Trivelle, Coordinamento Nazionale No Triv : “Il Comune di Tito chiede incontro urgente al governo per discutere del piano aree. Analoga richiesta da parte dell’associazione “Comuni virtuosi” in rappresentanza di oltre 100 comuni italiani. Di seguito la nota integrale.
Il 30 luglio scorso il Consiglio Comunale di Tito ha approvato all’unanimità una delibera che ha per oggetto la richiesta al ministero dello sviluppo economico di partecipazione al processo di predisposizione e definizione del piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee ex art 11-ter comma 1, legge n. 12 del 11 febbraio 2019, relativamente alla estrazione e stoccaggio di idrocarburi liquidi e gassosi.
A seguito di questa delibera, il Comune chiederà di essere convocato con la massima urgenza a Roma per discutere con il Ministero dello Sviluppo Economico e con il Ministero dell’Ambiente del PiTESAI, lo strumento di pianificazione che indicherà in quali aree, in mare ed in terra ferma, sarà possibile cercare ed estrarre gas e petrolio.
Analoga richiesta è stata inviata nei giorni scorsi a Mise e Minambiente dall’Associazione “Comuni Virtuosi”, in rappresentanza di oltre 100 Comuni, tra cui, ad esempio, Parma e Bergamo. Secondo la conversione in legge del Decreto Semplificazioni (L. n.12 dell’11.02.2019), l’elaborazione del Piano (PiTESAI) è a cura del Ministero dello Sviluppo Economico e riceverà solo nella fase finale, in Conferenza Unificata, l’eventuale approvazione degli Enti Locali.
Il termine ultimo per l’approvazione del PiTESAI è fissato al 13 agosto 2020, previa Valutazione Ambientale Strategica: se il Piano non fosse approvato, il 12 febbraio 2020 tutto tornerebbe come prima.
A distanza di circa 6 mesi dall’entrata in vigore della legge 12/2019, si registrano forti ritardi nell’iter di predisposizione dello strumento, rispetto al quale i Comuni rimangono, in
Rispondendo alla Camera ad un’interrogazione parlamentare, il Vice Ministro Galli ha reso noto che una prima bozza del Piano verrà resa nota non più in giugno, come nelle previsioni della vigilia, bensì in ottobre.
Alla pubblicazione della Legge 12 non sarebbero seguiti neanche gli opportuni atti amministrativi che avrebbero di fatto sospeso:
– i procedimenti relativi alle istanze di nuovi permessi di prospezione o di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi;
– la presentazione di nuove istanze di conferimento di concessione di coltivazione, fatte salve le istanze di proroga di vigenza delle concessioni in essere;
– i permessi di prospezione o di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in essere, sia per aree in terraferma che in mare,
-la conseguente interruzione di tutte le attività di prospezione e ricerca in corso di esecuzione all’11 febbraio scorso.
Con la Delibera approvata all’unanimità il 30 luglio scorso dall’Assemblea Elettiva Comunale, il Comune di Tito ha chiesto di essere convocato con la massima urgenza presso il Ministero dello Sviluppo ed il Ministero dell’Ambiente per un confronto sui seguenti punti:
– Stato del procedimento, e dei relativi endoprocedimenti, come ad esempio l’individuazione dei criteri di carattere ambientale su cui misurare l’idoneità/inidoneità delle aree del territorio a sostenere il peso delle attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi, l’individuazione degli altri criteri di cui si fa cenno nella Legge e per i quali gli enti di prossimità sono i soli in grado di restituire una “fotografia” reale del Paese in tutte le sue articolazioni territoriali;
– Partecipazione del Comune di Tito alla definizione dei criteri di valutazione indicati dalla legge
12/2019, preliminare alla redazione del Pitesai;
– Partecipazione del Comune di Tito al processo di redazione del PiTESAI.
La delibera è stata proposta dal Coordinamento Nazionale No Triv che esprime grande soddisfazione.
Ci si augura naturalmente che a quella del Comune di Tito e dell’Associazione “Comuni Virtuosi” segua l’iniziativa di tanti altri comuni, lucani e non, che ritengano di dover partecipare “a monte” e non solo “a valle” a decisioni così importanti che riguardano la salute, la qualità della vita, la difesa del patrimonio culturale, sociale, economico ed ambientale del loro territorio.