Non posso che esprimere molta soddisfazione per la candidatura di Monticchio laghi sulla Linea A dedicata a Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei Borghi a rischio abbandono e abbandonati. È la conferma che l’intuizione di puntare sulla zona del Vulture, e concretizzatasi in numerosi provvedimenti degli scorsi due anni, si è rivelata vincente.
Il Vulture è una delle zone più belle della Basilicata ma è stata per anni la più dimenticata dalla politica. Neanche la costituzione del Parco del Vulture ha potuto fare molto, così svuotato di risorse com’era quando mi sono insediato per il mio mandato.
Il percorso, iniziato nel 2019 e che ha portato nella zona di Monticchio e del Parco del Vulture quasi 2 milioni di euro, per infrastrutture, centro CRAS, infopoint, parcheggi, era volto non solo alla dotazione degli strumenti necessari all’area per migliorare le sue offerte ma anche e soprattutto per la sua conservazione con un sistema di biomonitoraggio per misurare l’impatto delle potenziali sorgenti inquinanti sull’ambiente.
Si spera che il nuovo Governo regionale non dimentichi che la fruizione e la conservazione vanno di pari passo e che non si assista al solito sperpero di denaro che alla lunga porterà allo scempio di una delle aree con la biodiversità più ricca della Basilicata, come accaduto in passato con altri progetti che in potenza potevano rivelarsi volano di sviluppo e che poi sono naufragati per mala gestione, come ad esempio la Grancia di Brindisi di Montagna. In quel caso, il Governo del cambiamento avrà fallito e non ci saprà nessuno che potrà difenderlo.
In bocca al lupo al Vulture e a Monticchio Laghi.