“La nuova proroga per altri 30 giorni del conferimento dei rifiuti di undici comuni del Materano alla discarica di Sant’Arcangelo serve solo a prorogare lo stato di emergenza in assenza di uno straccio di strategia della Giunta Regionale e della Provincia di Matera, che pure ha ancora una delega, ad affrontare una volta per tutte la questione”. E’ il commento del consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale “era impensabile, come aveva promesso l’Assessore all’Ambiente Berlinguer, che sarebbe stato sufficiente attuare un provvedimento tampone sino al 20 settembre. Lo stesso Assessore adesso tenta di tranquillizzare la comunità di Sant’Arcangelo, legittimamente in apprensione per l’arrivo di 80 tonnellate al giorno di rifiuti, assicurando che l’impianto sarà un “sorvegliato speciale”. Non basta perché si possono attuare tutte le misure di salvaguardia ma – aggiunge – non si è ancora in grado di assicurare che un altro mese sarà sufficiente a smaltire rifiuti del Materano tra la discarica di Sant’Arcangelo e l’impianto Fenice di Melfi e che quindi quello che è temporaneo può diventare di lungo termine. La verità è che ancora una volta il Governo Regionale ha dato prova di inadeguatezza e sottovalutazione continuando lungo la strada del “tamponamento” dell’emergenza rifiuti con due strumenti: le minacce di commissariamento ad acta per i Comuni che non riescono ad incrementare la quota di differenziata come se non si conoscessero le difficoltà soprattutto finanziare e di mezzi a disposizione dei Comuni e comunque in ritardo sulle procedure di appalto di nuovi impianti; il continuo scaricare le responsabilità sui cittadini lucani incapaci di attuare la differenziata come se fosse solo un problema comportamentale e di cultura ambientale. La questione centrale da affrontare resta – conclude Castelluccio – l’adeguamento del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti in modo da autorizzare nuovi impianti di smaltimento, trattamento e di recupero . Il primo passo è quello di monitorare il funzionamento della discarica di Pisticci che in questi giorni sta dando diversi problemi per capire le vere motivazioni, decidere cosa fare della discarica del borgo La Martella e di quella di Tricarico”.
Castelluccio si documentasse, come al solito improvvisa ma la situazione è grave
“il continuo scaricare le responsabilità sui cittadini lucani incapaci di attuare la differenziata come se fosse solo un problema comportamentale e di cultura ambientale.”
Ah no??? Forse non solo, ma i cittadini hanno comunque buona parte delle responsabilità. Qualche amministrazione volenterosa ci ha anche provato ad avviare la differenziata ma si è sempre scontrata contro l’inciviltà e l’insensibilità dei cittadini.
Volere e potere. Per Matera volere “è” potere. Posso testimoniare personalmente che in comuni molto vicini al nostro (Ginosa, Marina di Ginosa) la raccolta differenziata è porta a porta, i residenti e non residenti si attengono ai programmi di raccolta e chi viene “beccato” sono cavoli amari. La vigilanza è notevole, utilizzando anche video camere fino al limite di invadere la privacy ma, cassonetti in giro per i comuni non ce ne sono; vi sono delle aree ecologiche dove il turista occasionale sa dove portare i rifiuti. Non ho idea dove e come vengono smaltiti però i residenti si sono abituati a mettere fuori dalla porta quel determinato rifiuto ed a quella determinata ora; se il residente per sbaglio mette fuori un altro rifiuto rispetto a quello previsto, oltre a non essere ritirato deve essere fortunato se riesce a riportarlo in casa prima che passi la verifica dei vigili (che normalmente vanno dietro i mezzi di raccolta) altrimenti sono multe salate. Quindi, disciplinare la gente ad un senso civico (naturalmente dopo un rodaggio di un mesetto) e ad un dovere per il bene della collettività, adottando all’occorrenza e con buon senso anche metodi repressivi, i risultati si ottengono. Ora, ripeto, non so che fine fanno questi rifiuti ma una cosa è certa che non si vede lo SCHIFO che c’è a Matera, nei borghi e nelle frazioni. Ma questo è un altro capitolo che non riguarda la cultura perché è più importante pattuire compensi con professionisti, staff del sindaco contratti con “trasformisti” che fanno apparire Matera come una scatola ben confezionata con tanto di nastrino e coccarde ma piena di “merda”.
nino silecchia