Pietro Sanchirico, dirigente nazionale Centro Democratico, Sanchirico (CD): “Una verifica su operazione Eni acquisto terreni area industriale Viggiano”.
“L’accelerazione impressa dall’Eni all’acquisto di terreni nell’area industriale di Viggiano lascia presagire un’accelerazione dei programmi di espansione e quindi di rafforzamento dell’attuale Centro Oli, in verità non proprio una novità, programmi che necessitano comunque di un “passaggio” in sede regionale oltre che prioritariamente da parte del Comune di Viggiano, per un approfondimento di tutte le problematiche che possono derivare a cascata. Prima di dare il via libera all’operazione che comporterebbe l’acquisizione di circa 20 ettari di contrada Le Vigne a Viggiano anche per stabilire la congruità del prezzo di acquisto proposto (intorno ai 25 euro al mq) è necessario chiudere la fase del risarcimento che coinvolge direttamente tutte quelle attività agricole, artigiane, commerciali e le persone che vivono nell’area industriale di Viggiano, (in tanti hanno dovuto lasciare quell’area), quanti hanno terreni e aziende proprio nell’immediatezza del Centro Oli. Una condizione di grave disagio e di pesanti danni che hanno costretto i viticoltori di contrade Le Vigne a non produrre più vino e tante persone a non completare progetti di costruzione di case o laboratori artigiani. E’ pertanto utile lavorare ad un provvedimento che, oltre a colmare la inadeguatezza normativa nazionale, serva soprattutto a rafforzare la strategia di tutela del territorio e della salute pubblica, obiettivi questi che hanno motivato la ben nota moratoria sulla ricerca petrolifera”.
COMPRAVENDITA TERRENI VIGGIANO: CSAIL IMPEGNATO IN VIGILANZA
Il Csail vigilerà insieme ai cittadini di contrada Le Vigne interessati dalla nuova operazione dell’Eni per l’acquisto di terreni nell’area industriale di Viggiano. Lo riferisce il presidente del Comitato Filippo Massaro sottolineando che da quanto risulta dalle prime dichiarazioni dei sindaci di Viggiano e di Grumento Nova ancora una volta i Comuni restano all’oscuro dell’iniziativa dell’Eni. Eppure acquisire 70 ettari di aree circostanti il Centro Oli di Viggiano dovrebbe allarmare chiunque, data la quantità di superficie, perché il primo pensiero va alle ipotesi più volte affacciate di raddoppio del Centro Oli per poter assolvere a funzioni che riguardano anche la produzione petrolifera del Sauro (Total) dove la stessa Total ha da tempo manifestato un ripensamento sulla realizzazione del Centro Oli di Corleto-Gorgoglione. Siamo a conoscenza che – riferisce Massaro – le trattative di compravendita di terreni, capannoni, aziende agricole sono avviate da tempo con quotazioni molto differenziate per un minimo di 25 euro a mq. Ragione in più per non lasciare i cittadini da soli a contrattare con la potente società petrolifera tenuto conto che è nota la volontà di agricoltori, titolari di strutture produttive e di abitazioni rurali di disfarsi del proprio patrimonio perché a ridosso del Centro Oli è “terra bruciata” nel senso che risulta impossibile persino viverci a causa dell’odore insopportabile, dell’insalubrità dell’aria, figuriamoci se è possibile produrre in agricoltura per vendere non si sa a chi. Gli agricoltori ci raccontano – continua il presidente del Csail – che ai mercati dei grossisti sono in pochi ad accettare prodotti agro-alimentari che provengono da Viggiano-Grumento e comprensorio soprattutto dopo le numerose trasmissioni televisive nazionali sugli effetti del petrolio e gli “incidenti” al Centro Oli. Non vorremmo che adesso i cittadini siano costretti a svendere.
Massaro infine sollecita la Regione ad intervenire sull’Eni per chiudere il contenzioso alimentato dalle cause civili intentate da parte di quanti hanno subito danni diretti ed indiretti.
Filippo Massaro, Csail