Val d’Agri Prato Verde, No Scorie Trisaia: “Perchè la Regione Basilicata non riparte dal ripristino dell’area pozzo Pergola 1?” Di seguito la nota integrale.
Con parere nr 2895 del 7/12/2018 la commissione tecnica Via-Vas del ministero dell’ambiente ha dato parere negativo all’istanza ” messa in produzione del pozzo pergola 1 e realizzazione delle condotte di collegamento all’area innesto 3″ nell’ambito della concessione di coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi denominata Val d’Agri. La regione Basilicata che si dice attenta all’ambiente e alla salute dei cittadini perché non si attiva per far ripristinare l’area del pozzo pergola 1 visto che la commissione Via-Vas ha dato parere negativo alla mezza in produzione del pozzo omonimo e alla realizzazione di altre condotte nella concessione Val d’Agri?
Il parere è della vecchia commissione Via-Vas del governo precedente . Alla messa in produzione dell’omonimo pozzo oltre ad associazioni e comitati si erano opposti diversi comuni soprattutto dell’area campana-cilentana.
Nell’istante in cui scadono i termini per un rinnovo della concessione Val d’Agri dal presidente Bardi e dall’assessore Rosa non abbiamo ancora sentito parlare di bonifiche delle aree dismesse dalle estrazioni petrolifere, di piani bonifica e soprattutto di fondi già previsti per le bonifiche. In merito la domanda a Bardi e Rosa nasce spontanea: sulla concessione Val d’Agri esiste un fondo bonifiche e dismissioni quando le attività petrolifere finiranno ? e su tutte le altre concessioni ? vedi anche quelle in prossima scadenza nel metapontino?
In un discorso di regole generali nessun insediamento industriale può essere autorizzato se non si sa dove e come trattare i rifiuti prodotti , se produce impatti ambientali irreparabili e se non ci sono fondi certi sulle bonifiche di fine produzione nelle aree interessate .
Considerato che nessun governo ha aumentato le royalities sul petrolio ,nemmeno quello lega-m5s, resta pura illusione ipotizzare di ottenere di più dal passato e considerare il petrolio una occasione di sviluppo per questa regione . L’exit strategica per uscire dal petrolio resta quella di mantenere il lavoro degli addetti al petrolio avviando ora e non in seguito i piani di dismissione degli impianti interessati, portando le aree interessate a prato verde e recuperando ora le economie locali che realmente portano ricchezza nei territori.