Colto dal malore in via Nazionale, un anziano di 88 anni è stato immediatamente soccorso da una giovane diciottenne che ha chiamato in aiuto il proprio padre, Brigadiere dei Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale di Matera. Nella giornata di ieri, l’uomo, mentre si trovava in via Nazionale, accortosi di avere perso il proprio borsello contenente i documenti personali e le chiavi per poter rientrare in casa, è stato colto da un improvviso malore ed è stato trovato dalla giovane in stato confusionale, colto da una crisi d’ansia. L’intervento del militare ha permesso di tranquillizzare l’uomo e, grazie all’ausilio dei Vigili del Fuoco, accompagnarlo in casa sua dove, finalmente, ha potuto riprendersi. Nel frattempo è stato recuperato anche il borsello, riconsegnato al figlio, giunto in aiuto dalla vicina Castellaneta (TA). Una storia semplice, espressione di quel generico principio di vicinanza alla gente da parte dell’Arma che si manifesta anche attraverso simili interventi quotidiani.
A Pomarico i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Potenza, insieme ai militari della locale Stazione, hanno proceduto ad effettuare un controllo ambientale nell’area comunale dell’ex mattatotio dove è stata accertata la presenza di un centro di raccolta di rifiuti speciali pericolosi privo di qualsiasi autorizzazione.
In particolare i militari hanno verificato la presenza, sia nelle aree esterne che in alcuni locali della struttura, di rifiuti estremamente nocivi quali frigoriferi e televisori (molti dei quali non bonificati), batterie esauste, bidoni di olio e solventi per vernici, pneumatici e presunto eternit potenzialmente pericoloso in quanto frantumato. Tali rifiuti erano per la maggior parte in area aperta, esposti agli agenti atmosferici, e quindi potenzialmente pericolosi anche per l’inquinamento delle acque, mancando di fatto un sistema di regimentazione dei reflui. L’esito degli accertamenti è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria per il vaglio delle responsabilità in capo a due persone di Pomarico. L’immobile e l’intera area, di circa 2100 mq per un valore complessivo di 50.000 euro, sono stati sottoposti a sequestro penale.