L’obiettivo di questo incontro, della conferenza stampa di oggi, è quello di illustrare la visione che il governo regionale ha rispetto alle politiche energetiche e ricapitolare le iniziative concrete, puntuali, che abbiamo intrapreso. Molti commentatori delle vicende lucane sembrano dimenticare, che abbiamo messo nero su bianco, con il Piano strategico regionale, un disegno chiaro per il prossimo decennio. E che il caposaldo di questo disegno è la valorizzazione delle risorse territoriali, naturali, paesaggistiche, sociali e produttive che esprime la Regione”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso della conferenza stampa sulle strategie energetiche regionali che si è svolta questa mattina nella sala Inguscio della Regione.
“Si tratta – ha aggiunto Bardi – di un tema antico, e di prospettive diverse che si confrontano. Mi sono, e ci siamo chiesti, se le politiche varate in precedenza nell’utilizzo delle risorse che venivano dalle compensazioni ambientali con le compagnie petrolifere avessero prodotto risultati tangibili per il territorio e per le comunità lucane? Se gli accordi sottoscritti con le Compagnie che estraggono risorse dal sottosuolo lucano fossero o meno migliorabili? Se ci fosse stata la necessaria cura nel trovare un equilibrio possibile tra la tutela del paesaggio e lo sviluppo degli impianti di energia eolica? Se fosse stato fatto tutto il possibile per mitigare gli effetti delle estrazioni petrolifere e l’impatto su salute e ambiente, e se ci fosse stata una qualche idea di politica industriale in tema di energia pulita. Il nostro giudizio, come noto, è molto critico e abbiamo considerato del tutto insufficienti le risposte che i vecchi governi avevano dato a questi temi nevralgici per il futuro della Basilicata. Domande che vengono spesso evase. In Basilicata, e voi lo sapete meglio di me, il solo ricordare che molti problemi sono il risultato di anni e anni di mancate risposte, di inadeguate politiche, suscita l’orticaria, il passato, anche recente, è quasi un tabù. Di qui l’assenza di autocritica, di un confronto franco ed aperto, di qui il sentirsi legittimati a dare lezioni anche da parte di quanti, pur avendo avuto ruoli rilevanti sulla scena pubblica, si sono ben guardati quando avevano responsabilità dal mettere in dubbio quelle politiche. In una Regione priva di alternanza per troppi anni era probabilmente difficile, mentre oggi è facile rivolgersi con tono sprezzante verso l’azione di questo governo.
Con umiltà per quanto ci riguarda, ma con tenacia – ha proseguito – ci siamo messi a lavoro per ridefinire gli accordi con le Compagnie petrolifere migliorando e di molto, sottolineo il molto, i vecchi accordi, innanzitutto sotto il profilo economico, conseguendo il risultato di vederci riconosciuti un miliardo e duecento milioni per i prossimi nove anni, una cifra enne volte superiore a quella pattuita precedentemente; di aver pattuito rilevanti investimenti no oil a sostegno dello sviluppo di progetti ed iniziative nell’ambito della produzione di energia alternativa in diversi ambiti e settori (di cui l’assessore Latronico, potrà aggiungere altri dettagli) per oltre 60 milioni di euro. Di aver varato il progetto Lucas, “Lucani tra ambiente e salute” finanziato con 25 milioni in 5 anni, con analisi e monitoraggi ambientali approfonditi nelle 8 aree a maggior rischio e un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute.
Iniziative in corso di attivazione e già pregiudizialmente oggetto di acritiche critiche, scusate il gioco di parole. Ma quel che più rileva – ha continuato Bardi – è che il cambio di passo nell’utilizzo delle risorse economiche derivanti dalla valorizzazione delle risorse energetiche.
Il nostro obiettivo, come dichiarato da molteplici protagonisti di questa azione di governo regionale, è rendere produttive queste risorse, ossia creare un hub energetico in Basilicata che cavalchi l’onda della transizione energetica creando i presupposti per svolgere un ruolo nazionale nella produzione di energia alternativa, offrendo a tal fine innanzitutto le numerose aree industriali che insistono sul nostro territorio. Un obiettivo perseguito sia grazie al PNRR ma anche attraverso una accelerazione nei processi autorizzativi per investimenti privati stimati in centinaia di milioni che necessitano di una azione specifica e di soluzioni avanzate, tema sul quale – proprio in questi giorni – l’Assessore Latronico ed il Dipartimento Ambiente stanno definendo lo strumento di intervento.
Una strategia, la nostra, che non può non farsi carico dell’emergenza climatica e della necessità di ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera proprio con lo sviluppo delle energie alternative. Va in questa direzione il bando per i beneficiari di contributi per dotarsi di impianti di produzione di energia alternativa. Un Bando, su cui si soffermerà l’assessore Latronico , che costituisce il vero disegno strategico di medio periodo della nostra politica energetica che mira all’autosufficienza energetica.
Un disegno che non sarebbe completo se non ricordassi la volontà di imprimere una svolta nella tutela e valorizzazione del risorse paesaggistiche ed ambientali a partire dal piano paesaggistico, alla valorizzazione delle risorse forestali, all’efficientamento del sistema di protezione civile. (oggetto di intervento anche legislativo nelle prossime settimane).
Un disegno complesso ed organico, su cui ci siamo potuti ripiegare solo dopo l’emergenza Covid, che ha oggettivamente catturato gran parte delle nostre energie per oltre 1 anno e mezzo di questa legislatura.
Il disegno è dunque chiaro e nessuno può far finta che non ci sia, occorrerà che chi vuole ignorarlo se ne faccia una ragione.
Questo disegno ha dunque tanti tasselli, e come ogni disegno che si dipana nel tempo non può non misurarsi con le esigenze storiche, con gli imprevisti, con le urgenze. Quella del rincaro abnorme del costo dell’energia ci ha imposto di dare una risposta immediata alle esigenze delle famiglie innanzitutto e quindi delle imprese. Per non perdere l’occasione di intervenire a partire dal nuovo anno termico, abbiamo a tappe forzate impostato un lavoro che sapevamo difficile e non privo di insidie. Abbiamo varato una legge che consentisse ai lucani di avere un tangibile aiuto sulla loro bolletta energetica . Un contributo che annullasse il costo della materia prima e dell’iva alleggerendo sostanziosamente il costo del gas. E abbiamo avviato, in tempi record, un sistema che consentisse di ottenere questo beneficio. La strada dell’ autocertificazione si è rivelata la più solida per metterci al riparo da contestazioni, scelta che ha comportato l’utilizzo massivo del digitale.
La scelta per molti commentatori è stata quella di guardare il dito o la luna, per parafrasare una espressione della saggezza cinese. Chi sta guardando la luna, comprende la rilevanza dell’obiettivo che abbiamo inteso raggiungere e l’assoluta rilevanza della scelta di aver voluto restituire tangibilmente ai lucani una qualche compensazione per le controindicazioni che comportano le attività estrattive. Ha apprezzato la velocità realizzativa, il mantenimento di una promessa e, soprattutto, la capacità di risposta della Regione Basilicata ad un così grande problema come il caro- bollette: in tal senso basta osservare l’attenzione che questo provvedimento ha avuto da parte dei media nazionali e dei riconoscimenti avuti anche oltre i confini nazionali. La Basilicata è diventata infatti un termine di riferimento in questa materia.
Chi guarda il dito, enfatizza oltre misura, aspetti che certamente vanno migliorati ma che non penso possano costituire l’oggetto del contendere: alludo all’eccesso di enfasi sul rallentamento, in momenti di picco della piattaforma informatica che gestisce la registrazione e l’autocertificazione o su qualche malfunzionamento…( che ahinoi quando si tratta di numeri assai rilevanti sembrano accompagnare inesorabilmente queste esperienze); la polemica sull’uso massivo del digitale a fronte di una popolazione con limitate capacità digitali; questione che non abbiamo sottovalutato ma che andavano e finalmente si stanno affrontando cercando soluzioni, fornendo aiuti alla popolazione più anziana, mettendosi al servizio di costoro e mobilitando tutte le istituzioni pubbliche regionali e locali e i soggetti privati che operano nel sociale e che si contraddistinguono per queste capacità solidaristiche.
Sono oltre 15 mila i lucani che si sono già registrati in due giorni. Un avvio promettente, mi sembra di poter dire.
L’altro tema che sembra aver ossessionato i detrattori di questo provvedimento è il fatto che esso si inquadra in una strategia europea e nazionale comunque volta a ridurre i consumi energetici e che dunque invita a tale risparmio. Un risparmio che al momento del varo della legge veniva individuato nel 15% sulla base dei parametri in quel momento disponibile e che quindi al momento va rispettato, ma che potrà subire nei prossimi mesi una riduzione sulla base di nuovi parametri. (Sul punto e su altri – se occorreranno dettagli tecnici – sono qui a disposizione quanti hanno collaborato nella definizione tecnico -giuridica del provvedimento).
Accanto a questa iniziativa è stato, come detto, varato, nell’ultima Giunta, il Bando per i non metanizzati dimostrando così di non aver trascurato nulla e nessuno.
Mentre per quanto riguarda gli aiuti alle imprese attendevamo l’evoluzione del dibattito europeo sul tema e le nuove direttive europee per poter intervenire. Ora i tempi sono maturi e questo ci consente di affinare la strumentazione che stavamo predisponendo. Ma di questo ci occuperemo in un’altra conferenza stampa.
Ricapitolando, il nostro obiettivo è l’autosufficienza energetica e la riduzione di CO2 in atmosfera. E’ evidente che il contributo sul gas, pur in una logica di riduzione dei consumi e di risparmio, è una manovra che risponde ad una emergenza congiunturale ed è altresì evidente che già a partire dal 2024 verrà incentivato il più possibile l’approvvigionamento energetico tramite tecnologie e impianti per la produzione di energia alternativa così da avvicinarci il più velocemente possibile a questo obiettivo. Gradualità e progressione sono sempre stati il metodo con cui cerchiamo di approcciare le grandi questioni sul tappeto.
Sappiamo bene che si tratta di un disegno ambizioso. Ed è altresi un fatto che pur lavorando intensamente su questi temi ci sono processi la cui accelerazione solo in parte dipendono dalla nostra volontà, penso al varo del Piano paesaggistico scandito da tempi difficilmente sopprimibili, penso alle difficoltà che andiamo registrando nel portare a veloce soluzione le problematiche relative alle aree industriali per la condizione in cui le abbiamo ereditate. Penso alle carenze di organico e a resistenze di varia natura che non facilitano certo il nostro lavoro. Siamo altresì consapevoli che potrebbero emergere altre resistenze e difficoltà. Non le taceremo. Le dichiareremo con trasparenza.
Certo avremmo bisogno di una maggiore stabilità politica, di un sostegno rivolto a questo lavoro da fare. Per parte mia sino a quando ci saranno le condizioni non verrò meno a questo impegno.
Ma se tutto questo non interessasse che a pochi sarò io il primo a restituire la parola agli elettori.
Quel che a me interessa – ha concluso il presidente – è che i lucani sappiano per cosa lavoriamo, cosa significa per me e quanti condividono questa responsabilità di governo, fare il bene e gli interessi dei lucani. Consentitemi infine di ringraziare quanti qui presenti stanno sostenendo questo enorme impegno”.