Nella mattinata odierna, presieduta dal Prefetto di Matera dott. Luigi Pizzi, si è tenuta un’apposta riunione del Comitato Tecnico di Coordinamento Interforze, alla quale hanno partecipato, oltre ai vertici delle Forze di Polizia provinciali, il Direttore della raffineria ENI s.p.a. di Taranto, il Responsabile della Relazioni Istituzionali di ENI S.p.a. di Roma ed il Responsabile della Security, Direzione Down Stream di Roma, per una verifica delle misure di sicurezza da adottare a tutela della condotta dell’oleodotto che trasporta il greggio da Viggiano alla raffineria di Taranto, nel tratto che interessa il territorio della provincia di Matera
Nel corso della riunione, partendo da una sommaria disamina dell’episodio di sversamento verificatosi in data 14 novembre scorso, in località San Basilio di Marconia di Pisticci – che secondo quanto dichiarato dalla Società ENI s.p.a. e confermato nella riunione anzidetta dai predetti rappresentanti di ENI, sembrerebbe di origine non accidentale – sono state nuovamente esaminate le misure di sicurezza passive e attive concordate nella riunione del Comitato Tecnico di Coordinamento Interforze tenutasi in data 22 maggio 2012, a seguito di analogo episodio di danneggiamento verificatosi nel territorio del Comune di Bernalda in quel periodo, che sono risultate tutte realizzate dalla Società ENI s.p.a..
Nel corso della medesima riunione è emerso che l’adozione delle succitate misure di sicurezza garantisce all’oleodotto, nella parte che attraversa il territorio della provincia di Matera, elevati livelli di sicurezza, essendo, peraltro, numericamente e qualitativamente superiori a quelle esistenti in altre zone del territorio nazionale.
Alla luce del nuovo episodio, sono state, comunque, concordate ulteriori misure atte a garantire una tutela ancor più capillare della sicurezza e dell’ambiente, nonché ad assicurare il tempestivo intervento delle Forze di Polizia in caso di eventuali, ulteriori danneggiamenti della predetta condotta petrolifera.
E’ stato, inoltre, disposto un rafforzamento dell’attività di controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia e, in particolare, a cura dell’Arma Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato, atteso che il tracciato dell’oleodotto attraversa prevalentemente zone rurali.