La discarica di Colobraro, punto di conferimento dei rifiuti provenienti dai comuni della fascia jonica, da Policoro sino a Bernalda, è a rischio chiusura per lo stato di agitazione, annunciato dai dipendenti della Società Teknoservice che gestisce l’impianto. La società, creditrice di oltre un milione di euro nei confronti della disciolta Comunità Montana del Basso Sinni, non è più nelle condizioni di pagare gli stipendi ai dipendenti, 10 operai e 2 amministrativi. Nonostante le continue richieste, la Teknoservice non riesce ad ottenere risposte, concrete, neanche da parte del Commissario Liquidatore e, di conseguenza, si trova nell’impossibilità di garantire la necessaria tranquillità agli operai che minacciano di incrociare le braccia.
Come sempre accade nella nostra regione, la povera gente è abbandonata a se stessa nella totale indifferenza del Governo lucano che, sino ad oggi, non si è neanche degnato di informarsi su cosa stia accadendo in quella parte di Basilicata.
Ma, mi chiedo: dove sono andati a finire i soldi? Un milione di euro,spariti nel nulla, dovrebbero almeno incuriosire De Filippo e Mazzocco che, dispiace dirlo, sembrano essere affetti da letargia cronica.
Eppure, i Comuni pagano e continuano a pagare fior di quattrini per conferire in discarica, di conseguenza, non onorata la Teknoservice, al deficit si aggiunge altro deficit. Ed a rimetterci saranno, come al solito, i cittadini e gli operai, questi ultimi sostenuti solo dalla UGL con a capo il suo segretario provinciale Luigi D’amico, i primi costretti a pagare un servizio che non viene erogato, i secondi con il rischio del licenziamento.
Per questo motivo ho presentato, in data odierna e non è un caso perchè si tratta di un ennesimo tradimento, un’interrogazione urgente al Presidente De Filippo per avere chiarimenti su una vicenda davvero oscura e che ben si coniuga con la spazzatura.
Mario Venezia, Consigliere regionale del PDL