“Si conosceranno giovedì primo agosto, nel corso del ‘question time’ in Commissione ambiente alla Camera, alla presenza del Ministro, Andrea Orlando, le prime risposte agli interrogativi che i lucani si stanno ponendo in queste ore sul carico di materiale nucleare che, come si apprende dalla stampa, sarebbe stato trasportato dalla Trisaia di Rotondella, in provincia di Matera, all’aeroporto militare di Gioia del Colle per poi essere trasferito in America”. Lo ha annunciato il capogruppo del Pdl, in Commissione ambiente alla Camera, l’on. Cosimo Latronico, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione urgente in Commissione al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Nell’interrogazione il parlamentare lucano chiede all’esponente di governo, “innanzitutto conferma delle indiscrezioni di stampa, e soprattutto quali siano gli standard di sicurezza adottati nel prelievo e nel trasporto del materiale; quali autorità di governo abbiano valutato ed autorizzato la complessa operazione ed, infine, quale sia lo stato di realizzazione del programma di delocalizzazione dell’uranio irraggiato a suo tempo importato e del materiale radioattivo messo in sicurezza e attualmente custodito nel centro di Rotondella”.
LA MINA VAGANTE E RADIOATTIVA DEL TRASPORTO DI SCORIE TRA LA PUGLIA E LA BASILICATA
«È preoccupante il silenzio delle istituzioni in merito alle nostre denunce e richieste di trasparenza sull’operazione dell’altra notte tra la Basilicata e la Puglia. Operazione che ha anche coinvolto un aeroporto militare della Nato e che ha visto un convoglio per il trasporto di materiale radioattivo attraversare la Puglia e la Basilicata.
Ed è inammissibile la procedura attuata da rappresentanti dello Stato e dai tecnici della Sogin che dovrebbero conoscere e soprattutto rispettare la legislazione vigente. Ci risulta che nessun sindaco, in tutto il tratto attraversato della ss 106 Jonica, da Rotondella a Chiatona e poi, da Chiatona a Gioia del Colle, lungo la ss 100 – e si tratta di decine di Comuni distribuiti in questi 100 km. di strada –, sia stato avvertito né del blocco notturno dei vari svincoli dalle 11 di sera di domenica notte 28 luglio, alle 6 del mattino di lunedì 29 luglio, né del passaggio di un carico di materiale radioattivo. Per cui, in caso di incidente, il comportamento non trasparente e illegale di questo trasferimento di materiale nucleare da o per l’Itrec di Rotondella, non avrebbe permesso alla protezione civile e ai vigili del fuoco l’attuazione di alcun piano di sicurezza ed emergenza a tutela della gente ignara di tutto.
Ricordo che ai sensi dell’articolo 130 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, recante “Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom e 2006/117/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti”, la popolazione che rischia di essere interessata dall’emergenza radiologica viene informata e regolarmente aggiornata sulle misure di protezione sanitaria ad essa applicabili nei vari casi di emergenza prevedibili, nonché sul comportamento da adottare in caso di emergenza radiologica. E ai sensi del comma 3 del medesimo articolo, si prevede che informazioni dettagliate siano rivolte a particolari gruppi di popolazione in relazione alla loro attività, funzione e responsabilità nei riguardi della collettività nonché al ruolo che eventualmente debbano assumere in caso di emergenza.
Per questa ragione, noi del M5S insistiamo nel chiedere che vengano a spiegare in Aula i ministri della Difesa, Mario Mauro, e degli Interni, Angelino Alfano, ma a questo punto, vista la superficialità con la quale si è gestita questa delicata operazione, e il rischio che è stato fatto correre alle popolazioni del territorio, chiediamo che anche il primo ministro Enrico Letta intervenga pubblicamente su questa grave questione. Anche per spiegare il ruolo avuto dall’aeroporto militare di Gioia Del Colle, se al suo interno esiste un centro che può stoccare materiale radioattivo o se il dilettantismo con il quale è stata gestita questa operazione non abbia anche consentito il trasporto aereo di scorie nucleari. Permettendo sui cieli italiani il transito di una mina radioattiva vagante e contro ogni principio di precauzione e di sicurezza.
Bisogna arrivare a scoprire cosa è accaduto e le relative responsabilità tecniche e politiche, al fine di applicare il corretto principio che la gente ha diritto ad essere informata e tutelata e che chi ha sbagliato deve pagare, sperando che questa volta, a differenza del caso Shalabayeva, paghi anche il ministro responsabile e non il dirigente sacrificale di turno».
La dichiarazione è del portavoce al Senato della Repubblica del M5S, Vito Petrocelli.
Presunto trasferimento di materiale radiattivo, Giordano (Ugl): trasporto da o verso la Trisaia?
“Si è trattato di spostamenti, di trasferimento di materiale radioattivo dalla Trisaia di Rotondella o verso la Trisaia? Domande senza risposta, destinate a rimanere tali in nome del segreto imposto dall’alto al sito nucleare lucano mentre s’infittiscono i timori delle popolazioni della costa, e non solo, per la sicurezza dell’area. La Prefettura di Matera e la stessa Regione Basilicata non hanno fornito alcun dettaglio sulla maxi operazione che ha impegnato centinaia di uomini delle forze dell’ordine nel cuore della notte, quando gli spostamenti per le vacanze estive erano ormai finiti e la gente riposava”.
Lo dice il membro della segreteria confederale dell’Ugl Basilicata, Giordano Giuseppe per il quale, “l’Ugl non intende tacere su una tra le situazioni di maggiore rischio nell’intero Sud, rappresentato dalla presenza del centro lucano e, in particolare, dall’impianto Itrec dove si è fatto il riprocessamento del combustibile nucleare esausto proveniente dalla centrale di Elk River nel Minnessota. Il materiale radioattivo veniva riportato negli Usa con viaggi a bordo di navi a rischio contaminazione. La storia della Trisaia è fitta di misteri e di zone d’ombra. Ma c’è un interrogativo angosciante: perché mai i risultati delle indagini, coordinate da un ufficiale dei carabinieri, sono stati letteralmente ignorati se non addirittura cestinati? Parlavano di una situazione dell’Itrec assolutamente illegale, se non per il breve periodo in cui l’impianto è stato diretto – è scritto nel rapporto – dall’ingegnere Raffaele Simonetta, scomparso negli anni scorsi. L’inchiesta parlava addirittura della produzione di plutonio, nel centro nucleare lucano, per scopi militari. Dettaglio che viene puntualmente smentito sia dall’Enea che da altri responsabili del settore a vari livelli. Le indagini sono state tuttavia condotte da un pool di esperti e sono durate un tempo non certamente breve. Oggi la Trisaia continua a essere una mina vagante per il Sud, per la Basilicata pattumiera e per l’Italia. Basti pensare che il compianto Procuratore Nicola Pace informò del rischio nucleare del centro Jonico finanche il Presidente della Repubblica, in seguito a uno dei tanti incidenti, coperti dal silenzio. La Basilicata – conclude il segretario Ugl, Giordano – non può accettare operazioni del genere sulle quali occorre fare chiarezza, nell’interesse di tutti. È il compito primario del Governo e della stessa Regione, con o senza i segreti di Stato”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, interrogazione dei parlamentari lucani del PD Roberto Speranza, Vincenzo Folino e Maria Antezza.
“Si è appreso da notizie di stampa che la notte fra il 28 e il 29 luglio 2013, alle 3 e 10, un carico di materiale radioattivo è partito dal Centro Enea – Trisaia di Rotondella ed è stato consegnato all’aeroporto militare di Gioia del Colle intorno alle 6. Circa 300, tra operatori della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, hanno scortato il carico e presidiato gli svincoli di Matera, Santeramo, Gioia del Colle e la statale 106 Jonica nei tratti interessati al trasferimento”. E’ quanto scrivono in una interrogazione urgente rivolta oggi al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il capogruppo dei Democratici alla Camera, Roberto Speranza, e i deputati Vincenzo Folino e Maria Antezza, che chiedono di sapere “se corrisponda al vero che sia stato effettuato il trasporto di materiale radioattivo proveniente da Rotondella, quale sia la reale natura di tale materiale e quale la finalità del trasferimento all’aeroporto di Gioia del Colle”.Speranza, Folino e Antezza chiedono inoltre al Ministro Alfano “qualora l’operazione abbia effettivamente avuto luogo, quali organi l’abbiano gestita e se siano state rispettate le norme di sicurezza pubblica, ambientale e di difesa civile; se l’operazione in parola era classificata come segreta o riservata, per motivi di sicurezza, come sia stato possibile per gli organi di stampa venirne a conoscenza; in ogni caso, quali iniziative siano state assunte dalla Sogin spa per attuare le attività cosiddette di decommissioning dell’impianto Itrec di Rotondella; se la Sogin spa assolva regolarmente ai prescritti obblighi informativi nei confronti delle Amministrazioni e degli Enti territoriali competenti; quale pianificazione di emergenza sia stata adottata dalla Prefettura di Matera in relazione all’impianto Itrec di Rotondella”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, prima dichiarazione del senatore lucano Petrocelli (Movimento 5 Stelle)
«Il Movimento 5 Stelle chiederà immediatamente al ministro degli Interni e al ministro della Difesa spiegazioni su questo schieramento di forze dell’ordine, circa 300 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, avvenuto alle 3,10 di questa notte, per scortare, sembrerebbe, un “travaso” di materiale radioattivo dal centro Itrec in Trisaia di Rotondella all’aeroporto militare di Gioia del Colle. Contenuti e destinazione ignoti».
Questa la dichiarazione del portavoce al Senato della Repubblica per il M5S, Vito Petrocelli, in merito alla notizia che si è diffusa stamattina tra la gente e anche su alcuni organi di stampa su questo ennesimo allarme sociale che genera in Basilicata la presenza del centro Itrec della Sogin, all’interno del centro di ricerca Enea di Rotondella, dove sono contenuti materiali radioattivi di II e III categoria. La terza categoria è il livello più pericoloso da gestire sia per lo stoccaggio che in caso di contaminazione per fuoriuscita di materiale radioattivo ed è riferito alla presenza a Rotondella delle 84 barre di uranio-torio che negli anni tra il 1969 e il 1971, ai sensi di un accordo mai ratificato dal Parlamento italiano, giunsero dagli Stati Uniti d’America all’allora Cnen, oggi Itrec. Provenienti, appunto, dalla centrale Elk River, nel Minnesota, Usa, con un contratto di lavorazione per il riprocessamento (cioè il recupero) del combustibile. Venti di queste barre furono realmente riprocessate, mentre le restanti 64 sono contenute in una piscina all’interno dell’Itrec e raffreddate con acqua.
«I ministri della Difesa e dell’Interno – ribadisce il portavoce al Senato, Petrocelli – devono dare risposte immediate al territorio e ai cittadini e non ci sarà segreto militare che tenga perché la gente ha il diritto di sapere cosa accade nel luogo dove vive, per esercitare il diritto all’essere informati, ma anche al potersi regolare e difendere di conseguenza. Ai ministri chiederemo anche cosa è stato spostato da Rotondella e dove e come è stato trasferito, perché se sono state spostate le barre di Elk River devono aver obbligatoriamente usato i cask, contenitori specifici per materiale di terza categoria. E chiederemo, se sono state spostate in tutta fretta le barre di Elk River, che queste non tornino più in Basilicata».
Se è veramente stata un’operazione di trasferimento non previsto di materiale radioattivo, una delle ipotesi possibili potrebbe essere quella di una probabile perdita importante delle acque contaminate delle piscine che raffreddano le barre di Elk River. Un motivo in più per pretendere tutte le informazioni su questo movimento di forze dell’ordine avvenuto nottetempo e sui rischi che questa struttura di stoccaggio genera nei lucani e nei calabresi della fascia jonica e non solo, vista la facilità con la quale si può diffondere la contaminazione radioattiva.
«È in gioco la salute della gente e quella dell’economia del territorio – ribadisce Petrocelli –, che è già compromessa per la pubblicità negativa che il centro Itrec di Rotondella “irradia” in quanto tale e a prescindere dai rischi di contaminazione che si potrebbero verificare. Ed è in gioco il buon nome del territorio, motivo per cui informo che al più presto chiederò un incontro all’ambasciatore americano a Roma per trattare la restituzione agli Usa delle loro barre “lucane” di Elk River, favore che hanno già fatto ai centri Itrec di Trino Vercellese e di Saluggio. Perché non anche a Rotondella?».
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, seconda dichiarazione del senatore lucano Petrocelli (Movimento 5 Stelle): “I Ministri Alfano e Mauro devono con urgenza conferire in Senato”.
«Qualunque cosa sia stata spostata dal centro Itrec di Rotondella – dove sono stoccate 84 barre di terza categoria di Elk River – all’aeroporto della Nato di Gioia del Colle (o viceversa, perché può essere che a Rotondella abbiano riportato indietro dal centro Itrec di Casaccia, vicino Roma, le uniche 2 barre di Elk River non stoccate in Basilicata), il Ministero dell’Interno, il Ministero della Difesa e i tecnici della Sogin, la SpA pubblica che gestisce il nucleare in Italia, hanno dimostrato approssimazione dilettantistica da far paura, data la pericolosità di queste sostanze radioattive, visto i dubbi e l’ansia che hanno generato in residenti e villeggianti (in questo periodo la popolazione è decuplicata). E hanno manifestato il solito atteggiamento antidemocratico col quale si cerca di tenere all’oscuro la gente e i territori, gli unici a rischiare realmente, insieme alle forze dell’ordine precettate alla scorta dei convogli, qualora, per imperizia, per possibili incidenti o per fuoriuscita di materiale radioattivo, si rischia la contaminazione dei luoghi e delle persone».
È la nuova dichiarazione del portavoce al Senato della Repubblica, Vito Petrocelli, in merito alla mobilitazione di forze dell’ordine, comprese quelle in tenuta antisommossa, che questa notte hanno bloccato, dal bivio di Nova Siri e per tutto il tratto della statale 106, la litoranea Jonica, in direzione Taranto. Scortando, sulla rotabile deserta, un Tir con un container di colore marrone, contrassegnato dal simbolo simile a quello che segnala il trasporto di materiale radioattivo, un altro Tir, con la funzione di motrice di riserva, e due mezzi dei vigili del fuoco, uno dei quali molto insolito nella sua forma.
«Alcune fonti – precisa Petrocelli – parlano di uno spostamento delle 64 barre di Elk River attualmente raffreddate nelle piscine del centro Itrec, da Rotondella a chissà dove. Se confermato, ci sarebbe da pensare, dato che il trasferimento di questo materiale ha procedure e protocolli molto complessi, che potrebbe esserci stata una fuoriuscita di materiale radioattivo dalla piscina di raffreddamento. Altre fonti parlano, invece, della fuoriuscita della poltiglia generata dal riprocessamento delle 20 barre di Elk River (come si vede i problemi sono generati sempre dalla presenza di queste barre di proprietà e provenienza Usa) dai serbatoi che 40 anni fa sono stati garantiti per 20 anni e che da almeno 20 anni aspettano soluzioni più sicure. Se è confermata questa seconda ipotesi, sarebbe da pensare a lesioni dei serbatoi e, chiaramente, anche qui a un grave rischio di contaminazione».
Martedì mattina verrà presentata dal M5S una interrogazione nella quale «chiederemo – conclude Petrocelli – di conferire con urgenza in Senato per spiegare cosa è stato trasportato da o per Rotondella, se esistono rischi di contaminazione per le popolazioni del posto e per le loro attività economiche, al fine di non mettere in ginocchio quel minimo di economia locale che è sopravvissuta a 30 anni di errate politiche regionali Pd, Pdl, e cosa centri l’aeroporto militare di Gioia del Colle in questa storia. Gli americani hanno forse un’area di stoccaggio di sostanze nucleari? Oppure i due ministri della difesa e degli interni hanno superficialmente autorizzato un viaggio in aereo di materiale altamente radioattivo, col rischio in caso di incidente, di una catastrofe senza precedenti? Ci aspettiamo risposte rapide e concrete, sempre che anche questa storia non sia stata attuata tutta all’insaputa dell’ignaro ministro Alfano».
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, Vito De Filippo “Salvare metodo trasparenza”.
Il presidente a commento delle notizie sul presunto trasferimento notturno. “Il senso dello Stato mi porta a crede che, se le notizie sono fondate, esisteranno valide spiegazioni, che a questo punto pretendiamo”
Il presidente della Regione, Vito De Filippo, a seguito delle notizie su un presunto trasferimento di materiale nucleare da Trisaia di Rotondella verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle si è messo in contatto con i competenti uffici governativi per avere ragguagli in merto.
“Il senso dello Stato – commenta De Filippo – mi spinge a credere che se le notizie dovessero trovare effettivo compimento il Ministero dell’Interno e della Difesa avranno avuto i loro buoni motivi per agire e chiediamo che ce le spieghino in tempi rapidissimi. Ma episodi come questi, con il mancato coinvolgimento dei territori interessati potrebbero minare quel rapporto di trasparenza e collaborazione tra diversi livelli dello Stato indispensabile per gestire una questione delicata come quella delle scorie nucleari, rischiando di riaprire la vecchia ferita di Scanzano”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, interrogazione di Latronico (PDL).
In una interrogazione urgente rivolta ai Ministri dell’Interno, dello Sviluppo economico e dell’Ambiente ho chiesto di conoscere informazioni su quanto si apprende da numerosi organi di stampa sul trasferimento di materiale nucleare dal centro di Trisaia attraverso voli aerei militari”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (PDL). “Un’operazione, che sarebbe avvenuta su copertura di centinaia di agenti di pubblica sicurezza, e che preoccupa per l’allarme che queste notizie determinano nell’opinione pubblica, ma soprattutto per la riservatezza con cui sarebbe stata pianificata senza alcun coinvolgimento delle autonomie locali. Si tratta di conoscere quale materiale nucleare sia stato trasferito e per quali ragioni, come siano state garantiti gli standard di sicurezza nelle procedure di prelievo e di trasporto di materiale radioattivo, quali autorità di governo abbiano valutato ed autorizzato la complessa operazione”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, OLA: “No al segreto di Stato e al ritorno dell’incubo nucleare in Basilicata”.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, chiede chiarimenti al sottosegretario degli interni, Filippo Bubbico, su quanto accade presso il centro Sogin della Trisaia di Rotondella. Infatti, con un grande spiegamento di forze dell’ordine, questa notte, materiale radioattivo di cui se ne chiede di conoscere tipologia e quantità
sarebbe stato traslocato da o per il centro Itrec di Rotondella verso o da l?aeroporto militare di Gioia del Colle.
La Ola, come più volte denunciato, paventa la possibilità che ciò potrebbe preludere alla trasformazione del centro della Trisaia di Rotondella in deposito provvisorio delle scorie radioattive. Quanto accaduto questa notte palesa l’intenzione di procedervi lasciando all’oscuro le amministrazioni comunali ed i cittadini
Il sottosegretario degli interni, Filippo Bubbico non può non sapere quanto è davvero successo questa notte ed i cittadini, la Regione ed i Comuni non possono subire un segreto militare che lede fondamentali diritti costituzionali e quelli preminenti di tipo democratico. La Ola chiede alle amministrazioni comunali di convocare con urgenza consigli comunali aperti allertando i cittadini e denunciando il tentativo di gestire le scorie nucleari italiane, a distanza di 10 dalla lotta di Scanzano Jonico, escludendo ancora una volta le comunità locali ed imponendo scelte calate dall’alto.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, il sindaco di Policoro Rocco Leone chiede convocazione Tavolo della trasparenza. Di seguito la nota integrale.
“Subito il Tavolo della Trasparenza: l’appuntamento non può più essere rinviato”. A dichiararlo, a chiare lettere, il Sindaco della Città di Policoro, Rocco Leone, che interviene sulla notizia diramata a mezzo stampa su un presunto trasferimento di materiale nucleare da Trisaia di Rotondella verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle, avvenuto la notte scorsa. “Già nelle scorse settimane avevamo valutato, di concerto con alcune associazioni ambientaliste – prosegue il primo cittadino – l’ipotesi di riavviare la discussione sulla delicata tematica ambientale della Trisaia, con la richiesta di convocazione del Tavolo della Trasparenza, decisione che avevamo solo rinviato per non creare allarmismi in piena raccolta agricola ed in piena stagione turistica”. “D’intesa con i miei colleghi sindaci chiederemo subito spiegazioni al riguardo e pretenderemo che si ripristini quel clima di trasparenza nato all’indomani della battaglia di Scanzano e che, non si spiega il perché, la Regione Basilicata ha messo nel dimenticatoio”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, nota di Antonio Stigliano, Consigliere Provinciale Matera del PDL.
La notizia del trasporto di materiale radioattivo dall’ex Centro Nazionale Energia Nucleare di Rotondella verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle ha diffuso un senso di paura nella popolazione lucana e mortificato i responsabili di governo di ogni livello del nostro territorio, ignari dell’operazione compiuta con la massima segretezza. Chiederò al presidente della Provincia di Matera di acquisire presso il Prefetto ogni informazione sull’accaduto, al fine di chiarire definitivamente quali soggetti istituzionali abbiano autorizzato l’operazione, quali materiali sono stati asportati, ad opera di chi e con quali misure di sicurezza, verso quali destinazioni. I lucani, con la storica e pacifica manifestazione del 23 novembre 2003, hanno detto chiaramente no a qualsiasi imposizione dall’alto e usurpazione del proprio territorio, e chiesto un pieno e autentico coinvolgimento nelle attività di decommissioning dell’impianto nucleare della Trisaia.
Antonio Stigliano, Consigliere Provinciale Matera del PDL
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, Giordano(Ugl): Urgente chiarezza assoluta. Di seguito la nota integrale.
“Qual è il movimento sottobanco e lo stato dei rifiuti radioattivi immagazzinati presso il centro Enea-Trisaia a Rotondella? La domanda ci sembra molto chiara per il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, deve prendersi la briga di farci conoscere quanto chiediamo con precise spiegazioni sullo schieramento di forze dell’ordine che, la notte scorsa, hanno partecipato al trasferimento dal centro Itrec di Trisaia di Rotondella (Matera) di materiale ancora non precisato e che il carico e’ stato trasferito nell’aeroporto militare di Gioia del Colle”.
E’ quanto denuncia e chiede il componente segreteria regionale dell’Ugl Basilicata, Giuseppe Giordano, il quale afferma che, “su tale brutto e pericoloso episodio abbiamo già riferito al nostro leader, segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella affinché al Ministro degli Interni, On. Angelino Alfano ed al suo vice, il lucano Sen. Filippo Bubbico, sottoponga ed essere informati con urgenza, in merito a quanto consumato questa notte in Basilicata. Siamo ancora una volta – conclude il segretario Ugl, Giordano – a registrare manovre avvenute a discapito dei lavoratori e di tutte le comunità locali con imposizioni e scelte calate dall’alto dove, sia Filippo Bubbico che Vito De Filippo, non potessero non sapere quanto è davvero successo questa notte. I cittadini, la Regione ed i Comuni non possono subire un segreto militare che lede fondamentali diritti costituzionali e quelli preminenti di tipo democratico”.
Travaso di materiale radioattivo dal Centro Itrec di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, nota di Trenta.
Il misterioso viaggio superscortato avvenuto la scorsa notte dal centro ENEA Trisaia, è un’altro esempio dei numerosi lati oscuri di questa Regione. Lo abbiamo sottolineato qualche giorno fa, presentando la nostra proposta di legge regionale sulle royalties petrolifere, che in Basilicata la più grande criticità sta proprio nella mancanza di trasparenza sulle tematiche ambientali e che quindi riguardano direttamente la salute dei cittadini, tenendo conto che nel nostro territorio abbiamo situazioni potenzialmente molto pericolose riteniamo che la trasparenza sulle attività ad esse connesse dev’essere una condizione imprescindibile. Quindi il Gruppo Trenta di Policoro, si associa all’appello del Sindaco Rocco Leone per un’ immediata convocazione del “Tavolo della Trasparenza” per fare luce su questo ennesimo lato oscuro lucano.
Ovviamente daranno una spiegazione “all’acqua di rose” dicendo che tutto si è svolto rispettando la sicurezza della popolazione e finiranno col dire che tutto va bene.
Intanto noi ci dimenticheremo sta storia ed i tumori, il cui numero aumenta in maniera esponenziale, continueranno ad affliggere i lucani. Ma il motivo, ovviamente, non sarà da ricercare nelle scorie nucleari o nell’inquinamento da amianto, fosfogessi, fanghi industriali ecc….; sarà tutto frutto di una punizione divina o di una maledizione tantrica, vero?
Ci si continua a pulirsi i piedi in testa ai lucani, per quanto ancora?
Ovviamente i nostri rappresentanti politici ed istituzionali faranno un pò di moine, giusto perchè si è in vista delle prossime elezioni regionali, e poi il tutto si tradurrà in un comunicato stampa che metterà a tacere gli animi della popolazione.
Che bella regione, si porta in giro materiale radioattivo senza che nessuno ne sia a conoscenza mobilitando un numero alquanto cospiquo di forze dell’ordine senza darne conto a nessuno, si trivella per le ricerche petrolifere un pò dappertutto, spuntano pale eoliche come funghi, i campi agricoli si trasformano in immensi campi fotovoltaici e con tutto questo popo di traffici e dinamismi continiuamo a dirci una regione verde e priva di mafie?
Alla faccia dei quattro gatti che siamo come popolazione e della piccola regione come estensione!
Da questo increscioso episodio è il caso che le istituzioni e politici lucani diano un segno che il posto che occupano è al servizio della popolazione e del territorio.