Una grande festa alla scuola dell’infanzia Rodari di Matera, tanti bambini in coro e armati di bandierine hanno intonato una canzone durante la piantumazione di un albero d’ulivo insieme a rappresentanti della CIA – Agricoltori Italiani di Basilicata e dell’AGIA per la Giornata degli Alberi 2019. Un albero d’ulivo simbolo di pace e testimone del rapporto con la ruralità. Un momento esperienziale attraverso il contatto con la terra e la natura. I ragazzi hanno piantato il “loro” albero a scuola, che aiuterà a riscoprire il significato di prendersi cura, mettere radici, saper aspettare, vivere nel ritmo della natura e contribuire al futuro della Terra.
“I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia Rodari (con indirizzo Montessori) guidati dalle insegnanti e con la collaborazione del personale hanno preparato e celebrato la festa dell’albero. Simbolicamente hanno piantumato e piantato un alberello di ulivo, simbolo della vita che nasce, cresce e porta frutto, donato per l’occasione dai rappresentanti di CIA Paolo Carbone e AGIA Cia Rudy Marranchelli. Voglio esprimere un grazie di cuore a nome dell’Istituto Comprensivo Torraca – è il commento del dirigeste Scolastico dell’IC Torraca di Matera Caterina Policaro – per aver contribuito alla realizzazione di un percorso esperienziale per i nostri allievi più piccoli che stanno lavorando proprio sulla scoperta della natura e dei prodotti della terra oltre che sull’attenzione all’ambiente. Sono certa sapranno curare il loro albero ogni giorno per farlo crescere e loro insieme a lui.”
Se i ragazzi sapranno prendersi cura di lui, le sue radici cresceranno forti nel terreno per accogliere sotto una possente chioma le future generazioni di studenti. Perché piantare un albero? Coltivare -sottolineano Cia e Agia- è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà. Piantare e custodire un albero a scuola è coltivare prima di tutto dei saperi. Saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare. Coltivare a scuola è un modo per imparare. Imparare a conoscere il proprio territorio, il funzionamento di una comunità, l’importanza dei beni collettivi e dei saperi altrui. “Imparare facendo”, sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, sviluppare il concetto del “prendersi cura di”, imparare ad aspettare, cogliere il concetto di diversità, lavorare in gruppo, questi gli obiettivi che si vogliono raggiungere perché a scuola si coltiva il futuro.
“Coltivare la terra, sporcarsi le mani, curare le piante e seminare sono tutte attività che in qualche modo ci riconciliano con la vita e con la natura -evidenzia Rudy Marranchelli presidente Agia-Cia- imparare a prendersi cura di una pianta, per imparare a prendersi cura dell’altro di chi si ha accanto. Obiettivo: orientate a prevenire il fenomeno del bullismo mediante percorsi educativi finalizzati al miglioramento della stima di sé e degli altri e allo sviluppo di un comportamento responsabile, cosciente e consapevole. Anche in un ambiente scolastico non tradizionale, il giardino, dove il rapporto con i giovani agricoltori di Cia apre l’esperienza formativa anche al campo dell’educazione ambientale”.