“In località la Rossa di Montemurro, in provincia di Potenza, una sorgente emette, insieme all’acqua, sostanze tossiche, il che provoca allarme tra gli allevatori per la nascita di agnelli e capretti, con palesi malformazioni: soggetti senza testa, con il corpo sfregiato da mutamenti inammissibili e mai verificatisi in zona. Noi non vogliamo creare allarmismi ma, la popolazione non vive giorni tranquilli, ovviamente. La sorgente sotto accusa emette sostanze di colore grigio antracite, maleodoranti, e che provocano irritazione alla pelle se si viene a contatto. La presenza di idrocarburi sembra praticamente scontata, dato il cattivo odore per giunta intenso e penetrante che induce a pensare inequivocabilmente al petrolio. O ai reflui delle estrazioni, ancor più pericolosi del greggio”.
E’ quanto scrivono i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “ della cosa è stato tempestivamente informato il direttore dell’Arpab, Aldo Schiassi. Frattanto, l’allevatore che ha lanciato l’allarme è stato contattato dalla segreteria dell’assessore all’Agricoltura Michele Ottati, che ne discuterà agli inizi del nuovo anno. La sorgente la Rossa diventa così il simbolo delle gravi trasformazioni dell’ambiente, in seguito alle estrazioni di petrolio in Basilicata, il nuovo Texas, la nuova frontiera con il più grande giacimento petrolifero in terra ferma, in Europa, addirittura. Per l’Ugl – proseguono i sindacalisti – questo il prezzo che la Basilicata, destinata ad essere smembrata, sta pagando al Paese nonostante Matera 2019 e la modifica delle norme che restituiscono capacità decisionale alla Regione. Tutto questo potrebbe rivelarsi addirittura ininfluente se non si riuscirà ad esercitare un controllo quotidiano su ciò che accade sul territorio, in difesa della salute dei cittadini, esposti a rischi gravissimi. In seguito all’allarme che provocano le sorgenti inquinate è stata attivata anche qualche organizzazione di agricoltori presente in zona. Dal canto nostro, come Ugl Basilicata, ci batteremo perché i profitti delle compagnie petrolifere non rappresentino l’unico obiettivo da raggiungere. Tutt’altro. Chiediamo con forza – concludono Tancredi e Giordano – che sia tutelato il diritto delle popolazioni al lavoro e alla salute, condizione primaria per affermare il principio di uno sviluppo sostenibile sotto tutti i punti di vista”.
è una notizia vecchia di almeno un anno mezzo. Eni ha già detto che non centra nulla con Costa Molina 2.,il pozzo di re-inezione dal quale sgorgano gli stessi inquinanti e dove E’ TUTTO A POSTO. Non centra nulla perchè infatti dista solo 2,3 K