“La replica della Total alla diffida di Cgil, Cisl, Uil in merito alle assunzioni e agli appalti per Tempa Rossa è semplicemente burocratica, quasi a mettere la coscienza a posto, e di fatto elude le questioni vere sollevate dai sindacati ed ampiamente condivise dalle comunità locali del comprensorio Sauro-Camastra, sempre più insoddisfatte del processo di sfruttamento delle risorse petrolifere del proprio territorio”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale pro-tempore di IdV Gaetano Cantisani che aggiunge: “la compagnia petrolifera si trincera dietro controlli di legalità svolti dagli organi dello Stato e chiama in causa la Prefettura di Potenza, tentando di spostare l’attenzione delle forze sociali, imprenditoriali, delle istituzioni, secondo la tesi del rispetto della legislazione vigente. Ci mancherebbe altro che la società non rispettasse la legge italiana come se la Basilicata fosse una regione della Nigeria. E’ evidente infatti che dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il precedente management della Total Italia e amministratori locali il comportamento della compagnia è più attento. Non è questo il problema. Si tratta invece di fornire spiegazioni sul metodo di assunzioni che – sottolinea Cantisani – nei prossimi anni toccheranno la quota di 1600 unità, sia pure con contratti a termine, per la stragrande maggioranza al di fuori del sistema pubblico di collocamento, e su quello di affidamento dei subappalti ad imprese locali come sempre costrette ad accontentarsi delle briciole. Ha ragione pertanto il segretario della Cgil Genovesi a sollecitare un’iniziativa oltre che della Prefettura di Potenza, che arbitrariamente viene indicata come “garante”, anche di istituzioni, a cominciare dalla Regione, e partiti per un monitoraggio sullo stato di attuazione dei lavori come quelli di costruzione del sito estrattivo di Tempa Rossa, e che coinvolgono le imprese aggiudicatarie degli appalti (Aleandri, Bacchi, Tecnimont, Bonatti, Irem). Non solo occorre favorire l’occupazione locale ma si deve fare della trasparenza e del massimo di attenzione al rispetto della legalità, la precondizione di ogni attività, nell’interesse di tutti a partire da quello dei cittadini lucani. E’ questa l’occasione per assumere una posizione netta che vada oltre la cosiddetta moratoria sulla ricerca di idrocarburi in Basilicata e – dice il coordinatore IdV – affronti tutte le tematiche riferite alle concessioni di Eni e Total-Shell-Exxon già autorizzate e ai programmi di compensazione ambientale e tutela della salute dei cittadini e del territorio da troppo tempo fermi sulla carta”.
Lug 08