In una lettera inviata alla compagnia petrolifera viene chiesto di realizzare immediatamente una barriera idraulica lungo tutto il confine del Cova di Viggiano per impedire alla contaminazione di espandersi verso il Fondo valle.
Con una lettera inviata lunedì sera, al termine dell’incontro con Arpab presieduto dal presidente Marcello Pittella, presente l’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantuono, la Regione Basilicata ha intimato ad Eni di “predisporre con immediatezza” tutte le misure idonee ad evitare che la contaminazione proveniente dall’area Cova di Viggiano possa espandersi in direzione del Fondo valle. “In particolare – si legge nella nota – oltre alla realizzazione di un barrieramento idraulico lungo il confine del sito Cova, Eni dovrà realizzare con la massima urgenza, una seconda linea, mediante emungimento da quattro piezometri posizionati a monte della Statale 598 (Sest15, Sest 16, Sest17 e Sest 54)”. La Regione, inoltre, ha intimato ad Eni di predisporre urgentemente anche le misure già indicate nel parere dell’Arpab del 28 marzo scorso come: l’emungimento tramite pozzi che “dovrà essere effettuato in continuo, identificando la modalità realizzativa più idonea in termini di portate della falda da intercettare e di corretta gestione impiantistica”; fornendo “al più presto possibile i risultati del monitoraggio, con cadenza almeno bisettimanale, delle acque di drenaggio che defluiscono immediatamente a valle della Statale 598 (Fossa del Lupo) al fine di poter evidenziare eventuale trend di contaminazione in atto”.
Infine, nella lettera inviata ieri, la Regione Basilicata ha chiesto ufficialmente ad Eni di predisporre “con immediatezza un modello idrogeologico di tutta l’area interessata dal quale si possano evincere dati quantitativi sui moti di filtrazione”.
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