Leonardo Rocco Tauro, CoordinamentoRegionale Fratelli d’Italia-AN: “Depuratori: la Regione subisce un altro goal!”
Visto che al leader maximo della nostra regione piacciono le metafore, in particolar modo quelle calcistiche, negli ultimi tempi, al contrario dei suoi proclami, sta solamente prendendo goal senza neppure segnarne uno.
Cosi chè, con la sua autorevole regia, ci troviamo, come regione, al ventesimo posto, cioè ultimi, nella classifica socio-economica delle regioni italiane, guarda un pò giusto il numero delle squadre che compongono il campionato della nostra serie A.
Ultimo gol subito dalla nostra guida suprema, in ordine cronologico, riguarda la situazione dei depuratori in-esistenti sui nostri territori.
Ove si hanno, quando questi esistono, delle gravi falle nella loro funzionalità.
E, poi, nella maggior parte dei casi, l’assenza totale di queste importanti infrastrutture, che, appunto, mancando provocano la dispersione dei liquidi delle fogne a cielo aperto, e nei posti più disparati.
Che possono essere mari, dighe, calanchi, ma anche zone ove si fa attività produttiva.
Dunque, un quadro talmente insopportabile e pericoloso, che la Unione Europea, spazientitasi, ha deciso di sanzionare duramente la nostra regione (insieme ad altre cinque).
Possibile, che pur in un contesto piccolo come densità abitativa, non si riesca ad organizzare un programma che possa ripulirci dai liquami, rendendo l’acqua non nociva, prima che questa vada in mare o nelle dighe o nei calanchi?
L’ente preposto, che altro non è se non l’Acquedotto Lucano, (che a molti fa rimpiangere addirittura l’Acquedotto Pugliese) non riesce quasi mai a completare nei tempi stabiliti i propri lavori.
Casi ce ne sono a decine nell’intera regione, tra i quali anche Montalbano Jonico, ove AL da 4 anni non riesce a portare a termine i lavori appaltati, ritardi che hanno creato problemi alla circolazione cittadina, nonchè la dispersione quotidiana delle acque reflue, di 2 rioni della città, all’aria aperta, con tutto il suo gradevole odore.
Ignari, evidentemente, che le rete fognarie ed idriche, con annessi depuratori, misurano non solo la civiltà di un popolo, ma rispondono anche a motivi di sicurezza sanitaria e di difesa dell’ambiente.
Dunque, tante ottime ragioni perché le cose si facciano in tempi utili.
Senza perdersi in cavilli burocratici oppure in questioni di affidamenti degli stessi appalti.
Nè si tratta di mancanza di soldi, atteso che per le opere appaltate ovviamente i denari ci sono già a monte.
Poi ci meravigliamo che le maggiori dighe lucane presentano dati sulla salubrità delle acque molto preoccupanti, con moria di pesci, e colore delle acque cangianti dalla mattina alla sera.
Oppure, vedere lungo la battigia delle nostre due coste cartelli che vietano la balneazione in molti punti.
Ennesimo atto di mala gestione della cosa pubblica.
Ora, non sappiamo con precisione quanto questi ritardi ci costeranno.
Certamente cifre non modeste, si parla di centinaia di milioni di euro per ogni anno di ritardo,
Somma che verrà decisa dalla Corte di Giustizia europea.
Se così dovesse essere, e non abbiamo elementi per pensarla, purtroppo, diversamente, sarebbe giusto che le multe ricadano sugli amministratori, inadeguati al ruolo a cui sono stati chiamati, e non sui soliti cittadini.
Si spera ora che il neo commissario ad acta possa velocizzare tutti gli adempimenti, perché in pochissimi anni l’intera regione venga dotata di depuratori all’altezza delle nazioni civili.
Ma, permetteteci di nutrire forti dubbi sulla capacità di un sistema di cambiare e di auto-innovarsi da un giorno all’altro.