Stop Centro Olio di Total a Tempa Rossa, Carella e Lettieri (Europa Verde): “Affidare ad enti pubblici il controllo della funzionalità dell’impianto”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo dalle dichiarazioni dell’Assessore Rosa rese a mezzo stampa che sarebbe stata la Total a decidere di sospendere le attività. Ora non vogliamo polemizzare su tale profilo che pure è rilevante se letto alla luce delle modeste sanzioni sin qui irrogate. Ciò che lascia perplessi oltrealla mancata applicazione dell’art. 29 decies, comma 9 lett. B) del codice dell’ambiente dopo le accertate e ripetute violazioni dell’AIA è che ad oggi le cause dei fenomeni siano ignote e soprattutto che la Regione si affidi ad un piano di “affidabilita” della stessa Total.
Temiamo purtroppo che il “no ai Compromessi con Total” ed il “pugno di ferro” vadano a farsi benedire di fronte alla promessa di uno studio di affidabilità dell’impianto che la stessa Total deve produrre o che avrebbe già dovuto farlo da tempo.
Ancora una volta la Regione come durante le prove di produzione e ancora prima in fase di costruzione dimentica il suo ruolo di controllore.
Ad oggi e basta leggere la determina di irrogazione della copiosa sanzione di trentamila euro la causa degli sforamenti e dell’inquinamento ambientale non è certa. Il dato è inquietante dopo oltre un anno di prove di produzione e tre mesi di costante superamento dei valori. In tal senso il principio di precauzione è stato più volte leso.
Del resto non è credibile che l’inquinamento derivi da una nottata particolarmente fredda come pure qualcuno ha dichiarato.
Nonostante tutto vogliamo credere alla sensibilità dell’assessore e gli chiediamo di chiedere senza indugio i danni provocati dal predetto inquinamento con atti concreti a favore delle comunità coinvolte.
Ad ogni modo Cara Regione non è accettabile l’idea che il piano postumo di affidabilità lo rediga il controllato e si chiede, di fronte ad una acclarato sforamento dei valori anche di 270 volte la soglia consentita, di voler prontamente attivare tutti i tavoli istituzionali tesi alla approfondita verifica della effettiva e sana funzionalità dell’impianto, coinvolgendo i Ministeri competenti, i comuni interessati, le università con la più ampia partecipazione di esperti e delle associazione che tempo denunciano le anomalie, al fine di verificare se le tecnologie utilizzate sono idonee a prevenire il fenomeno inquinante o siano superate da ulteriori e migliori tecniche di mitigazione dei fenomeni.
La terzietà e la partecipazione sono fondamentali in una fase di verifica in un settore così delicato quale quello delle estrazioni petrolifere. Questo ci aspettiamo altro che piani postumi di affidabilità che curiosamente sin qui non sono stati prodotti e visionati.