Venerdì 5 giugno in Piazza San Pietro Caveoso il circolo Legambiente scende in piazza per denunciare ancora una volta la situazione di grave inquinamento che interessa il torrente “gravina” di Matera e questa volta richiederà l’intervento di organi nazionali ed internazionali a tutela di un area di rilevanza ambientale e storica, ma prima a tutela della salute dei cittadini.
In molti anni sono stati spesi troppi soldi e tuttavia la soluzione sembra lontana, i depuratori delle città di Matera ed Altamura sono vetusti e insufficienti.
I cittadini ed i visitatori avvicinandosi al torrente “gravina “ ma oramai anche a chilometri di distanza dentro la città di Matera avvertono un forte odore di fogna o possiamo dire di soldi spesi male o forse mai spesi.
I miasmi della fogna che attraversa i Sassi di Matera forse servono a ricordare la vecchia abitudine di svuotare i “quandri” (leggasi WC anni 40) nei grabiglioni ?
Il fatto è che nessuno vuole trovare soluzioni e tra tutti gli enti coinvolti non c’è dialogo né apertura verso le questioni poste da cittadini e associazioni.
A questo punto in base al principio per cui all’aggravarsi di una emergenza interviene la Protezione Civile Nazionale ne chiediamo l’intervento immediato.
Considerato che non si deve conoscere la composizione dell’aria che respiriamo, ne tantomeno gli organi preposti al controllo forniscono dati in merito, considerato che l’aria stessa potrebbe essere velenosa e nociva per la salute degli uomini e delle splendide vacche podoliche che ogni giorno bevono quell’acqua, chiediamo l’immediato intervento di santo Bertolaso che essendo in grado di far sparire le montagne di rifiuti dalla città di Napoli potrebbe cambiare in meglio l’aria di Matera in meno di 24 ore.
Legambiente, nell’attesa dei miracoli, invita i Cittadini a comportamenti più virtuosi – ossia meno inquinanti e porcherie chimiche nei lavandini e nelle lavatrici – e regala agli amici ospiti turisti, oltre alla vera guida multilingue della città, una mascherina filtro per poter riuscire a passeggiare negli antichi rioni dei Sassi ed apprezzarne almeno la storia passata, perché quella presente è una storia schifosa.