Matera gode di una reputazione straordinaria anche in chiave faunistica. Com’è noto è da sempre la patria dei falchi grillai, popolo di migratori finora sfuggiti al controllo Governativo sia perché frequentano i cieli e non i porti sia perché volatili stagionali ( quindi rimpatriano autonomamente, senza bisogno di espulsioni). Il fenomeno ora diviene di interesse nazionale poiché irrompe sulle pagine delle riviste di culto.
Se ne occupa oggi il Venerdì di Repubblica segnalando la generosa missione di crocerossina cui assolve la zoologa altamurana Stefania Pellegrino nella sua generosa applicazione alle patologie sofferte dai falchetti.
La cosa passerebbe sotto silenzio se non suscitasse un legittimo interesse e in più non svelasse la natura matrigna della Città Capitale che nega ai falchetti ciò che invece concede al turismo “multipop” che sciama per le strade,ora debitamente inguainate ad orientarne i flussi . Mancano infatti, anche per le vigenti disposizioni urbanistiche, i ricettacoli che possano ospitare le famiglie di migratori.
Sarà quindi il “nuovo” (?) regolamento urbanistico a disciplinare la nidificazione finora negata ? Certo,dipenderà dalla tenacia con cui le generazioni dei grillai sopravviveranno ai tempi della amministrazione ed agli umori della città, apparsa finora sovranamente indifferente. Se non dimentichiamo le incursioni di uno dei benemeriti Acito, particolarmente devoto alla religione della natura.
Non sfugga tuttavia a nessuno il valore politico della partita. Fra falchi grillai e falchi grillini pare stabilirsi una silenziosa complicità. Per entrambe le specie è in corso una domanda di nidificazione. Il presupposto per scongiurarne la estinzione. Anzi, per la logica che regola i modelli riproduttivi, le difficoltà selezionano, strutturano, ne definiscono geni e profili . Sicché oggi la intera razza dei rapaci (ora però non esageriamo!)) tende a consolidarne resistenza e durata. Ciò che si presta ad una affascinante profezia. Che in fondo a Matera si stia lavorando alla doppia nidificazione dei grillai e dei grillini, accolta nella indifferenza di chi non guarda né ai cornicioni delle case in tufo né alle cornici di una politica in fondo precaria e perdente. In fondo grillai e grillini, comunque li si osservi (con curiosità e rispetto), sono repliche di un mondo che continuiamo ad ignorare.
Vincenzo Viti