Sulla questione che riguarda il taglio degli alberi in via Lanera a Matera, riportiamo di seguito il testo della lettera aperta inviata dall’artista materana Alessandra Bia al sindaco di Matera.
Al Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.
Non ci si può esimere, nel 2018, dall’ essere cittadini contemporanei. Se qualche decennio fa essere al passo con i tempi implicava il vivere secondo il progresso tecnologico, oggi la consapevolezza delle emergenze ambientali è un dovere primario per chiunque: per i cittadini, figuriamoci per un Sindaco, un capo di Governo, un Presidente di una nazione.
Il mondo intero ha biasimato e continua a biasimare Trump per il suo dietro front rispetto al controllo delle emissioni di CO2. La Natura offesa e violata, vilipesa e distrutta ci mostra la sua sofferenza: i cambiamenti climatici, le temperature eccessive durante l’ inverno e l’ estate, le precipitazioni estreme, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai ecc.
Parlare degli alberi come fossero arredi urbani facilmente sostituibili, utilizzare l’ alibi della loro malattia per radere al suolo un’ area verde importante, sostituendola con una rotonda di dimensioni abnormi e l’ attiguo parcheggio, significa dare per scontata una ricchezza inestimabile. Significa non solo rinunciare ad essere cittadini del proprio tempo, degni abitanti del Pianeta Terra, ma addirittura essere i principali nemici del Pianeta, degli uomini e dell’ ambiente.
Se anche i pini risultassero malati, infatti, non vedo perché sacrificare l’area verde di Lanera. Potrebbe essere integralmente ripristinata come area verde ben progettata, ad uso della città.
E a chi paventa nel Consiglio Comunale il problema dei costi di un cantiere bloccato (ora fermo non certo per l’ encomiabile battaglia di cittadini adulti e pacifici, oltre che culturalmente preparati, ma a causa di altrui responsabilità ) io rispondo che i costi sociali, ambientali e di salute derivanti dalla distruzione di un’ area verde , sono incalcolabili! E un intervento così aggressivo a livello locale è un contributo pesante al surriscaldamento globale. Le temperature feroci delle ultime estati sono forse già state dimenticate? Quelle che potrebbero verificarsi nella zona di Lanera così scelleratamente congegnata nel progetto comunale, sarebbero ancora più elevate, con il risultato che, negli edifici circostanti, l’ uso dell’ aria condizionata sarà ancora più spinto e irrinunciabile. Il microclima derivante, ancora più feroce. A questo aggiunga le emissioni delle migliaia di auto che saranno lì concentrate. E reputo ridondante, perché immagino che lei ne conosca il valore, dirle quanto disastroso sarebbe per la comunità eliminare un luogo della memoria collettiva.
Un albero di 50 anni non ha lo stesso comportamento e non dà gli stessi benefici di una piantina o un alberello giovane.
Quando durante la sua campagna elettorale una ben nota rappresentante di un’ istituzione culturale cittadina la appellò dispregiativamente come un vecchio, io scrissi sulla mia bacheca in difesa della saggezza dei vecchi.
E non mi persuado all’ idea che lei possa ignorare il disastro di una progettazione urbana (mi limiterei a chiamarla un indegno scarabocchio) all’ insegna dell’ urgenza, dell’ approssimazione, di procedure frettolose e non sempre conformi alla legge. All’ insegna dell’ assoluta assenza di una riflessione sui valori della città, della memoria collettiva, del suo patrimonio architettonico e ambientale e di una visione futura improntata alla vita quotidiana dei suoi abitanti e non schiava delle invasioni turistiche indiscriminate.
Le manie di grandezza crollano di fronte alla semplicità della cura dei luoghi, che è un fatto possibile se affrancato dall’ interesse di gente senza scrupoli. Possiamo sempre scegliere le nostri migliori intenzioni.
E allora, sindaco, sia per i cittadini di Matera il grande vecchio saggio e non il vecchio nell’ accezione usata da chi volle offenderla quel giorno. Il coraggio delle azioni, in realtà, non ha età. Se connota la vita di un giovane, ne costruisce la dignità. Se giunge alla vita di un vecchio, ne garantisce il suo ricordo oltre il tempo e lo spazio.
Gli alberi come le opere d’ arte, come le radici, l’ amore e l’ amicizia, come la giustizia ed il rispetto di ogni uomo sono le cose che trascendono il tempo e la vita del singolo essere umano.
Non è stato uno spettacolo bello il Consiglio Comunale di Matera in cui dei cittadini valorosi, in difesa degli alberi, hanno chiesto di essere ascoltati. I rappresentanti del popolo si sono comportati come in una lotta tra padroni e operai in altri secoli bui. I cittadini quasi derisi, a mala pena tollerati, presi in giro e costretti ad un’ attesa che non si deve a nessuno. La grandezza di un uomo è nel trattare chiunque alla stessa stregua. I rappresentanti del popolo sono lì grazie al popolo ed al suo servizio. Si dovrebbero occupare del bene comune. E, per essere al passo con i tempi, concertare con i cittadini le decisioni sulla città.
E allora, Sindaco, siamo in tempo per pensare ad una soluzione diversa. Pur nell’ urgenza del 2019, a maggior ragione se nell’ urgenza, la progettazione deve essere affidata a persone di degno calibro, capaci di governare in un disegno urbano la complessità della città, il suo patrimonio e le sue visioni. Sono certa che in tantissimi sarebbero disponibili a lavorare da subito per il bene di Matera. Così come in tantissimi, in caso di scempio, ricorderemo e citeremo i nomi dei responsabili, ad imperitura memoria.
Alessandra Bia
Complimenti Sig.ra Bia, cittadini come lei sono il vero tesoro della nostra amata Matera. Grazie di vero cuore e sono sicuro che il caro Sindaco percepisce appieno come questa città sia nel cuore di chi la abita con grande passione civile. Per rialzare la testa bisognava forse toccare il fondo del pozzo. Spesso mi domando se la struttura comunale abbia le giuste capacità intellettuali per una corretta progettualità di una città come Matera. Ne dubito molto.