche di questo tipo. Per cui, sempre per legge, avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni prima di accettare la candidatura. Come invece hanno fatto altri due membri del Cda della Sel, Sarli e Cupparo, candidati nelle liste del Pdl. Nel caso di Gentilesca e Labriola ciò non è avvenuto e il Pd ha chiuso tutti e due gli occhi. I due candidati democratici con il placet del loro partito, incuranti della causa di ineleggibilità, hanno fatto la loro campagna elettorale e hanno portato a casa, (non la loro ma del Pd), complessivamente, 3500 voti. Morale della favola: 3500 lucani li hanno votati credendo di mandarli in Consiglio regionale, dunque elettori presi in giro; solito scambio di favori tipico del Sistema Basilicata: “tu entri in un Cda con un compenso di 21.000 € all’anno e a tempo debito restituisci il favore riempiendo le liste e raccogliendo voti, cosa che forse anche grazie al tuo ruolo non dovrebbe risultare difficile”.
Questo è solo uno dei tanti modi “amorali” per creare consenso in casa Pd e tenere in piedi il “Sistema” che con le sue ramificazioni riesce ad aggirare la legge e la fiducia dei cittadini per i propri beceri interessi, tutto ciò sempre a spese dei lucani.
Riteniamo, quindi necessario, che Gentilesca e Labriola “opportunamente” rassegnino immediatamente le dimissioni dal Cda della Sel. Nel caso contrario, con una specifica mozione testeremo in Consiglio il pensiero del “rivoluzionario Pittella” chiedendo all’assise di approvare la revoca del mandato ai due “amministratori-candidati”.
Potenza 2/1/2014
Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia Basilicata