In una nota di Raffaele Tantone della sezione del Partito Socialista Italiano “Sandro Pertini” di Salandra, si sottolinea come in questi giorni, la società Salandrese stia assistendo ad uno scambio a mezzo volantini di reciproche accuse: tra Impegno democratico che ha vinto le elezioni di maggio ed il partito democratico che le ha perse.
Senza entrare nel merito dei botta e risposta, si ritiene utile rammentare due grandi questioni che hanno contraddistinto la recente campagna elettorale: il tema lavoro ed i temi ambientali.
Chi scrive ha da sempre sostenuto che i due temi sono fortemente connessi, poiche lo sviluppo degli ultimi 60 anni ha “bruciato” territorio e soldi pubblici, inoltre siamo tutti d’accordo sulla necessita di creare lavoro attirando nuove aziende, ma forse è necessario prima chiedersi perché non siamo riusciti a tenere a Salandra le grandi aziende gestite da Salandresi, che invece sono localizzate fra Ferrandina e Pisticci Scalo.
Proseguendo nello studio dei dati territoriali, magari ci si renderà conto ch’è urgente e necessario affrontare i grandi temi insieme alle comunità contermini, lanciando un progetto politico di unificazione dei comuni delle valli Basento e Cavone, che altrimenti continueranno ad estinguersi lentamente per i prossimi 50 anni.
Sui temi ambientali invece, la presenza di alcune emergenze è oramai risaputa : come la mancanza del depuratore, la chiusura e gestione post mortem della discarica, la raccolta differenziata “sottozero”, le bonifiche dei siti SIN,etc.
Ebbene sul depuratore, per porre fine a quello che è una fonte d’inquinamento certa, sarebbe opportuno che l’amministrazione producesse atti ufficiali e pubblici per intimare agli enti preposti la realizzazione dell’impianto.
Sulla chiusura della discarica: unica cosa condivisa è che il comune non ha in cassa i quasi due milioni di euro necessari alla gestione post mortem , anche su questo punto non è condivisibile la soluzione di scaricare i costi sulla cittadinanza tramite un mutuo, pertanto sarebbe opportuno che il Comune, adotti atti ufficiali e politici per chiedere alla regione un contributo per la chiusura della discarica.
Sul punto si rilevano solo 2 delibere: la n.100 in cui si stanziano 30mila euro in relazione a sabotaggio discarica avvenuto a dicembre 2014 e di cui si son perse le tracce, tra l’ altro non si comprende perchè soldi li devono pagare i Salandresi, mentre capitolato d’appalto con vecchia azienda prevedeva che le spese per bonifiche a seguito di fuoriuscite “anche dolose” di percolato dovessero essere a carico dell’ azienda.
Con la numero 124 invece, si stanziano ancora una volta 75 mila euro per “progettare” la chiusura della discarica, tale circostanza si ripete da lungo tempo, di fatti su questa discarica è possibile dire che negli anni sono state più alte le spese di progettazione per deroghe ed aumenti di volumetrie, rispetto alle risorse destinate alle analisi ambientali.
Proprio a partire da quest’ultimo punto sembra necessario che l’amministrazione stanzi risorse per lanciare il piano di monitoraggio ambientale promesso in campagna elettorale, facendo opera di trasparenza tramite la pubblicazione delle analisi svolte dall’Arpab e dei verbali delle conferenza di servizio.
Tale piano non può evidentemente limitarsi alla discarica ed al depuratore, poiché sempre a dicembre 2014 l’amministrazione prese atto della presenza di diossine all’interno di alcuni vecchi pozzi Eni.
Evidentemente la trattazione di tali temi potrebbe trovare adeguato spazio in un consiglio comunale aperto agli interventi della cittadinanza, senza dimenticare che Impegno Democratico aveva anche indetto una raccolta firme per chiedere consiglio aperto, ma di tale proposta dopo le elezioni si son perse le tracce.
Da ultimo sul tema della raccolta differenziata, evidentemente non si poteva partire a settembre come previsto in un primo momento da parte dell’amministrazione, e non sembra si sia partiti con il porta a porta neanche il primo gennaio.
Tra l’altro bando di gara prevede anche la realizzazione di un impianto di compostaggio nel comune di Salandra, si ritiene che di tale questione i cittadini debbano essere informati, quale miglior occasione di un consiglio comunale aperto?
Pertanto con la speranza che tali riflessioni, possano contribuire all’avvio di una discussione pubblica sulle questioni relative al futuro di Salandra, come socialisti continueremo a monitorare gli atti pubblici promuovendo iniziative politiche su questi temi, ma soprattutto invitiamo i Salandresi ad informarsi e vigilare, perchè le conseguenze ambientali ed economiche delle scelte del passato si stanno gia realizzando.
Gen 07