La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto di aver presentato le proprie osservazioni/opposizione all’istanza di permesso di ricerca off-shore denominato “d 79 F.R. –
EN” dell’Enel Longanesi Developments Srl descritte nel SIA (Studio di Impatto Ambientale). Esse prevedono ispezioni sismiche con la tecnica dell’Airgun, nonchè la possibile perforazione di pozzi di idrocarburi a 12 miglia nautiche dalla costa Jonica così come dichiarato nello
studio di Impatto Ambientale. Se approvato, questi pozzi potrebbero restare a deturpare una delle zone più caratteristiche del Mar Jonio per almeno 20 o 30 anni con gravi implicazioni per la flora e la fauna
marina.
Il progetto dell’Enel Longanesi Developments Srl, non è una semplice ispezione geologica, ma è un punto di partenza per una vera proposta di perforazione del Mar Jonio – Golfo di Taranto. La costa jonica ultimamente è interessata da una serie di istanze che rischiano di distruggere le vocazioni turistiche, ambientali, paesaggistiche e della pesca. Oltre Enel Longanesi Developments Srl con la suddetta istanza, sono presenti altri operatori intenzionati a trivellare il mar Jonio, tra cui: Shell, ENI, Transunion Petroleum Italia, Nautical Petroleum, Northern Petroleum Ltd, Appenine Energy Srl (addirittura con due istanze sulla battigia della costa Jonica), oltre alle tre concessioni presenti di Eni e Jonica Gas.
Tuttavia, nella fase d’istanza andrebbero valutati gli eventuali impatti cumulativi che possono verificarsi a seguito di indagini sismiche in aree limitrofe di più operatori. Esortiamo dunque il
Ministero a bocciare non solo l’istanza “d 79 F.R. – EN” dei proponenti Enel Longanesi Developments Srl, ma anche tutte le altre proposte minerarie esistenti a venire. Nello specifico, la Ola
(Organizzazione lucana ambientalista) nel dichiarare la sua contrarietà alle ispezioni simiche e all’installazione delle piattaforme Enel Longanesi Developments Srl nel mar Jonio ha
presentato analiticamente 16 punti ai competenti uffici del Ministero dell’Ambiente
TRIVELLE MAR JONIO:ADESIONE DEL COMUNE AL COMITATO NO TRIV
“Continuiamo a dire il nostro NO alle incessanti richieste di trivellare il meraviglioso Mar Jonio da parte di compagnie petrolifere che continuano a voler saccheggiare il territorio della costa ionica”. E’ quanto dichiara il primo cittadino, Rocco Luigi Leone, a seguito della richiesta per l’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale per il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare convenzionalmente denominato “d 79 F.R.” (ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006) presentata dall’Enel Longanesi Developments direttamente al Ministero dell’Ambiente. “Dopo aver cominciato una battaglia che ha avuto il suo riscontro a livello interregionale, sfociata nella grande manifestazione dello scorso 17 dicembre – dichiara Leone – intendiamo proseguire il nostro percorso a tutela del territorio e del Mar Jonio, manifestando apertamente il nostro parere negativo verso le altre richieste di V.I.A. e coordinandoci con il Comitato No Triv, sempre attento sulle vicende che riguardano tematiche ambientali, che ha presentato le osservazioni al Ministero competente”. “L’intento di questa Amministrazione, come già ribadito durante la manifestazione “Salviamo il nostro mare” dello scorso dicembre, a cui hanno preso parte Amministrazioni regionali, provinciali e comunali di Puglia, Basilicata e Calabria – conclude il Sindaco Leone – è di tutelare una delle fonti di ricchezza del territorio, il mare; insieme alle amministrazioni della costa lucana calabrese e pugliese continueremo a difendere e a vigilare sul territorio e sulle sue peculiarità”.